Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P171

VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARITMICO NEL PAZIENTE IN TRATTAMENTO PSICOFARMACOLOGICO

D. Acierno, G. ScarfÒ, F. Franzoni, M. Miniati, G. Perugi
UNIVERSITÀ DI PISA, UNIVERSITÀ DI PISA, UNIVERSITÀ DI PISA, UNIVERSITÀ DI PISA, UNIVERSITÀ DI PISA

Background. Neurolettici (NRL) e antidepressivi triciclici (TCA) possono essere correlati a QT prolongation, tuttavia il rischio di aritmia ventricolare e morte improvvisa indotti dai suddetti farmaci non è definito in modo univoco in letteratura. Il QTc è ritenuto il principale marker di rischio aritmico; la QTd è la dispersione dell'intervallo QT sull'ECG a 12 derivazioni ed è considerata un fattore predittivo di mortalità se >58; la variabilità del battito cardiaco (HRV) fornisce informazioni sul bilancio simpatico/vagale e sul rischio aritmico. Scopo dello studio. Valutare l’effetto dei principali farmaci psicotropi su QT Interval, QTc corretto tramite 4 formule (Bazett, Fridericia, Framingham e Hodges), QTd e HRV nel dominio del tempo e della frequenza, in un campione di pazienti con disturbi psichiatrici in trattamento psicofarmacologico. Materiale e Metodo. Sono stati raccolti i dati di 167 pazienti, in terapia con NRL tipici e atipici, TCA e stabilizzanti timici. Lo studio osservazionale ha previsto: 1) chart review di 84 pazienti ricoverati in Day Hospital, per rilevare: sesso, età, diagnosi, terapia, QTc al ricovero; 2) valutazione degli stessi parametri in 83 inpatients, ai quali è stato effettuato anche un ECG alla dimissione; 3) esecuzione di ECG Holter 24h nel sottogruppo (n=17) di pazienti che ha prestato il consenso all'esecuzione, per evidenziare l'incidenza di aritmie e studiare la HRV.  Risultati. Non sono state riscontrate alterazioni significative del QTc in correlazione alla terapia in atto al ricovero e alla dimissione. Non sono emerse differenze statisticamente significative di classe per i NRL o aumento del rischio nella polifarmacy. L’uso di formule alternative ha confermato una sovrastima del QTc corretto BAZ. La QTd era alterata in 67 pazienti (51 pz: QTd ≥50, 12 pz: >60), l’HRV è risultata più bassa dei valori medi della popolazione generale,in entrambi i casi indipendentemente dalla terapia in atto.  Conclusioni. La terapia psicofarmacologica in un ‘real world setting’ non ha mostrato modifiche significative dei parametri di rischio aritmico valutati. Il rischio aritmico è basso in assenza di altri risk factors e patologie concomitanti. La correzione del QT tramite FRI o HOD, il calcolo della QTd se QTc >450-470 ms. e lo studio della HRV nei pazienti con fattori di rischio per aritmie andrebbero considerati elementi da inserire nella routine clinica di follow-up dei pazienti in trattamento psicofarmacologico.