Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P16

INCIDENZA DI FIBRILLAZIONE ATRIALE NEI PAZIENTI CON INFEZIONE DA SARS-COV2: PREDITTORI E RELAZIONE CON LA MORTALITÀ INTRAOSPEDALIERA

A. Maloberti, C. Giannattasio, P. Rebora, G. Occhino, N. Ughi, J. Rizzo, S. Fabbri, F. Leidi, I. Cartella, M. Algeri, S. Scarpellini, C. Rossetti, O. M. Epis, G. Molon, P. Bonfanti, M. G. Valsecchi, S. Genovesi

Background: Tra le diverse manifestazioni cardiovascolari (CV) dell’infezione da SARS-CoV2 (COVID), grande attenzione è stata data alle aritmie e, in particolare, alla fibrillazione atriale (FA). La finalità del nostro studio era di analizzare l’incidenza di episodi di fibrillazione atriale nei pazienti ospedalizzati per COVID e di valutarne i predittori e la relazione con la mortalità intraospedaliera per tutte le cause.

Metodi: Abbiamo arruolato 3435 pazienti con infezione da SARS-CoV2 ricoverati in quattro ospedali del Nord Italia. Abbiamo raccolto dati su anamnesi, parametri vitali, eventuale ammissione in terapia intensiva, test di laboratorio e trattamento farmacologico. Come outcome sono stati considerati l’incidenza di fibrillazione atriale e la mortalità intraospedaliera per tutte le cause.

Risultati: 145 (4.2%) pazienti hanno manifestato FA durante l’ospedalizzazione, con un tempo mediano di 3 giorni (IQR: 0, 11.5) dall’ammissione. I pazienti che hanno avuto FA erano più anziani, avevano minor eGFR, minor conta piastrinica e linfocitaria, livelli più alti di PCR, erano ammessi più di frequente in terapia intensiva e avevano una mortalità maggiore. Al modello di regressione di Cox i predittori significativi di comparsa di FA durante l’ospedalizzazione erano l’età più avanzata (HR 1.070; 95% CI: 1.048, 1.092), la storia di FA (HR 2.800; 95% CI: 1.465, 5.351), la cardiopatia ischemica (HR 0.324; 95% CI: 0.130, 0.811) e l’ammissione in terapia intensiva (HR 8.030; 95% CI: 4.511, 14.292). La comparsa di FA era un predittore di mortalità per tutte le cause (HR 1.679; 95% CI: 1.170, 2.410), insieme all’età (HR 1.053; 95% CI: 1.042, 1.065), alla demenza (HR 1.553; 95% CI 1.151, 2.095), alla conta piastrinica (HR 0.997; 95% CI: 0.996, 0.999), agli alti valori di PCR (HR 1.004; 95% CI: 1.003, 1.005) e all’eGFR ridotto (HR: 0.991; 95% CI: 0.986, 0.996)

Conclusioni: la fibrillazione atriale è l’aritmia principale nei pazienti con COVID-19 e la sua comparsa durante l’ospedalizzazione correla fortemente con la mortalità intraospedaliera.Background: Tra le diverse manifestazioni cardiovascolari (CV) dell’infezione da SARS-CoV2 (COVID), grande attenzione è stata data alle aritmie e, in particolare, alla fibrillazione atriale (FA). La finalità del nostro studio era di analizzare l’incidenza di episodi di fibrillazione atriale nei pazienti ospedalizzati per COVID e di valutarne i predittori e la relazione con la mortalità intraospedaliera per tutte le cause.

Metodi: Abbiamo arruolato 3435 pazienti con infezione da SARS-CoV2 ricoverati in quattro ospedali del Nord Italia. Abbiamo raccolto dati su anamnesi, parametri vitali, eventuale ammissione in terapia intensiva, test di laboratorio e trattamento farmacologico. Come outcome sono stati considerati l’incidenza di fibrillazione atriale e la mortalità intraospedaliera per tutte le cause.

