Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

EFFETTI DELL’INIBIZIONE FARMACOLOGICA DEL PCSK-9 SU STRUTTURA E FUNZIONE ARTERIOSA: RISULTATI PRELIMINARI

Maloberti Alessandro Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca; Cardiologia 4, Asst Gom, Niguarda | Vatta Alessandro Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca | Grasso Alice Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca | Garofani Ilaria Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca | Morelli Martina Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca | Giani Valentina Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca | Fortuna Matteo Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca | Gualini Elena Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca | Prof. Giannattasio Cristina Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca; Cardiologia 4, Asst Gom Niguarda, Milano |

Background: Uno degli ultimi capitoli della ricerca di nuovi e sempre più potenti farmaci ipolipidemizzanti ha portato allo sviluppo degli inibitori della proteina PCSK9. Oltre al beneficio sul profilo lipidico sono stati pubblicati un numero limitato di studi che mostrano un possibile miglioramento della funzione e struttura vascolare in seguito a somministrazione di questa terapia.

Scopo: Valutare gli effetti della terapia con inibitori della proteina PCSK9 sulle proprietà arteriose strutturali, tramite l’Intima Media Thickness (IMT) carotideo, e funzionali, analizzando la Pulse Wave Velocity carotido-femorale (cf-PWV) e Flow Mediated Dilatation (FMD) brachiale.

Materiali e Metodi: Sono stati reclutati prospetticamente 22 pazienti affetti da dislipidemia con una prescrizione clinica per la somministrazione di inibitori PSCK9 presso la Riabilitazione Cardiologica dell’ospedale ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano. Sono stati registrati dati antropometrici, clinici e terapeutici. Ogni paziente è stato sottoposto ad esami strumentali per valutarne la cf-PWV, IMT carotideo e FMD brachiale a T0 (prima dell’inizio della terapia), T1 (dopo 6 mesi) e T2 (dopo 12 mesi).

Risultati: nei pazienti che hanno completato i 6 mesi di follow-up (22)  si è evidenziata una riduzione significativa del colesterolo LDL ( da 127,8±31,7 a 47,4±29,1 mg/dl, p<0.0001) mentre non vi è stata una differenza significativa in termini di parametri arteriosi (cf-PWV: da 10,5±3,5 a 9,4±2,3 m/s, p=0.092; FMD: da 11,4±8,1 a 9,8±8,3%, p=0,407; IMT: da 775,6±192,8 a 768,7±144,7, microm, p=0,854). Risultati simili sono stati ottenuti anche nei 12 pazienti che hanno raggiunto l’anno di follow-up: LDL da 129,4±29,1 a 48,8±21,9 mg/dl, p<0.0001; cf-PWV da 10,4±3,3 a 10,5±2,9, p=0,874; FMD da 12,0±9,1 a 11,0±5,6%, p=0,930; IMT da 745,1±203,9  a 770,0±127,3 microm, p=0,710.

Conclusione: Il nostro studio pone in risalto come gli inibitori PCSK9 siano fondamentali nel ridurre i valori di colesterolo LDL all’interno dei target indicati dalle linee guida ESC 2019. Non mostrano, invece, un effetto significativo sulla funzione e struttura arteriosa in termini di cf-PWV, FMD ed IMT carotideo.