Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

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MINOCA/IMA TIPO 2: QUANDO BISOGNA USCIRE DALLA FLOW CHART DIAGNOSTICA STANDARD

Cante Luigi Lecco (Lecco) – Ospedale Alessandro Manzoni | Bassanelli Giorgio Lecco (Lecco) – Ospedale Alessandro Manzoni | Lenatti Laura Lecco (Lecco) – Ospedale Alessandro Manzoni | Bianchi Alfredo Lecco (Lecco) – Ospedale Alessandro Manzoni | Farina Andrea Lecco (Lecco) – Ospedale Alessandro Manzoni

Il MINOCA è un infarto miocardico acuto, definito sulla base della IV definizione universale, in assenza di stenosi >50% delle coronarie epicardiche. La definizione è quanto mai ampia, comprendendo meccanismi tipici dell’IMA di tipo 1 e tipo 2. La flow chart consigliata da ESC ed AHA comprende test di imaging, fisiologia coronarica e la RMN cardiaca. Presentiamo qui il caso di un uomo di 71 anni, sottoposto nel 2019 ad impianto di bioprotesi aortica (Trifecta n.25) e chiusura di difetto interatriale (DIA). Nel dicembre 2022 il paziente si presenta in PS con un quadro di STEMI anteriore, acinesia apicale ed evidenza alla coronarografia di occlusione dell’IVA distale. Visto l’aspetto coronarografico compatibile con un fenomeno embolico abbiamo eseguito in 1° giornata un ecocardiogramma trans-esofageo evidenziando una voluminosa massa tondeggiante (diametro massimo 1,2 cm) iso-ecogena, mobile, adesa al versante aortico della cuspide coronarica sinistra. Nonostante la clinica negativa per un processo infettivo acuto (apiressia e PCR/PCT negative) e la localizzazione della formazione atipica per endocardite, abbiamo prelevato 3 set per emocolture ed effettuato un’immediata valutazione cardiochirurgica. In considerazione dell’alto rischio embolico stimato, il paziente è stato sottoposto ad intervento cardiochirurgico urgente con espianto della bioprotesi aortica, courettage di malacia anulare (verosimile ascesso) ed impianto di protesi biologica Carpentier n.23. L’esame istologico della massa asportata evidenziava materiale essudativo con intensa flogosi acuta. Come da parere infettivologico abbiamo iniziato una terapia antibiotica empirica con vancomicina e gentamicina ev.  Vista la persistenza di BAV di 3° grado il paziente è stato sottoposto ad impianto di pacemaker definitivo. I colturali su sangue e sulla valvola espiantata sono risultati negativi ed il paziente è stato dimesso senza ulteriori complicanze dopo 4 settimane di terapia antibiotica. Questo caso clinico sottolinea a nostro avviso l’importanza di un approccio diagnostico-terapeutico individualizzato nei pazienti con MINOCA, pensando anche a eziologie rare ed integrando le varie competenze (cardiologo clinico, ecocardiografista, chirurgo).