Razionale. Il paziente dimesso dopo sindrome coronarica acuta (SCA) necessita di uno stretto follow-up al fine di ottimizzare la terapia a lungo termine e prevenire eventi avversi. Lo scopo del progetto PONTE-SCA è di valutare l’impatto che l’adozione di un programma di gestione integrata tra ospedale e territorio può determinare sulla persistenza ai trattamenti raccomandati e sugli outcome a lungo termine dei pazienti dimessi con diagnosi di SCA. Materiali e metodi. Si tratta di uno studio prospettico, longitudinale, di coorte che ha arruolato pazienti affetti da SCA e/o sottoposti a rivascolarizzazione coronarica nei centri HUB della ASL Bari. I pazienti sono stati sottoposti a visita cardiologica ed esami ematochimici di controllo a 30 gg, 3 mesi, 6 mesi ed un anno dall’evento indice. Sono stati considerati i seguenti endpoint: morte da tutte le cause, recidiva di SCA/ischemia cardiaca/angina, restenosi/trombosi intrastent, stroke/attacco ischemico transitorio cerebrale (TIA), scompenso cardiaco, sanguinamenti da tutte le cause. E’ stata valutata l’aderenza e la persistenza alle terapie consigliate e la percentuale dei soggetti che hanno raggiunto i target raccomandati. Risultati. Sono stati arruolati 2476 pazienti (77.4% maschi, età media 67.2±12.0 anni). Ad un anno di follow-up il 99.5% (p<0.05) dei pazienti era in terapia con statine, 16.1% con ezetimibe (p<0.01) e il 9.9% (p<0.01) era in trattamento con inibitori della proproteina della convertasi subtilisina/Kexin tipo 9. La mortalità globale a 1 anno di follow-up è stata del 3.1%, mentre recidive di SCA/ischemia cardiaca/angina e restenosi/trombosi di stent sono risultati del 3% e 1.3%, rispettivamente. I sanguinamenti totali si sono attestati intorno al 2.2%. Conclusioni. Il progetto PONTE-SCA ha permesso di implementare un sistema di adeguata presa in carico del paziente dopo SCA, di organizzare un follow-up strutturato e condiviso dei pazienti dimessi dopo SCA e/o rivascolarizzazione coronarica, permettendo di migliorare l’adesione alle terapie raccomandate e mantenere relativamente ridotta l’incidenza di eventi cardiovascolari maggiori e sanguinamenti.