Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

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DETERMINAZIONE DEL PERIODO DI VALUTAZIONE DELLA FRAZIONE DI EIEZIONE DOPO L'INIZIO DI SACUBITRIL-VALSARTAN IN CANDIDATI PER IMPIANTO DI DEFIBRILLATORE. ESPERIENZA DI SINGOLO CENTRO

E. Leci, V. Carinci, G. Bugani, C. Greco, C. D'Angelo, A. Pecoraro, G. Casella
U.O CARDIOLOGIA; OSPEDALE MAGGIORE BOLOGNA, U.O CARDIOLOGIA; OSPEDALE MAGGIORE BOLOGNA, U.O CARDIOLOGIA; OSPEDALE MAGGIORE BOLOGNA, U.O CARDIOLOGIA; OSPEDALE MAGGIORE BOLOGNA, U.O CARDIOLOGIA; OSPEDALE MAGGIORE BOLOGNA, U.O CARDIOLOGIA; OSPEDALE MAGGIORE BOLOGNA, U.O CARDIOLOGIA; OSPEDALE MAGGIORE BOLOGNA

Background: Sacubitril/Valsartan (SV) si è dimostrato efficace nello scompenso cardiaco (SC) a ridotta frazione di eiezione (FE) su mortalità, ospedalizzazioni, sintomi e rimodellamento inverso, e fa parte ormai della terapia medica ottimale (OMT) dello SC. Al momento le linee guida richiedono almeno 3 mesi di OMT prima di valutare l’impianto di defibrillatore (ICD) in prevenzione primaria, ma non vi sono dati sui tempi necessari per valutare l’efficacia ottimale di questi farmaci.Obiettivo: Valutare il tempo e la modalità nel miglioramento della FE nei pazienti (pz) con SC ed FE ridotta trattati con SV e candidati ad ICD. Metodi: Dal 1 febbraio 2018 sono stati valutati retrospettivamente i  dati clinici ed ecocardiografici di tutti i pz con FE<35%, trattati con SV, candidati ad ICD in prevenzione primaria. Le valutazioni erano a 3-6-12 mesi. Resultati: 95 pz (età media 67±10 anni; 70% maschi, 48% cardiopatia ischemica (CAD)) sono stati valutati al momento dell’inizio di SV (FE media 30 ± 5%; VolTDI 90±23 ml/m2;  VolTSI 62 ± 19 ml/m2; IM severa 23%; NYHA III-IV 50%). La dose ottimale di trattamento (97/103 mg/BID) è stata raggiunta in 58% dei pz. Dopo 6 mesi di terapia, abbiamo osservato un incremento della FE media al 37±7% (VolTDI 80±19 ml/m2, VolTSI 51±17 ml/m2, IM severa 5%, p<0.001) e miglioramento della classe funzionale (NYHA III-IV 8%; p=0,01). 31 pazienti (32%) sono stati rivalutati dopo 3 mesi mostrando già un significativo miglioramento [FE media 35±6%; ΔEF 7±6%; IM severa 3%; NYHA III-IV 10 %]. Inoltre, 49 pz (51%) hanno completato il follow-up (FUP) di 13±6 mesi mostrando un ulteriore miglioramento ecocardiografico (FE media 41±8%; ΔEF 12±9%; IM severa 6 %; p<0.001) e clinico (NYHA III-IV 3%). Dopo il FUP medio di 3±2 mesi, sedici pz (16%) sono stati sottoposti a ICD (62%) e CRT-D (38%) e sono usciti dal FUP. Non ci sono stati casi di morte improvvisa durante il FUP. E’ stata evidenziata una risposta inferiore al trattamento nei pazienti con CAD rispetto all’eziologia non ischemica. Conclusioni: Nei pz con SC ed FE ridotta, il trattamento con SV determina un rimodellamento favorevole a 6 mesi ma I benefici possono essere osservati già dopo 3 mesi di terapia. I dati di questo studio, da validare in studi di maggior portata,  suggeriscono che la scelta dell’impianto di ICD in prevenzione primaria possa essere fatta con uno stretto FUP calibrato sul singolo pz, secondo le caratteristiche cliniche e risposta alla terapia medica ottimizzata.