Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

Calcificazione anulare mitralica nei pazienti sottoposti a TAVI

Nardi Bianca Prato (Prato) – Ospedale Santo Stefano | Cammelli Teresa Prato (Prato) – Ospedale Santo Stefano | Zoppi Francesco Prato (Prato) – Ospedale Santo Stefano | Grippo Gabriele Prato (Prato) – Ospedale Santo Stefano | Maioli Mauro Prato (Prato) – Ospedale Santo Stefano | Di Mario Carlo Firenze (Firenze) – Ospedale Careggi | Toso Anna Prato (Prato) – Ospedale Santo Stefano

Background: L’associazione tra valvulopatia aortica calcifica e calcificazione dell’anulus mitralico (MAC) è frequente; dati di registro riportano un’alta prevalenza (fino al 53% dei casi) nei pazienti candidati ad un impianto percutaneo di protesi valvolare aortica (TAVI). Tuttavia la valutazione della MAC nel percorso diagnostico pre-TAVI non rientra tra le procedure svolte di routine.

Obiettivi: In questo studio retrospettivo condotto su pazienti sottoposti a TAVI abbiamo valutato: 1) la presenza e l’estensione della MAC utilizzando un approccio di imaging multimodale; 2) i fattori clinici e strutturali che si associano ad essa; 3) il possibile ruolo prognostico della MAC.

Materiali e metodi: Tra il 2016 ed il 2022, 62 pazienti affetti da stenosi aortica severa sono stati sottoposti a TAVI presso il Dipartimento Cardiovascolare dell’A.O.U. Careggi (Firenze, Italia). I dati clinici ed ecocardiografici basali e post-TAVI sono stati raccolti presso l’Ospedale Santo Stefano (Prato, Italia). La valutazione della MAC è stata eseguita con analisi quantitativa sulle immagini ecocardiografiche e di tomografia computerizzata (TC), ottenendo uno score di severità della MAC. Un follow up clinico è stato condotto a distanza di 30 giorni in tutti i pazienti.

Risultati: Una MAC è stata rilevata in 48 pazienti (77%), una MAC severa in 16 pazienti (26%). L’analisi TC è risultata più accurata per definire la presenza e l’estensione della MAC. I pazienti con MAC erano più femmine, di età più avanzata, con maggior profilo di rischio cardiovascolare e comorbilità; presentavano più frequentemente una valvulopatia mitralica ed aritmie. Queste differenze venivano amplificate stratificando la popolazione in base allo score di severità della MAC. I pazienti con MAC severa presentavano un pattern di rimodellamento ventricolare con prevalente ipertrofia concentrica. Post-TAVI, i pazienti con MAC severa hanno ottenuto un minor beneficio emodinamico ed una maggiore necessità di impianto di pacemaker. E’ stato rilevto un trend di incremento di mortalità per tutte le cause al crescere dello score MAC.

Conclusioni: La valutazione del calcio anulare mitralico e della sua estensione dovrebbero divenire parte integrante nel processo di stratificazione del rischio nei pazienti candidati a TAVI. La presenza di una MAC severa identifica una categoria di pazienti con minor recupero post procedurale.