Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

COME LA PANDEMIA DA COVID-19 HA MODIFICATO L’EPIDEMIOLOGIA DEI PAZIENTI AFFETTI DA SINDROME CORONARICA ACUTA SENZA SOPRASLIVELLAMENTO DEL TRATTO ST-T. DATI DI UN SINGOLO CENTRO.

Sacco Walter Sassuolo (Modena) – Uo Cardiologia – Nuovo Ospedale Sassuolo Spa | Campisano Maria Barbara Sassuolo (Modena) – Uo Cardiologia – Nuovo Ospedale Sassuolo Spa | Camellini Marcella Sassuolo (Modena) – Uo Cardiologia – Nuovo Ospedale Sassuolo Spa | Bagni Ermentina Sassuolo (Modena) – Uo Cardiologia – Nuovo Ospedale Sassuolo Spa

Background: La pandemia da COVID-19 ha determinato negli ultimi anni un profondo cambiamento del quadro epidemiologico e dell’incidenza delle malattie cardiovascolari così come descritto in numerosi report presenti in letteratura. Tale condizione può essere attribuita a vari fattori tra cui riduzione dei ricoveri per SCA (sindrome coronarica acuta) già ampiamente discussi e documentati, riduzione delle prestazioni cardiologiche programmate ed ultimo ma non di minore importanza gli effetti sfavorevoli del periodo di lock-down sullo stile di vita e sull’attuale stato di salute dei pazienti cardiologici e della popolazione generale.

Scopo del nostro studio è stato quello di valutare come siano cambiati in fase post-pandemica le caratteristiche dei pazienti afferenti alla nostra UO di Cardiologia con diagnosi di SCA senza sopraslivellamento del tratto ST-T. Abbiamo analizzato i dati relativi all’anno 2022 ed in particolare l’età media di incidenza, la differenza tra i due sessi e la variazione dell’incidenza dei fattori di rischio cardiovascolare rispetto al 2021.

I risultati hanno mostrato una importante riduzione dell’età media di incidenza di SCA di circa 2 anni con la conferma della prevalenza nel sesso maschile rispetto al sesso femminile e un significativo aumento statisticamente significativo di nuova diagnosti di dislipidemia non in trattamento, soprattutto nei pazienti giovani afferenti alla nostra UO e la non corretta gestione in prevenzione primaria degli altri fattori di rischio cardiovascolari.  La spiegazione di tali dati può essere data considerando l’importante variazione dello stile di vita della popolazione generale in termini di aumento della sedentarietà e delle abitudini alimentari durante la fase pandemica e lo scarso controllo dei fattori di rischio per la quasi totale assenza di controlli ambulatoriali durante lo stesso periodo.

Conclusioni: Tali dati indirizzano i nostri futuri provvedimenti nell’attenta e puntuale correzione precoce dei fattori di rischio cardiovascolare già a partire dagli accessi ambulatoriali, in prevenzione primaria e dalla ottimizzazione della terapia con correzione aggressiva delle patologie riscontrate durante la fase di ricovero ed in prevenzione secondaria.