Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P194

UN'INSOLITA PRESENTAZIONE DI INFARTO MIOCARDICO ACUTO CON ST-SOPRA: TROMBOSI VENTRICOLARE SINISTRA E ICTUS ISCHEMICO

S. Santus, E. Utzeri, N. Sanna
ARNAS G. BROTZU, ARNAS G. BROTZU, ARNAS G. BROTZU

Background: i pazienti con ampi IMA anteriori del ventricolo sinistro e riduzione della funzione sistolica sono a maggior rischio di sviluppare trombosi endoventricolare. La stasi del sangue nel ventricolo e l’infiammazione dovuta al danno ischemico ne sono le cause, aumentando inoltre il rischio di ictus. Questa si sviluppa generalmente entro la prima settimana e spesso nei primi giorni dopo l’infarto. L’embolizzazione si verifica nei primi 3 mesi. Il nostro paziente ha presentato una precoce embolizzazione.

Caso clinico: un uomo di 70 anni, fumatore e senza altri fattori di rischio cardiovascolari, si è presentato in Pronto Soccorso per improvvisa afasia ed emiparesi faciobrachiocrurale destra. L’ECG mostrava un tratto ST-sopra in V2-V5 e onde Q in V1-V3. Il paziente negava angor al momento della presentazione e nei giorni precedenti. E’ stata eseguita una TC cranio urgente con evidenza di occlusione del tratto M2 dell’a. cerebrale media sinistra, causante ictus ischemico (NIHSS 13). Il paziente è stato sottoposto a trombectomia meccanica percutanea con completa riapertura del vaso. Immediatamente dopo ha eseguito studio coronarografico che ha mostrato occlusione dell'arteria discendente anteriore sottoposta poi ad angioplastica e impianto di stent medicato. Le procedure sono state ben tollerate e prive di complicanze. Gli esami ematici hanno evidenziato una significativa curva di Troponina Hs. L’ecocardiogramma ha mostrato acinesia di parete anteriore e segmenti apicali del VS con FE<40% e trombosi endoventricolare. Un team multidisciplinare ha valutato l’evoluzione della lesione ischemica cerebrale e le condizioni cliniche del paziente per stabilire il corretto timing e management della terapia con DAPT (aspirina+clopidogrel) e VKA. E' stata prescritta la triplice terapia (DAPT+VKA) per tre mesi e in seguito DAT (aspirina+VKA) per un anno. Alla dimissione il paziente presentava minimi segni di afasia, buon compenso emodinamico in assenza di sintomi cardiologici.

Conclusioni: la trombosi ventricolare è una comune complicanza dell’IMA anteriore. La frequenza nel follow-up e il corretto timing di trattamento non sono noti. Il nostro paziente ha inoltre mostrato una presentazione estremamente precoce. Sarebbe utile avere linee guida per la prevenzione e trattamento della trombosi. Nonostante l’utilizzo comune di anticoagulanti nel suo trattamento, non vi sono studi clinici randomizzati che hanno valutato sicurezza ed efficacia di tale strategia.Background: i pazienti con ampi IMA anteriori del ventricolo sinistro e riduzione della funzione sistolica sono a maggior rischio di sviluppare trombosi endoventricolare. La stasi del sangue nel ventricolo e l’infiammazione dovuta al danno ischemico ne sono le cause, aumentando inoltre il rischio di ictus. Questa si sviluppa generalmente entro la prima settimana e spesso nei primi giorni dopo l’infarto. L’embolizzazione si verifica nei primi 3 mesi. Il nostro paziente ha presentato una precoce embolizzazione.

