Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

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FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE IN ANZIANA CON STORIA CARDIOLOGICA APPARENTEMENTE MUTA: UN COLPEVOLE NASCOSTO.

A. Sansonetti, M. Armillotta, S. Amicone , A. Impellizzeri, M. Fabrizio, F. Angeli , L. Bergamaschi, A. Stefanizzi, I. Magnani, A. Rinaldi , A. FoÀ, N. GaliÈ, C. Pizzi
POLICLINICO SANT'ORSOLA , POLICLINICO SANT'ORSOLA , POLICLINICO SANT'ORSOLA, POLICLINICO SANT'ORSOLA, POLICLINICO SANT'ORSOLA, POLICLINICO SANT'ORSOLA, POLICLINICO SANT'ORSOLA, POLICLINICO SANT'ORSOLA, POLICLINICO SANT'ORSOLA, POLICLINICO SANT'ORSOLA, POLICLINICO SANT'ORSOLA, POLICLINICO SANT'ORSOLA, POLICLINICO SANT'ORSOLA

Una donna di 85 anni, mentre si trova al supermercato, presenta un arresto cardiaco. Vengono prontamente eseguite le manovre rianimatorie con ROSC dopo DC shock su fibrillazione ventricolare e immediato recupero emodinamico e neurologico. Il primo ECG eseguito dai soccorritori non mostra alterazioni ischemiche acute e la paziente è quindi trasferita presso la Terapia Intensiva Cardiologica. L'anamnesi patologica remota rivela esclusivamente un pregresso episodio di embolia polmonare acuta per cui ha assunto terapia anticoagulante orale per un periodo limitato di tempo. Non ha familiarità per morte cardiaca improvvisa, né per cardiomiopatie. Nel periodo precedente al ricovero ha goduto di buona salute e non ha mai lamentato angina pectoris, cardiopalmo o dispnea.  L’ecocardiogramma eseguito all’ingresso rivela un ingrandimento atriale sinistro moderato e una ipocinesia dell’apice e della parete laterale medio-apicale del ventricolo sinistro con FE globale del 50%. La angioTC del circolo polmonare e dell’aorta toraco-addominale non mostrano rilievi patologici. Nel sospetto di una SCA la paziente viene sottoposta a studio coronarografico che tuttavia documenta l’assenza di lesioni angiograficamente significative. A completamento diagnostico viene eseguita RM cardiaca con gadolinio che rivela la presenza di due circoscritte aree di LGE transmurale a sede inferiore basale e laterale medio-apicale in assenza di edema, fortemente sospette per aree di fibrosi post-infartuale. Alla luce di tale riscontro e considerando l'anamnesi pregressa della paziente, nel sospetto di embolia coronarica paradossa è stato eseguito un ecocolordoppler transcranico che ha tuttavia escluso la presenza di forame ovale pervio. Il monitoraggio ECG-grafico continuo non ha documentato recidive aritmiche. Alla luce dei dati a disposizione fortemente sospetti per cardiopatia ischemica viene introdotta terapia con antiaggregante, beta-bloccante, ace-inibitore e statina e la paziente viene dimessa dopo impianto di ICD in prevenzione secondaria. Al controllo a tre mesi dalla dimissione la paziente è completamente asintomatica ma l'interrogazione del device rivela alcuni episodi di fibrillazione atriale di breve durata. Tale riscontro rafforza il sospetto di cardiopatia ischemica post-infartuale da verosimile embolia coronarica complicata da fibrillazione ventricolare e arresto cardiaco. È stata pertanto intrapresa terapia anticoagulante orale e proseguita la restante terapia.