Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P243

LA RILEVANZA DELL'AUMENTO DELL'INDICE DI RESISTENZA RENALE DOPO ANGIOGRAFIA CORONARICA

R. Barone, G. Goffredo, V. Di Terlizzi, M. Correale, G. Casavecchia, R. Ieva, A. Cuculo, N. D. Brunetti, M. Iacoviello
POLICLINICO RIUNITI, POLICLINICO RIUNITI, POLICLINICO RIUNITI, POLICLINICO RIUNITI, POLICLINICO RIUNITI, POLICLINICO RIUNITI, POLICLINICO RIUNITI, POLICLINICO RIUNITI, POLICLINICO RIUNITI

BACKGROUND L'indice di resistenza renale (IRR) è una misura derivata dal Doppler, che riflette il substrato fisiopatologico della Sindrome Cardiorenale (SCR). Non ci sono, tuttavia, dati sull'influenza della somministrazione intravascolare di mezzi di contrasto sull’IRR e sulla sua relazione con il peggioramento della funzionalità renale (WRF).

SCOPO DELLO STUDIO Valutare i cambiamenti nell'indice di resistenza renale (IRR) dopo angiografia coronarica in pazienti con e senza WRF.

METODI Sono stati arruolati 115 pazienti (età media 64 anni, 73% maschi, 84% ipertesi, 43% diabetici, 30% con sindrome coronarica acuta, 21% affetti da insufficienza cardiaca cronica, ICC, con una frazione di eiezione ventricolare sinistra media, FEVS, di 51±11) con sospetta malattia coronarica, angina stabile o sindromi coronariche acute che sono stati inviati ad angiografia coronarica (con o senza insufficienza renale preesistente). L'ecocolorDoppler dell'arteria renale è stato utilizzato per calcolare l’IRR prima e 48 ore dopo l'angiografia coronarica. La WRF è stata definita come un aumento della creatinina >0,3 mg/dl e di almeno il 25% rispetto al basale 24-48 ore dopo angiografia coronarica.

RISULTATI 14 (12%) tra i pazienti arruolati hanno mostrato WRF. Un aumento significativo dei livelli sierici di creatinina è stato osservato nei pazienti con WRF (da 1,14±0,40 a 1,71±0,49, p <0,001) ma non in quelli senza WRF (da 0,89±0,27 a 0,92±0,28, p ns). L’IRR è aumentata significativamente sia nei pazienti con (da 72,8±4,3 a 76,4±5,2, p <0,05) che senza WRF (da 63,1±7,2 a 65,4±7,1, p <0,05). Tuttavia, sia al basale che dopo l'angiografia, i pazienti con WRF presentavano valori di IRR significativamente maggiori rispetto a quelli senza. All'analisi con curva ROC per la WRF, l’IRR basale e dopo angiografia ha presentato un AUC simile (0,88 e 0,90) e per entrambi i valori di IRR il miglior cut-off è stato del 70% (sensibilità del 79% e 93% e specificità del 93% e 82%, rispettivamente).

CONCLUSIONI Dopo angiografia coronarica, l’IRR aumenta significativamente sia nei pazienti con che senza WRF. Tuttavia, una percentuale maggiore di pazienti con WRF presenta un IRR significativamente aumentato, cioè uguale o superiore al 70%, prima e dopo l'angiografia, probabilmente perché riflette il substrato fisiopatologico alla base della progressione della SCR.