Caso clinico: un uomo di 70 anni, fumatore e senza altri fattori di rischio cardiovascolari, si è presentato in Pronto Soccorso per improvvisa afasia ed emiparesi faciobrachiocrurale destra. L’ECG mostrava un tratto ST-sopra in V2-V5 e onde Q in V1-V3. Il paziente negava angor al momento della presentazione e nei giorni precedenti. E’ stata eseguita una TC cranio urgente con evidenza di occlusione del tratto M2 dell’a. cerebrale media sinistra, causante ictus ischemico (NIHSS 13). Il paziente è stato sottoposto a trombectomia meccanica percutanea con completa riapertura del vaso. Immediatamente dopo ha eseguito studio coronarografico che ha mostrato occlusione dell'arteria discendente anteriore sottoposta poi ad angioplastica e impianto di stent medicato. Le procedure sono state ben tollerate e prive di complicanze. Gli esami ematici hanno evidenziato una significativa curva di Troponina Hs. L’ecocardiogramma ha mostrato acinesia di parete anteriore e segmenti apicali del VS con FE<40% e trombosi endoventricolare. Un team multidisciplinare ha valutato l’evoluzione della lesione ischemica cerebrale e le condizioni cliniche del paziente per stabilire il corretto timing e management della terapia con DAPT (aspirina+clopidogrel) e VKA. E' stata prescritta la triplice terapia (DAPT+VKA) per tre mesi e in seguito DAT (aspirina+VKA) per un anno. Alla dimissione il paziente presentava minimi segni di afasia, buon compenso emodinamico in assenza di sintomi cardiologici.

Conclusioni: la trombosi ventricolare è una comune complicanza dell’IMA anteriore. La frequenza nel follow-up e il corretto timing di trattamento non sono noti. Il nostro paziente ha inoltre mostrato una presentazione estremamente precoce. Sarebbe utile avere linee guida per la prevenzione e trattamento della trombosi. Nonostante l’utilizzo comune di anticoagulanti nel suo trattamento, non vi sono studi clinici randomizzati che hanno valutato sicurezza ed efficacia di tale strategia.Background: i pazienti con ampi IMA anteriori del ventricolo sinistro e riduzione della funzione sistolica sono a maggior rischio di sviluppare trombosi endoventricolare. La stasi del sangue nel ventricolo e l’infiammazione dovuta al danno ischemico ne sono le cause, aumentando inoltre il rischio di ictus. Questa si sviluppa generalmente entro la prima settimana e spesso nei primi giorni dopo l’infarto. L’embolizzazione si verifica nei primi 3 mesi. Il nostro paziente ha presentato una precoce embolizzazione.

Caso clinico: un uomo di 70 anni, fumatore e senza altri fattori di rischio cardiovascolari, si è presentato in Pronto Soccorso per improvvisa afasia ed emiparesi faciobrachiocrurale destra. L’ECG mostrava un tratto ST-sopra in V2-V5 e onde Q in V1-V3. Il paziente negava angor al momento della presentazione e nei giorni precedenti. E’ stata eseguita una TC cranio urgente con evidenza di occlusione del tratto M2 dell’a. cerebrale media sinistra, causante ictus ischemico (NIHSS 13). Il paziente è stato sottoposto a trombectomia meccanica percutanea con completa riapertura del vaso. Immediatamente dopo ha eseguito studio coronarografico che ha mostrato occlusione dell'arteria discendente anteriore sottoposta poi ad angioplastica e impianto di stent medicato. Le procedure sono state ben tollerate e prive di complicanze. Gli esami ematici hanno evidenziato una significativa curva di Troponina Hs. L’ecocardiogramma ha mostrato acinesia di parete anteriore e segmenti apicali del VS con FE<40% e trombosi endoventricolare. Un team multidisciplinare ha valutato l’evoluzione della lesione ischemica cerebrale e le condizioni cliniche del paziente per stabilire il corretto timing e management della terapia con DAPT (aspirina+clopidogrel) e VKA. E' stata prescritta la triplice terapia (DAPT+VKA) per tre mesi e in seguito DAT (aspirina+VKA) per un anno. Alla dimissione il paziente presentava minimi segni di afasia, buon compenso emodinamico in assenza di sintomi cardiologici.

Conclusioni: la trombosi ventricolare è una comune complicanza dell’IMA anteriore. La frequenza nel follow-up e il corretto timing di trattamento non sono noti. Il nostro paziente ha inoltre mostrato una presentazione estremamente precoce. Sarebbe utile avere linee guida per la prevenzione e trattamento della trombosi. Nonostante l’utilizzo comune di anticoagulanti nel suo trattamento, non vi sono studi clinici randomizzati che hanno valutato sicurezza ed efficacia di tale strategia.