Risultati: 145 (4.2%) pazienti hanno manifestato FA durante l’ospedalizzazione, con un tempo mediano di 3 giorni (IQR: 0, 11.5) dall’ammissione. I pazienti che hanno avuto FA erano più anziani, avevano minor eGFR, minor conta piastrinica e linfocitaria, livelli più alti di PCR, erano ammessi più di frequente in terapia intensiva e avevano una mortalità maggiore. Al modello di regressione di Cox i predittori significativi di comparsa di FA durante l’ospedalizzazione erano l’età più avanzata (HR 1.070; 95% CI: 1.048, 1.092), la storia di FA (HR 2.800; 95% CI: 1.465, 5.351), la cardiopatia ischemica (HR 0.324; 95% CI: 0.130, 0.811) e l’ammissione in terapia intensiva (HR 8.030; 95% CI: 4.511, 14.292). La comparsa di FA era un predittore di mortalità per tutte le cause (HR 1.679; 95% CI: 1.170, 2.410), insieme all’età (HR 1.053; 95% CI: 1.042, 1.065), alla demenza (HR 1.553; 95% CI 1.151, 2.095), alla conta piastrinica (HR 0.997; 95% CI: 0.996, 0.999), agli alti valori di PCR (HR 1.004; 95% CI: 1.003, 1.005) e all’eGFR ridotto (HR: 0.991; 95% CI: 0.986, 0.996)

Conclusioni: la fibrillazione atriale è l’aritmia principale nei pazienti con COVID-19 e la sua comparsa durante l’ospedalizzazione correla fortemente con la mortalità intraospedaliera.Background: Tra le diverse manifestazioni cardiovascolari (CV) dell’infezione da SARS-CoV2 (COVID), grande attenzione è stata data alle aritmie e, in particolare, alla fibrillazione atriale (FA). La finalità del nostro studio era di analizzare l’incidenza di episodi di fibrillazione atriale nei pazienti ospedalizzati per COVID e di valutarne i predittori e la relazione con la mortalità intraospedaliera per tutte le cause.

Metodi: Abbiamo arruolato 3435 pazienti con infezione da SARS-CoV2 ricoverati in quattro ospedali del Nord Italia. Abbiamo raccolto dati su anamnesi, parametri vitali, eventuale ammissione in terapia intensiva, test di laboratorio e trattamento farmacologico. Come outcome sono stati considerati l’incidenza di fibrillazione atriale e la mortalità intraospedaliera per tutte le cause.

Risultati: 145 (4.2%) pazienti hanno manifestato FA durante l’ospedalizzazione, con un tempo mediano di 3 giorni (IQR: 0, 11.5) dall’ammissione. I pazienti che hanno avuto FA erano più anziani, avevano minor eGFR, minor conta piastrinica e linfocitaria, livelli più alti di PCR, erano ammessi più di frequente in terapia intensiva e avevano una mortalità maggiore. Al modello di regressione di Cox i predittori significativi di comparsa di FA durante l’ospedalizzazione erano l’età più avanzata (HR 1.070; 95% CI: 1.048, 1.092), la storia di FA (HR 2.800; 95% CI: 1.465, 5.351), la cardiopatia ischemica (HR 0.324; 95% CI: 0.130, 0.811) e l’ammissione in terapia intensiva (HR 8.030; 95% CI: 4.511, 14.292). La comparsa di FA era un predittore di mortalità per tutte le cause (HR 1.679; 95% CI: 1.170, 2.410), insieme all’età (HR 1.053; 95% CI: 1.042, 1.065), alla demenza (HR 1.553; 95% CI 1.151, 2.095), alla conta piastrinica (HR 0.997; 95% CI: 0.996, 0.999), agli alti valori di PCR (HR 1.004; 95% CI: 1.003, 1.005) e all’eGFR ridotto (HR: 0.991; 95% CI: 0.986, 0.996)

Conclusioni: la fibrillazione atriale è l’aritmia principale nei pazienti con COVID-19 e la sua comparsa durante l’ospedalizzazione correla fortemente con la mortalità intraospedaliera.