Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P259

INCIDENZA DELLE OSPEDALIZZAZIONI PER INSUFFICIENZA CARDIACA DURANTE LA PANDEMIA DA COVID-19 NEI PAZIENTI SEGUITI DALL'AMBULATORIO DEDICATO ALLO SCOMPENSO CARDIACO DEL VULTURE ALTO BRADANO (VAB)

M. Caivano, S. Gubelli, R. Manta
IRCCS CROB, ASP POTENZA, AOR SAN CARLO

Scopo: i pazienti ricoverati in ospedale per insufficienza cardiaca (HF) spesso hanno prognosi peggiori rispetto ai pazienti che evitano il ricorso alle cure ospedaliere. È noto che durante la prima ondata della pandemia di COVID-19, in tutte le branche specialistiche vi è stata una riduzione delle ospedalizzazioni programmate per far posto ai pazienti COVID-19 ed è successo che spesso i pazienti non accedevano alle cure per timore del contagio. L'ambulatorio dello Scompenso Cardiaco del VAB non ha mai interrotto la propria attività durante la pandemia continuando a seguire i pazienti sia con counselling telefonico che con visite programmate seguendo la normativa anti-Covid del governo. Scopo dello studio è valutare l'incidenza delle ospedalizzazioni per scompenso cardiaco in Basilicata e nella zona del VAB durante la pandemia da Covid 19. Metodi e risultati: sono stati ricercati e confrontati i dati di ospedalizzazione per HF del database della Regione Basilicata e del database dei pazienti seguiti dall'ambulatorio HF del VAB. Nel 2019 i ricoveri per DRG 127 in tutta la Basilicata sono stati 1865, nel 2020 sono stati 1329, con una riduzione di circa il 27% dall'inizio della pandemia. Invece nel VAB i ricoveri sono passati da N° 294 del 2019, a N°203 alla fine del 2020 con un calo di circa il 31%. Nello stesso periodo i decessi per tutte le cause osservati tra i pazienti seguiti presso l’ambulatorio del VAB sono rimasti invariati (N°35 nel 2019, N° 34 nel 2020). Conclusioni: come per altre realtà italiane, anche in Basilicata l'incidenza di ospedalizzazioni per HF durante la pandemia, si è ridotta ed in modo più consistente nell'area del VAB. E’ verosimile che questa riduzione non sia solo dovuta una riduzione degli accessi per timore del contagio ma anche al supporto costante che il personale medico ed infermieristico dell'ambulatorio dedicato è riuscito a mantenere. Questo dimostra che il management dello scompenso cardiaco si deve fondare sul costante monitoraggio dei sintomi e dei segni clinici a livello ambulatoriale, in primo luogo per anticipare le instabilizzazioni e migliorare l'outcome e la prognosi dei pazienti, ed in secondo luogo per contribuire ad evitare il collasso delle strutture ospedaliere già particolarmente impegnate durante questa pandemia.