Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P261

STRATEGIE DIAGNOSTICHE PER L'EMBOLIA POLMONARE NEI PAZIENTI OSPEDALIZZATI PER COVID-19: RUOLO DELLA PROBABILITÀ CLINICA

M. C. Vedovati, F. Balducci, C. Becattini
MEDICINA INTERNA, VASCOLARE E D’URGENZA – STROKE UNIT, UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA, MEDICINA INTERNA, VASCOLARE E D’URGENZA – STROKE UNIT, UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA, MEDICINA INTERNA, VASCOLARE E D’URGENZA – STROKE UNIT, UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA

Introduzione

Nei pazienti con insufficienza respiratoria COVID-19 relata, la diagnosi di embolia polmonare (EP) può essere una sfida aggiuntiva. L'uso degli algoritmi diagnostici convenzionali e delle regole di previsione clinica (CPR) per l'EP è controverso in questi pazienti.

Metodi

L'obiettivo dello studio è valutare l'accuratezza delle CPR disponibili per la stima del rischio di tromboembolismo venoso (TEV) nei malati di area medica e degli algoritmi per la diagnosi di EP nei pazienti con COVID-19. I pazienti con età > 18 anni ricoverati all'Ospedale Santa Maria della Misericordia (Perugia, Italia) tra Marzo 2020 e Settembre 2021 potevano essere inclusi in caso di: 1) diagnosi di COVID-19 tramite test molecolare; 2) angio-TC polmonare effettuata per il sospetto clinico di EP durante l'ospedalizzazione. L'outcome dello studio era l'accuratezza degli algoritmi per la diagnosi di EP (Wells e Ginevra) e delle CPR per la stratificazione del rischio per TEV (IMPROVE, IMPROVEDD e Padova score) nel predire la diagnosi di EP confermata dall'angio-TC del polmone.

Risultati

Sono stati inclusi 74 pazienti COVID-19: età media 68 anni, maschi 64,9%. Tredici pazienti (17,6%) hanno avuto una diagnosi di EP. Non sono state osservate differenze significative per comorbidità, trattamento antitrombotico e mortalità tra i due gruppi. Il D-dimero è risultato significativamente più alto nei pazienti con rispetto ai pazienti senza EP.

È stata osservata una scarsa discriminazione per il Wells e il Ginevra (AUC 0,596, IC 95% 0,413-0,779 e AUC 0,603, IC 95% 0,439-0,767, rispettivamente), senza differenze sostanziali dopo aggiunta del D-dimero con cut-off convenzionale (Tabella). L'IMPROVEDD aveva il più alto potere discriminante tra le CPR per TEV (AUC 0,699, IC 95% 0,539-0,860). Una migliore accuratezza degli score si osservava con un cut-off del D-dimero di 2000 ng/ml: tra gli algoritmi dagnostici, Wells ha mostrato la migliore discriminazione (AUC 0,806, IC 95% 0,674-0,939, valore predittivo negativo 97%) e tra le CPR per TEV, l'IMROVEDD (AUC 0,769, IC 95% 0,633-0,904, valore predittivo negativo 94%).

Conclusioni

L'accuratezza degli algoritmi per la diagnosi di EP e delle CPR per il rischio di TEV nei pazienti COVID-19 è scarsa. Il D-dimero migliora l'accuratezza di questi score consentendo di escludere una parte consistente di pazienti a basso rischio di EP grazie ad un elevato valore predittivo negativo.