Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P191

GESTIONE CONTEMPORANEA DEI PAZIENTI CON INFARTO MIOCARDICO SENZA SOPRASLIVELLAMENTO DEL TRATTO ST

F. Orso, G. Casolo, C. Szasz, S. Forni, S. D'Arienzo, F. Gemmi
AOU CAREGGI, NUOVO OSPEDALE VERSILIA

SCOPO: Lo scopo del presente studio era quello di analizzare, in un ampio database amministrativo, le caratteristiche cliniche e la prognosi di una popolazione contemporanea di pazienti con infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI) secondo la strategia di trattamento. METODI: Questo studio osservazionale retrospettivo ha incluso pazienti residenti nella regione Toscana, di età superiore ai 18 anni, dimessi da un ospedale regionale con diagnosi di NSTEMI (diagnosi principale ICD-9-CM codici 410.7 o 411.1 in HDA) tra il 2016 e il 2018. I pazienti sono stati classificati in due gruppi principali: un gruppo trattato con strategia conservativa (CON) e un gruppo con strategia invasiva (INV) che è stato ulteriormente classificato in tre sottogruppi: un gruppo PCI, un gruppo CABG e un gruppo in cui i pazienti sono stati gestiti in modo invasivo ma non sottoposti a rivascolarizzazione. RISULTATI: La popolazione dello studio era composta da 15.208 pazienti. L'età media era di 76 ± 9 anni, le femmine erano il 38.5%. Strategie di gestione composizione dei gruppi nella Figura 1. Rispetto ai pazienti INV, i pazienti del gruppo CON erano più anziani (età media 85 vs 72 anni, p <0,0001), più frequentemente di sesso femminile (54% vs 33%, p <0.0001), avevano un carico di comorbidità cardiovascolare e non cardiovascolare più elevato. Il tassi di mortalità per tutte le cause in ospedale e i MACCE 1 anno (Figura 2 e 3) sono stati del 3% e del 24.1%, risultando significativamente più alti nel gruppo strategico di gestione CON rispetto al gruppo strategico INV: 8.9% vs 1.1; 34.0 vs 21,1%; p = 0.0001. Tra i tre sottogruppi INV non abbiamo riscontrato differenze nella mortalità ospedaliera, mentre a 1 anno è stata riscontrata una differenza significativa nei MACCE con un tasso  più elevato nel gruppo trattato con CABG rispetto ai sottogruppi PCI e soprattutto a quello dei pazienti gestiti invasivamente ma non rivascolarizzati: CABG: 42.8% vs 19.3% vs 18.2% rispettivamente, p = 0.0001 CONCLUSIONI: dati di mondo reale mostrano che i pazienti con NSTEMI hanno caratteristiche e prognosi significativamente diverse in base alla strategia di trattamento. I pazienti gestiti in modo non invasivo hanno caratteristiche più complesse e prognosi peggiore sia in ospedale che dopo la dimissione. I pazienti che sono stati gestiti in modo invasivo ma trattati con terapia medica rappresentano un sottogruppo interessante meritevole di approfondimento.
SCOPO: Lo scopo del presente studio era quello di analizzare, in un ampio database amministrativo, le caratteristiche cliniche e la prognosi di una popolazione contemporanea di pazienti con infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST (NSTEMI) secondo la strategia di trattamento. METODI: Questo studio osservazionale retrospettivo ha incluso pazienti residenti nella regione Toscana, di età superiore ai 18 anni, dimessi da un ospedale regionale con diagnosi di NSTEMI (diagnosi principale ICD-9-CM codici 410.7 o 411.1 in HDA) tra il 2016 e il 2018. I pazienti sono stati classificati in due gruppi principali: un gruppo trattato con strategia conservativa (CON) e un gruppo con strategia invasiva (INV) che è stato ulteriormente classificato in tre sottogruppi: un gruppo PCI, un gruppo CABG e un gruppo in cui i pazienti sono stati gestiti in modo invasivo ma non sottoposti a rivascolarizzazione. RISULTATI: La popolazione dello studio era composta da 15.208 pazienti. L'età media era di 76 ± 9 anni, le femmine erano il 38.5%. Strategie di gestione composizione dei gruppi nella Figura 1. Rispetto ai pazienti INV, i pazienti del gruppo CON erano più anziani (età media 85 vs 72 anni, p <0,0001), più frequentemente di sesso femminile (54% vs 33%, p <0.0001), avevano un carico di comorbidità cardiovascolare e non cardiovascolare più elevato. Il tassi di mortalità per tutte le cause in ospedale e i MACCE 1 anno (Figura 2 e 3) sono stati del 3% e del 24.1%, risultando significativamente più alti nel gruppo strategico di gestione CON rispetto al gruppo strategico INV: 8.9% vs 1.1; 34.0 vs 21,1%; p = 0.0001. Tra i tre sottogruppi INV non abbiamo riscontrato differenze nella mortalità ospedaliera, mentre a 1 anno è stata riscontrata una differenza significativa nei MACCE con un tasso  più elevato nel gruppo trattato con CABG rispetto ai sottogruppi PCI e soprattutto a quello dei pazienti gestiti invasivamente ma non rivascolarizzati: CABG: 42.8% vs 19.3% vs 18.2% rispettivamente, p = 0.0001 CONCLUSIONI: dati di mondo reale mostrano che i pazienti con NSTEMI hanno caratteristiche e prognosi significativamente diverse in base alla strategia di trattamento. I pazienti gestiti in modo non invasivo hanno caratteristiche più complesse e prognosi peggiore sia in ospedale che dopo la dimissione. I pazienti che sono stati gestiti in modo invasivo ma trattati con terapia medica rappresentano un sottogruppo interessante meritevole di approfondimento.