Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P20

TACHICARDIOMIOPATIA INDOTTA DA FIBRILLAZIONE ATRIALE: COSA SI NASCONDE DIETRO QUESTA DIAGNOSI?

S. Ruffini, M. Astegiano, M. Pasquero, E. Franco, C. Moretti
CITTA’ DELLA SALUTE, CITTA’ DELLA SALUTE, CITTA’ DELLA SALUTE, OSPEDALE CIVICO, OSPEDALE CIVICO

Le tachiaritmie croniche sostenute spesso causano un deterioramento della funzione cardiaca sistolica determinando un quadro noto come tachicardiomiopatia.

Riportiamo il caso di un paziente di sesso maschile di 69 anni, che è stato inviato in Pronto Soccorso dal suo medico curante per il peggioramento della dispnea e per il rischio di polso tachiaritmico.

La sua storia personale includeva solo ipertensione arteriosa in trattamento con ARB, senza storia familiare o personale di malattia coronarica. In un precedente ecocardiogramma eseguito nel 2019, le funzioni sistolica e diastolica erano normali.

L'ECG ha confermato la diagnosi di fibrillazione atriale con risposta ventricolare rapida e gli esami ematochimici hanno fatto emergere una grave soppressione di TSH (< 0,005 mcUI/ml), FT3/FT4 elevati (4,47 pg/ml/2,34 pg/ml) senza altre alterazioni. La radiografia del torace non mostrava elementi patologici significativi.

L'ecocardiografia ha evidenziato un ventricolo sinistro lievemente dilatato e ipertrofico con grave disfunzione sistolica globale, EF 25%, una dilatazione di entrambi gli atri, un lieve rigurgito mitralico e tricuspidalico e una pressione sistolica dell'arteria polmonare stimata di 35 mmHg. È stato ricoverato presso il Reparto di Cardiologia per ulteriori indagini.

Il paziente era asintomatico a riposo, solo sintomatico per dispnea da sforzo NYHA III, emodinamicamente stabile. Una coronarografia ha escluso la stenosi coronarica critica.

E’ stata diagnostica una tireopatia autoimmune di Graves, con noduli multipli non vascolarizzati all'ecografia tiroidea.

Oltre ai betabloccanti e ai diuretici, è stata prescritta una terapia appropriata per l'ipertiroidismo, con un miglioramento della dispnea e una riduzione della frequenza cardiaca media. Il paziente è stato dimesso con l'indicazione alla cardioversione atriale elettiva, solo dopo la stabilizzazione della funzione tiroidea.

In conclusione, riportiamo un caso di grave disfunzione sistolica in una cardiomiopatia indotta da fibrillazione atriale, collegata ad una tireotossicosi in morbo di Graves misconosciuto.Le tachiaritmie croniche sostenute spesso causano un deterioramento della funzione cardiaca sistolica determinando un quadro noto come tachicardiomiopatia.

Riportiamo il caso di un paziente di sesso maschile di 69 anni, che è stato inviato in Pronto Soccorso dal suo medico curante per il peggioramento della dispnea e per il rischio di polso tachiaritmico.

La sua storia personale includeva solo ipertensione arteriosa in trattamento con ARB, senza storia familiare o personale di malattia coronarica. In un precedente ecocardiogramma eseguito nel 2019, le funzioni sistolica e diastolica erano normali.

L'ECG ha confermato la diagnosi di fibrillazione atriale con risposta ventricolare rapida e gli esami ematochimici hanno fatto emergere una grave soppressione di TSH (< 0,005 mcUI/ml), FT3/FT4 elevati (4,47 pg/ml/2,34 pg/ml) senza altre alterazioni. La radiografia del torace non mostrava elementi patologici significativi.

L'ecocardiografia ha evidenziato un ventricolo sinistro lievemente dilatato e ipertrofico con grave disfunzione sistolica globale, EF 25%, una dilatazione di entrambi gli atri, un lieve rigurgito mitralico e tricuspidalico e una pressione sistolica dell'arteria polmonare stimata di 35 mmHg. È stato ricoverato presso il Reparto di Cardiologia per ulteriori indagini.

Il paziente era asintomatico a riposo, solo sintomatico per dispnea da sforzo NYHA III, emodinamicamente stabile. Una coronarografia ha escluso la stenosi coronarica critica.

E’ stata diagnostica una tireopatia autoimmune di Graves, con noduli multipli non vascolarizzati all'ecografia tiroidea.

Oltre ai betabloccanti e ai diuretici, è stata prescritta una terapia appropriata per l'ipertiroidismo, con un miglioramento della dispnea e una riduzione della frequenza cardiaca media. Il paziente è stato dimesso con l'indicazione alla cardioversione atriale elettiva, solo dopo la stabilizzazione della funzione tiroidea.

