Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P205

IL VALORE PROGNOSTICO DI AMILOIDE ? 1-40 IN PAZIENTI CON INFARTO MIOCARDICO ACUTO

M. Janjusevic, G. Gagno, A. L. Fluca, A. P. Beltrami, G. Sinagra, A. Aleksova
CARDIOTHORACOVASCULAR DEPARTMENT, AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA GIULIANO ISONTINA (ASUGI) AND DEPARTMENT OF MEDICAL SURGICAL AND HEALTH SCIENCE, UNIVERSITY OF TRIESTE, 34149 TRIESTE, ITALY, CARDIOTHORACOVASCULAR DEPARTMENT, AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA GIULIANO ISONTINA (ASUGI) AND DEPARTMENT OF MEDICAL SURGICAL AND HEALTH SCIENCE, UNIVERSITY OF TRIESTE, 34149 TRIESTE, ITALY, CARDIOTHORACOVASCULAR DEPARTMENT, AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA GIULIANO ISONTINA (ASUGI) AND DEPARTMENT OF MEDICAL SURGICAL AND HEALTH SCIENCE, UNIVERSITY OF TRIESTE, 34149 TRIESTE, ITALY, CLINICAL PATHOLOGY DEPARTMENT, AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA FRIULI CENTRALE (ASUFC) AND DEPARTMENT OF MEDICINE (DAME), UNIVERSITY OF UDINE, 33100 UDINE, ITALY, CARDIOTHORACOVASCULAR DEPARTMENT, AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA GIULIANO ISONTINA (ASUGI) AND DEPARTMENT OF MEDICAL SURGICAL AND HEALTH SCIENCE, UNIVERSITY OF TRIESTE, 34149 TRIESTE, ITALY, CARDIOTHORACOVASCULAR DEPARTMENT, AZIENDA SANITARIA UNIVERSITARIA GIULIANO ISONTINA (ASUGI) AND DEPARTMENT OF MEDICAL SURGICAL AND HEALTH SCIENCE, UNIVERSITY OF TRIESTE, 34149 TRIESTE, ITALY

Background: i pazienti che sopravvivono ad un infarto del miocardio (IMA) hanno un maggior rischio di sviluppare diverse complicanze cardiovascolari durante il follow-up, pertanto un’adeguata stratificazione del rischio rimane la sfida principale nel contesto clinico. L’amiloide β 1-40 (Aβ (1-40)) è già emersa come marcatore prognostico negativo per la mortalità cardiovascolare, sia in pazienti con malattia coronarica cronica stabile che nei pazienti con infarto di tipo NSTEMI. Ciò è dovuto probabilmente al ruolo pro-infiammatorio e pro-aterosclerotico di questo peptide.  Metodi: i valori plasmatici di Aβ (1-40) sono stati testati in acuto in una grande coorte prospettica di pazienti ospedalizzati per IMA (sia NSTEMI che STEMI). Al follow-up, è stata valutata la mortalità per tutte le cause.  Risultati: nello studio, sono stati arruolati 894 soggetti (607 con STEMI e 287 con NSTEMI). La concentrazione plasmatica mediana di Aβ (1-40) al momento del ricovero era 96.59 (60.94-134.5) pg/ml. Durante un follow-up mediano di 43 mesi, 123 pazienti sono deceduti (endpoint primario). Concentrazioni più elevate di Aβ (1-40) sono risultate associate ad un amentato rischio di mortalità, sia all’analisi univariata sia dopo correzione per altre variabili confondenti. Inoltre abbiamo riscontrato una forte correlazione positiva tra i valori plasmatici di Aβ (1-40) e l’età, il valore prognostico di Aβ (1-40) si manteneva solamente nel sottogruppo di pazienti con età superiore alla mediana (67 anni). Conclusioni: questo è attualmente il più grande studio monocentrico a valutare il ruolo delle concentrazioni plasmatiche di Aβ (1-40) nel predire l’outcome in una popolazione di pazienti ricoverati per IMA, sia di tipo STEMI che di tipo NSTEMI. I nostri dati mostrano una forte correlazione tra valori plasmatici di Aβ (1-40) e l’aumento del rischio di morte per tutte le cause al follow-up.