Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P188

GESTIONE DELLA TERAPIA ANTICOAGULANTE ED ANTIAGGREGANTE NEL GRANDE ANZIANO: CASO CLINICO DI REAL LIFE

E. Prenna, S. MaffÈ, E. Facchini, L. Bergamasco, P. Paffoni, G. Careri, N. Franchetti Pardo, A. M. Paino, P. Dellavesa
DIVISIONE DI CARDIOLOGIA OSPEDALE SS TRINITÀ ASL NO, DIVISIONE DI CARDIOLOGIA OSPEDALE SS TRINITÀ ASL NO, DIVISIONE DI CARDIOLOGIA OSPEDALE SS TRINITÀ ASL NO, DIVISIONE DI CARDIOLOGIA OSPEDALE SS TRINITÀ ASL NO, DIVISIONE DI CARDIOLOGIA OSPEDALE SS TRINITÀ ASL NO, DIVISIONE DI CARDIOLOGIA OSPEDALE SS TRINITÀ ASL NO, DIVISIONE DI CARDIOLOGIA OSPEDALE SS TRINITÀ ASL NO, DIVISIONE DI CARDIOLOGIA OSPEDALE SS TRINITÀ ASL NO, DIVISIONE DI CARDIOLOGIA OSPEDALE SS TRINITÀ ASL NO

Nella pratica clinica quotidiana ci troviamo sempre più spesso a dover gestire grandi anziani con plurime comorbidità. In questi casi non è sempre facile e scontato applicare le linee guida, che vanno talvolta rilette e adattate al paziente che stiamo curando. Presentiamo il caso di una paziente di 99 anni, ipertesa, in terapia domiciliare con oncocarbide ed acido acetilsalicilico per policitemia vera. Non precedenti cardiologici. Giungeva alla nostra attenzione per episodio di NSTEMI in corso di fibrillazione atriale (FA) ad elevata frequenza ventricolare. Successivo ripristino spontaneo di ritmo sinusale. Agli esami ematici significativo aumento di troponina. All’ecocardiogramma normale cinetica biventricolare e funzione sistolica, non significative valvulopatie. Data l'età e la stablità emodinamica, si optava per atteggiamento conservativo. Avviata pertanto terapia antiaggregante con acido acetilsalicilico (ASA) e terapia anticoagulante, in acuto con eparina a basso peso molecolare e poi con anticoagulante orale (NAO); essendo la paziente over 75 abbiamo scelto Apixaban 2.5 mg, in accordo con peso e funzionalità renale (Consensus ESC 2016) Al controllo ad un mese paziente in buon compenso, all’ECG Holter ritmo sinusale stabile. A questo punto ci siamo interrogati su come procedere con la terapia: mantenere il NAO, come indicato peraltro nelle linee guida SCA NSTEMI, o proseguire con sola ASA, considerando anche che gli score di rischio abitualmente utilizzati nei pazienti con FA per determinare il rischio emorragico e cardioembolico (HASBLED e CHADS-VASC) non sono validati in pazienti così anziani. Abbiamo ipotizzato inoltre che il breve episodio di FA fosse legato all’ischemia miocardica in corso (e non viceversa); in letteratura non vi è però indicazione a non avviare anticoagulante anche in caso di una breve FA in fase acuta. A complicare il quadro è stata inoltre la nota policitemia vera, che esponeva la paziente ad un aumentato rischio di eventi trombotici in assenza di terapia antiaggregante. Dopo discussione del caso con il collega ematologo abbiamo deciso di sospendere il NAO, considerata anche l’assenza di recidive aritmiche e di proseguire con la sola ASA. Per ora, con un follow up di 6 mesi, non abbiamo registrato problematiche trombotico/emorragiche o recidive aritmiche. La gestione del grande anziano è sempre complessa e ci porterà frequentemente a doverci confrontare con le linee guida, che andranno poi “cucite” sul singolo paziente.