Obiettivi: descrivere il ruolo del pronto soccorso nel processo diagnostico-terapeutico dell'embolia polmonare acuta.
Metodi: il presente è uno studio osservazionale retrospettivo monocentrico, su tutti i pazienti geriatrici (> 75 anni) entrati nel nostro Pronto Soccorso, dove è stata diagnosticata una EP acuta. L'arruolamento è iniziato nel 2016 e si è concluso nel 2019. Sono state analizzate le modalità di presentazione, i codici di priorità per la visita medica, il codice di uscita, le esigenze di ricovero. Sono stati raccolti i dati da anamnesi, esame fisico, test di laboratorio, imaging, risultati.
RISULTATI: sono stati arruolati 247 pazienti, tutti con necessità di ??ricovero per EP acuta. L'età media era di 83 anni con prevalenza del sesso femminile (63%). I tempi mediani di attesa per la visita medica sono stati di 42 minuti. I tempi medi di attesa, invece, per il gran numero di codici a bassa priorità (40% tra 5 e 4 codici), sono stati superiori alle 6 ore. Tutti i pazienti hanno eseguito una TC del torace con mezzo di contrasto, il 44% ha prima eseguito una radiografia del torace e il 2% un'ecografia. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a ECG ed esami ematici. Il tempo trascorso in Pronto Soccorso (LOS) è stato in media di 18 ore. Il 58% dei pazienti è stato gestito in aree di bassa o media intensità, il 42% è stato inviato all'OBI per il completamento diagnostico terapeutico o per il monitoraggio. I pazienti restavano in OBI in media 504 minuti. Il 56% affrontava il fenomeno del boarding. Il 34% ha mostrato una embolia polmonare massiva, il 32% ha mostrato danno d’organo. Il 41% era considerato ad alto rischio di mortalità a breve termine secondo le linee guida europee, l'8% necessitava di terapia intensiva. La mortalità intraospedaliera era del 7,7%.
Conclusioni: La popolazione che arriva in PS per embolia polmonare presenta un quadro clinico complessivo di alto grado ed elevata complessità assistenziale e terapeutica. Necessità di numerose indagini e imaging di secondo livello. Spesso richiedono terapie complesse e monitoraggio multiparametrico durante la stabilizzazione e l'osservazione. Pertanto, la permanenza in PS è lunga. Il carico di lavoro per curare questi pazienti è elevato e richiede un'ottima integrazione multiprofessionale e multidisciplinare, soprattutto tra le varie figure professionali in urgenza, il laboratorio e la radiologia.