Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

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P260

ESPERIENZA PRELIMINARE DI INFUSIONI AMBULATORIALI RIPETUTE DI LEVOSIMENDAN IN PAZIENTI ANZIANI CON SCOMPENSO CARDIACO AVANZATO.

V. Camartini, F. Orso, A. Herbst, S. Virciglio, C. Salucci, F. Verga, G. D'Errico, M. Di Bari, A. Ungar, F. Fattirolli, N. Marchionni, S. Baldasseroni
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Background: Le infusioni intermittenti di Levosimendan (L) hanno dimostrato di ridurre le ospedalizzazioni e migliorare la qualità della vita nei pazienti con scompenso cardiaco (SC) avanzato. Scopo: Mostrare l’esperienza preliminare del nostro Centro nell’utilizzo delle infusioni intermittenti ambulatoriali di L per il trattamento dello SC avanzato nel paziente anziano. Metodi: Sono state effettuate al massimo tre infusioni di L consecutive a distanza di 14 giorni l’una dall’altra. La durata di ogni seduta è stata di circa 8 ore. La velocità di infusione di partenza era di 0.05 μg/Kg/min titolata ogni 30/60’ fino a un massimo di 0.2 μg/Kg/min in base all’andamento di pressione arteriosa, frequenza cardiaca e ritmo registrato in telemetria. I pazienti sono stati valutati da un punto di vista clinico, laboratoristico ed ecocardiografico al basale e con un follow-up a due settimane dalla fine del trattamento. Risultati: Da novembre 2020 abbiamo arruolato 17 pazienti con età media di 77 anni; il 12% erano donne. Nel 64% dei casi l’eziologia dello SC era ischemica. La frazione d’eiezione media osservata era di circa il 30%. Sono state effettuate 41 infusioni in totale con una somministrazione media di 5.4 mg di L per seduta.  Tre pazienti non sono riusciti a completare il ciclo di infusioni previsto: uno a causa di un’intercorrente infezione da COVID-19 e due per problematiche sociali. In 28 sedute è stata raggiunta la velocità massima di infusione mentre in 12 una velocità inferiore; solo in un caso è stata necessaria la sospensione (Figura 1). La principale complicanza osservata è stata l’ipotensione marcata non sintomatica, seguita dalla comparsa di fibrillazione atriale o di extrasistolia ventricolare. Come illustrato in Figura 2 al termine dei cicli infusivi si è assistito a un significativo miglioramento dei parametri clinici ed emodinamici. Inoltre, al termine dei cicli infusivi si è assistito a una riduzione della dose media di furosemide e un incremento della prescrizione della terapia indicata dalle linee guida in grado di impattare sulla prognosi (Figura 3). Conclusioni: Nella nostra esperienza preliminare le infusioni ripetute di L sembrano essere ben tollerate nel paziente anziano affetto da SC avanzato. Sebbene si assista ad un miglioramento dei parametri di congestione e della terapia mirata per lo SC in futuro saranno necessari più dati per confermarne sicurezza ed efficacia anche in termini di ottimizzazione della terapia medica.