Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

SINDROME CORONARICA ACUTA CAUSATA DA PUNTURA DI VESPA (SINDROME DI KOUNIS)

Gagliardi Pasquale Pavia (Pavia) – Divisione Di Cardiologia, Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, Pavia, Italy | Lanzillo Giuseppe Pavia (Pavia) – Divisione Di Cardiologia, Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, Pavia, Italy | Marinoni Barbara Pavia (Pavia) – Divisione Di Cardiologia, Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, Pavia, Italy | Petracci Barbara Pavia (Pavia) – Divisione Di Cardiologia, Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, Pavia, Italy | Baldi Enrico Pavia (Pavia) – Divisione Di Cardiologia, Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, Pavia, Italy

La Sindrome di Kounis (KS) è definita come l’insorgenza di una sindrome coronarica acuta (SCA) associata a una reazione anafilattica. Un uomo di 64 anni, sportivo, con anamnesi cardiologica muta giungeva presso il Pronto Soccorso del nostro Ospedale per dispnea e dolore toracico insorti durante attività fisica e preceduti da episodio sincopale. Il paziente riferiva di aver avvertito, durante lo svolgimento dell’attività fisica (ciclismo) una sensazione di puntura di insetto, senza possibilità di identificarla precisamente. I parametri all’arrivo erano: PA 85/45 mmHg, FC 70 bpm, all’ECG segni di ripolarizzazione precoce (Fig. 1), agli ematochimici rialzo della hsTNI (328 ng/L), D-Dimero nella norma. L’ecocardiogramma transtoracico non mostrava anomalie della cinesi. In considerazione del sospetto di KS, si impostava terapia solo con ASA e statina, evitando i farmaci comunemente usati per trattare le reazioni allergiche che avrebbero potuto peggiorare il quadro emodinamico e vasomotorio riducendo ulteriormente la perfusione coronarica. Durante il ricovero in Cardiologia, in considerazione del quadro clinico e dei fattori di rischio cardiovascolare (dislipidemia e pregresso tabagismo), si effettuava coronarografia, che mostrava coronarie indenni da lesioni ostruttive angiograficamente significative, ma che evidenziava, durante la prima iniezione di mezzo di contrasto, vasospasmo dell’ostio della coronaria di destra, dominante (Fig. 2 – sx), risoltosi spontaneamente (Fig. 2 – dx). Il picco di hsTNI post-procedurale (3953 ng/L) e la presenza dell’antigene i77 della Vespa Europea al dosaggio sierologico degli allergeni supportava la fisiopatologia della sindrome coronarica acuta concomitante alla reazione allergica ed avvalorava l’ipotesi diagnostica di KS tipo I (senza coronaropatia sottostante). Si dimetteva il paziente in terapia con calcio-antagonisti, per contrastare il vasospasmo coronarico che caratterizza la KS, e si programmava follow-up a breve termine con esami ematochimici, test ergometrico e visita cardiologica che risultavano nella norma. La KS, sebbene rara, è un’entità clinica da non sottovalutare, soprattutto nei soggetti allergici con evidenza di SCA senza occlusioni coronariche. I dati disponibili in letteratura sono scarsi e non è chiaro quale sia la prognosi a medio-lungo termine. Appare quindi ragionevole seguire i pazienti ambulatorialmente soprattutto nei primi mesi post-evento e programmare dei test strumentali di controllo.