Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P224

CARDIOMIOPATIA DILATATIVA PRIMITIVA IN GIOVANE UOMO NON ELEGGIBILE A TRAPIANTO CARDIACO: UTILIZZO COMBINATO DI DEFIBRILLATORE, MODULAZIONE CONTRATTILITÀ CARDIACA (CCM) E CARILLON

E. Verrengia, R. Magnano, A. D'Alleva, D. Forlani, L. Pezzi, F. Fulgenzi, P. Vitulli, L. Paloscia, M. Di Marco
CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA, CARDIOLOGIA-UTIC OSPEDALE CIVILE PESCARA

Per scompenso cardiaco acuto si intende la rapida insorgenza o l’aggravamento di segni e sintomi di scompenso cardiaco cronico per fattori precipitanti. Molti pazienti progrediscono in una fase avanzata, caratterizzata da sintomi persistenti nonostante la terapia medica ottimale.  La prognosi rimane sfavorevole, con elevata mortalità a 1 anno. La stratificazione prognostica è importante per identificare il momento ideale per l'invio ad un centro appropriato in grado di fornire terapie avanzate. Presentiamo Il caso di un uomo di 36 anni, razza nera, senza fissa dimora, ricoverato in UTIC per scompenso cardiaco acuto, complicato da embolia polmonare subsegmentaria bilaterale a rischio intermedio-alto, trombosi endoventricolare sinistra, severa disfunzione sistolica biventricolare e insufficienza mitralica severa secondaria. Impostata terapia diuretica infusionale e anticoagulante, alla stabilizzazione del quadro clinico, veniva eseguita coronarografia che documentava circolo coronarico indenne.Successivamente si ottimizzava la terapia con sacubitril/Valsartan, sospesa per marcata ipotensione. Per l’elevato rischio di morte cardiaca improvvisa, veniva impiantato di ICD monocamerale in prevenzione primaria. A causa delle precarie condizioni psicosociali del paziente,  risultava non eleggibile ad impianto di assistenza meccanica a lungo termine (VAD) e/o trapianto cardiaco dai centri di riferimento. Inoltre, nel pieno delle sue facoltà, il paziente rifiutava tale possibilità per motivi religiosi. Dimesso in discreto compenso, dopo risoluzione dell’embolia polmonare e della trombosi intracavitaria, veniva nuovamente ricoverato per riacutizzazione di scompenso cardiaco cronico. Raggiunto labile compenso emodinamico, si posizionava dispositivo di modulazione della contrattilità cardiaca(CCM),con l’obiettivo di migliorare la sintomatologia. Dopo ottimizzazione della terapia, persistendo i sintomi, venivano valutate le opzioni per l'intervento sulla valvola mitralica prima di un ulteriore deterioramento del quadro clinico. Trattandosi di un paziente fortemente sintomatico e ad alto rischio per l'intervento chirurgico, si optava per una riparazione tramite anuloplastica mitralica del seno coronarico con posizionamento di Carillon, eseguita in assenza di complicanze. Al follow up si assisteva a riduzione del grado di insufficienza mitralica a moderata ed al mantenimento del compenso emodinamico, in assenza di ulteriori ospedalizzazioni.