Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P247

RIGIDITÀ ARTERIOSA, VASCOLARIZZAZIONE SUBENDOCARDICA E RIOSPEDALIZZAZIONE A 30 GIORNI IN PAZIENTI ANZIANI CON SCOMPENSO CARDIACO

A. Giani, A. Franconi, S. Nicolussi Paolaz, A. Zampieri, A. Falceri, L. Gasparini, E. Mattachini, B. Santuz, M. Zamboni, F. Fantin
AOUI VERONA – GERIATRIA B – SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN GERIATRIA – UNIVERSITÀ DI VERONA, AOUI VERONA – GERIATRIA B – SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN GERIATRIA – UNIVERSITÀ DI VERONA, AOUI VERONA – GERIATRIA B – SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN GERIATRIA – UNIVERSITÀ DI VERONA, AOUI VERONA – GERIATRIA B – SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN GERIATRIA – UNIVERSITÀ DI VERONA, AOUI VERONA – GERIATRIA B – SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN GERIATRIA – UNIVERSITÀ DI VERONA, AOUI VERONA – GERIATRIA B – SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN GERIATRIA – UNIVERSITÀ DI VERONA, AOUI VERONA – GERIATRIA B – SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN GERIATRIA – UNIVERSITÀ DI VERONA, AOUI VERONA – GERIATRIA B – SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN GERIATRIA – UNIVERSITÀ DI VERONA, AOUI VERONA – GERIATRIA B – SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN GERIATRIA – UNIVERSITÀ DI VERONA, AOUI VERONA – GERIATRIA B – SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN GERIATRIA – UNIVERSITÀ DI VERONA

Nei pazienti con scompenso cardiaco, aumentata rigidità arteriosa e ridotta vascolarizzazione subendocardica sono associate ad aumento del rischio di morbidità e mortalità cardiovascolare. Scopo dello studio è stato valutare, in un gruppo di 41 pazienti ricoverati per scompenso presso la Geriatria B dell’AOUI di Verona, l’andamento delle principali variabili emodinamiche, di stiffness arteriosa e di vascolarizzazione subendocardica (SEVR) all’ingresso, dopo stabilizzazione clinica (identificata col passaggio della terapia diuretica per os) e alla dimissione. Sono stati, inoltre, valutati i principali predittori di riospedalizzazione a 30 giorni. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a valutazione clinica e multidimensionale geriatrica, misurazione della pressione arteriosa, prelievi ematochimici di routine, ecocardiogramma, tonometria ad appianamento per valutare pulse wave velocity carotido-fermorale (PWVcf) e SEVR. SEVR è stato corretto per concentrazione di emoglobina e saturazione di ossigeno. PWVcf si è ridotta dall'ingresso (17,79±4,49 m/s), a stabilizzazione clinica (13,54±4,54 m/s) fino alla dimissione (9,94±3,73 m/s) (p < 0,001); il trend è rimasto significativo (p<0,001) anche dopo aggiustamento per età, sesso, variazioni di pressione arteriosa media e frazione di eiezione (FE).  Anche i valori di SEVR sono significativamente migliorati (rispettivamente 83,48±24, 97,94±26,84 e 113,29±38,02, p< 0,001), così come i valori di SEVR corretto (rispettivamente 12,74±4,69, 15,71±5,30 e 18,55±6,66, p<0,001). Il trend è rimasto significativo anche dopo aggiustamento per età, sesso, variazioni di pressione arteriosa media e FE (p<0,001).  Il tasso di riospedalizzazione a 30 giorni è stato del 26,8%. In un modello multivariato di regressione logistica binaria, considerando la riospedalizzazione a 30 giorni variabile dipendente, i valori di PWVcf alla dimissione sono risultati unici predittori statisticamente significativi di riammissione  con OR di 1.957 (p=0,02, I.C. 1,112-3,443). I dati di questo studio suggeriscono un effetto benefico della terapia farmacologica per lo scompenso cardiaco acuto su rigidità arteriosa e vascolarizzazione subendocardica, identificando i valori di PWVcf alla dimissione come unico predittore significativo di rericovero a 30 giorni, suggerendo l’utilizzo di tale parametro, di facile riproducibilità, nella pratica clinica quotidiana al fine di prevenire precoci riospedalizzazioni nei pazienti affetti da scompenso cardiaco.