Background: la valutazione della mortalità a lungo termine dei pazienti con scompenso cardiaco acuto (ADHF) è ardua. L'insufficienza respiratoria e la congestione giocano un ruolo fondamentale nella stratificazione del rischio dei pazienti con ADHF. Lo scopo di questo studio era di valutare l'impatto dell'emogasanalisi (EGA) e della congestione sulla mortalità a lungo termine dei pazienti con ADHF.
Metodi e Risultati: Abbiamo arruolato 252 pazienti con ADHF. Il peptide natriuretico atriale (BNP), l'urea (BUN), l'angolo di fase valutato con bioimpedenziometria (BIVA) e l'EGA sono stati valutati all'ingresso in reparto. L'endpoint era la mortalità da tutte le cause.
Ad un follow-up mediano di 447 giorni (IQR: 248-667), 72 pazienti sono morti (mediana 106, IQR: 29-233) dopo 1-840 gg dalla dimissione. Insufficienza respiratoria di tipo I e II sono state osservate rispettivamente in 78 (19%) e 53 (20%) dei pazienti. L'analisi delle curve ROC ha rilevato punti di cut-offs per la predizione di mortalità i seguenti: >441 pg/ml per il BNP, >30 mg/dl per il BUN, ≤ 69.7 mmHg per la pressione parziale di ossigeno (PaO2) e ≤4.9° per l'angolo di fase. Prese insieme, queste quattro variabili si sono rivelate ottimi predittrici di mortalità a lungo termine in pazienti con ADHF (AUC 0.78, 95% CI 0.72-0.78), spiegando il 60% di tutte le morti.Uno score multiparametrico basato su queste variabili è stato, dunque, determinato: ogni incremento unitario dello stesso determinava un aumento del rischio di mortalità di 2.2 volte (HR 2.2, 95% CI 1.8-2.8, P<0.0001).
Conclusioni. Un approccio multiparametrico basato sulla misurazione di BNP, BUN, PaO2 e angolo di fase costituisce un affidabile predittore di mortalità a lungo termine in pazienti con ADHF.Background: la valutazione della mortalità a lungo termine dei pazienti con scompenso cardiaco acuto (ADHF) è ardua. L'insufficienza respiratoria e la congestione giocano un ruolo fondamentale nella stratificazione del rischio dei pazienti con ADHF. Lo scopo di questo studio era di valutare l'impatto dell'emogasanalisi (EGA) e della congestione sulla mortalità a lungo termine dei pazienti con ADHF.
Metodi e Risultati: Abbiamo arruolato 252 pazienti con ADHF. Il peptide natriuretico atriale (BNP), l'urea (BUN), l'angolo di fase valutato con bioimpedenziometria (BIVA) e l'EGA sono stati valutati all'ingresso in reparto. L'endpoint era la mortalità da tutte le cause.
Ad un follow-up mediano di 447 giorni (IQR: 248-667), 72 pazienti sono morti (mediana 106, IQR: 29-233) dopo 1-840 gg dalla dimissione. Insufficienza respiratoria di tipo I e II sono state osservate rispettivamente in 78 (19%) e 53 (20%) dei pazienti. L'analisi delle curve ROC ha rilevato punti di cut-offs per la predizione di mortalità i seguenti: >441 pg/ml per il BNP, >30 mg/dl per il BUN, ≤ 69.7 mmHg per la pressione parziale di ossigeno (PaO2) e ≤4.9° per l'angolo di fase. Prese insieme, queste quattro variabili si sono rivelate ottimi predittrici di mortalità a lungo termine in pazienti con ADHF (AUC 0.78, 95% CI 0.72-0.78), spiegando il 60% di tutte le morti.Uno score multiparametrico basato su queste variabili è stato, dunque, determinato: ogni incremento unitario dello stesso determinava un aumento del rischio di mortalità di 2.2 volte (HR 2.2, 95% CI 1.8-2.8, P<0.0001).
Conclusioni. Un approccio multiparametrico basato sulla misurazione di BNP, BUN, PaO2 e angolo di fase costituisce un affidabile predittore di mortalità a lungo termine in pazienti con ADHF.Background: la valutazione della mortalità a lungo termine dei pazienti con scompenso cardiaco acuto (ADHF) è ardua. L'insufficienza respiratoria e la congestione giocano un ruolo fondamentale nella stratificazione del rischio dei pazienti con ADHF. Lo scopo di questo studio era di valutare l'impatto dell'emogasanalisi (EGA) e della congestione sulla mortalità a lungo termine dei pazienti con ADHF.
Metodi e Risultati: Abbiamo arruolato 252 pazienti con ADHF. Il peptide natriuretico atriale (BNP), l'urea (BUN), l'angolo di fase valutato con bioimpedenziometria (BIVA) e l'EGA sono stati valutati all'ingresso in reparto. L'endpoint era la mortalità da tutte le cause.
Ad un follow-up mediano di 447 giorni (IQR: 248-667), 72 pazienti sono morti (mediana 106, IQR: 29-233) dopo 1-840 gg dalla dimissione. Insufficienza respiratoria di tipo I e II sono state osservate rispettivamente in 78 (19%) e 53 (20%) dei pazienti. L'analisi delle curve ROC ha rilevato punti di cut-offs per la predizione di mortalità i seguenti: >441 pg/ml per il BNP, >30 mg/dl per il BUN, ≤ 69.7 mmHg per la pressione parziale di ossigeno (PaO2) e ≤4.9° per l'angolo di fase. Prese insieme, queste quattro variabili si sono rivelate ottimi predittrici di mortalità a lungo termine in pazienti con ADHF (AUC 0.78, 95% CI 0.72-0.78), spiegando il 60% di tutte le morti.Uno score multiparametrico basato su queste variabili è stato, dunque, determinato: ogni incremento unitario dello stesso determinava un aumento del rischio di mortalità di 2.2 volte (HR 2.2, 95% CI 1.8-2.8, P<0.0001).
Conclusioni. Un approccio multiparametrico basato sulla misurazione di BNP, BUN, PaO2 e angolo di fase costituisce un affidabile predittore di mortalità a lungo termine in pazienti con ADHF.