Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

L’utilizzo precoce di un particolare filtro emodialitico in corso di SCA-STEMI complicata da insufficienza multiorgano

Dell’Aversana Simona Marcianise (Ce) – Presidio Ospedaliero | Ambrosio Antonio Napoli (Napoli) – Clinica Mediterranea | Lieto Attilio Napoli (Napoli) – Clinica Mediterranea | Golia Bruno Napoli (Napoli) – Clinica Mediterranea

Uomo di 66 anni, iperteso, obeso ed accanito fumatore, in apparente stato di buona salute fino a quando, per la comparsa di dolore toracico tipico associato a vomito e sudorazione algida, si recava al PS dove veniva posta diagnosi di sindrome coronarica acuta con sopraslivellamento del tratto ST. Come da linee guida, veniva somministrata terapia antitrombotica ed organizzato il trasferimento presso il centro HUB per eseguire coronarografia urgente; si evidenziava occlusione trombotica del I ramo M.O. trattata con angioplastica ed impianto di stent a rilascio di farmaco.

All’ingresso in UTIC, il paziente si presentava ipoteso, tachicardico e con ripetuti episodi di rettorragia e vomito frammisto a sangue. L’ecocolorDoppler cardiaco mostrava una lieve riduzione della cinesi globale (FE 45%) con ipo-acinesia delle pareti inferiore e laterale, versamento pericardico circonferenziale non emodinamicamente significativo, vena cava inferiore dilatata e fissa con lieve aumento della pressione arteriosa polmonare sistolica.

Per sospetto danno ischemico gastro-intestinale, supportato dai reperti clinici e laboratoristici (incremento della creatinina con anuria da oltre 12 ore e gravi segni di insufficienza epato-pancreatica) si eseguiva TAC con mdc che mostrava ipoperfusione epato-renale. Pertanto, nel sospetto di sindrome da disfunzione multiorgano, si iniziava terapia sostitutiva renale in modalità CVVHD con filtro per la clearance di molecole di medio peso molecolare (cut-off 40 kDa) per ridurre l’eventuale danno da citochine e mioglobina. Già dalle prime ore di trattamento si assisteva ad un rapido ed esponenziale miglioramento dei parametri clinico-laboratoristici con ripresa della diuresi.

Durante la degenza, sono stati rilevati due episodi di fibrillazione atriale parossistica trattati con cardioversione elettrica e farmacologica; considerati un CHA2DS2VASc score di 3 ed un HAS-BLED score di 2, si iniziava triplice terapia antitrombotica.

Al follow-up, si assisteva a miglioramento dei parametri ecocardiografici (minimo scollamento pericardico residuo e vena cava inferiore di normale calibro e collassabilità respiratoria) e clinico-laboratoristici