In conclusione, riportiamo un caso di grave disfunzione sistolica in una cardiomiopatia indotta da fibrillazione atriale, collegata ad una tireotossicosi in morbo di Graves misconosciuto.Le tachiaritmie croniche sostenute spesso causano un deterioramento della funzione cardiaca sistolica determinando un quadro noto come tachicardiomiopatia.

Riportiamo il caso di un paziente di sesso maschile di 69 anni, che è stato inviato in Pronto Soccorso dal suo medico curante per il peggioramento della dispnea e per il rischio di polso tachiaritmico.

La sua storia personale includeva solo ipertensione arteriosa in trattamento con ARB, senza storia familiare o personale di malattia coronarica. In un precedente ecocardiogramma eseguito nel 2019, le funzioni sistolica e diastolica erano normali.

L'ECG ha confermato la diagnosi di fibrillazione atriale con risposta ventricolare rapida e gli esami ematochimici hanno fatto emergere una grave soppressione di TSH (< 0,005 mcUI/ml), FT3/FT4 elevati (4,47 pg/ml/2,34 pg/ml) senza altre alterazioni. La radiografia del torace non mostrava elementi patologici significativi.

L'ecocardiografia ha evidenziato un ventricolo sinistro lievemente dilatato e ipertrofico con grave disfunzione sistolica globale, EF 25%, una dilatazione di entrambi gli atri, un lieve rigurgito mitralico e tricuspidalico e una pressione sistolica dell'arteria polmonare stimata di 35 mmHg. È stato ricoverato presso il Reparto di Cardiologia per ulteriori indagini.

Il paziente era asintomatico a riposo, solo sintomatico per dispnea da sforzo NYHA III, emodinamicamente stabile. Una coronarografia ha escluso la stenosi coronarica critica.

E’ stata diagnostica una tireopatia autoimmune di Graves, con noduli multipli non vascolarizzati all'ecografia tiroidea.

Oltre ai betabloccanti e ai diuretici, è stata prescritta una terapia appropriata per l'ipertiroidismo, con un miglioramento della dispnea e una riduzione della frequenza cardiaca media. Il paziente è stato dimesso con l'indicazione alla cardioversione atriale elettiva, solo dopo la stabilizzazione della funzione tiroidea.

In conclusione, riportiamo un caso di grave disfunzione sistolica in una cardiomiopatia indotta da fibrillazione atriale, collegata ad una tireotossicosi in morbo di Graves misconosciuto.Le tachiaritmie croniche sostenute spesso causano un deterioramento della funzione cardiaca sistolica determinando un quadro noto come tachicardiomiopatia.

Riportiamo il caso di un paziente di sesso maschile di 69 anni, che è stato inviato in Pronto Soccorso dal suo medico curante per il peggioramento della dispnea e per il rischio di polso tachiaritmico.

La sua storia personale includeva solo ipertensione arteriosa in trattamento con ARB, senza storia familiare o personale di malattia coronarica. In un precedente ecocardiogramma eseguito nel 2019, le funzioni sistolica e diastolica erano normali.

L'ECG ha confermato la diagnosi di fibrillazione atriale con risposta ventricolare rapida e gli esami ematochimici hanno fatto emergere una grave soppressione di TSH (< 0,005 mcUI/ml), FT3/FT4 elevati (4,47 pg/ml/2,34 pg/ml) senza altre alterazioni. La radiografia del torace non mostrava elementi patologici significativi.

L'ecocardiografia ha evidenziato un ventricolo sinistro lievemente dilatato e ipertrofico con grave disfunzione sistolica globale, EF 25%, una dilatazione di entrambi gli atri, un lieve rigurgito mitralico e tricuspidalico e una pressione sistolica dell'arteria polmonare stimata di 35 mmHg. È stato ricoverato presso il Reparto di Cardiologia per ulteriori indagini.

Il paziente era asintomatico a riposo, solo sintomatico per dispnea da sforzo NYHA III, emodinamicamente stabile. Una coronarografia ha escluso la stenosi coronarica critica.

E’ stata diagnostica una tireopatia autoimmune di Graves, con noduli multipli non vascolarizzati all'ecografia tiroidea.

Oltre ai betabloccanti e ai diuretici, è stata prescritta una terapia appropriata per l'ipertiroidismo, con un miglioramento della dispnea e una riduzione della frequenza cardiaca media. Il paziente è stato dimesso con l'indicazione alla cardioversione atriale elettiva, solo dopo la stabilizzazione della funzione tiroidea.

In conclusione, riportiamo un caso di grave disfunzione sistolica in una cardiomiopatia indotta da fibrillazione atriale, collegata ad una tireotossicosi in morbo di Graves misconosciuto.