Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P155

IMPIANTO DI ICD IN ETA' PEDIATRICA: ESPERIENZA DI SINGOLO CENTRO

J. Fumanelli, A. Elhyka, M. Rotella, S. Ferretto, G. Di Salvo, S. Iliceto, L. Leoni

BACKGROUND Nonostante la morte cardiaca improvvisa (MCI) sia un fenomeno raro in età pediatrica, l'uso del defibrillatore impiantabile (ICD) sta progressivamente aumentando in considerazione del suo ruolo salvavita. Lo scopo del nostro lavoro è verificare nella nostra popolazione pediatrica il ruolo protettivo del dispositivo in termini di prevenzione di MCI, complicanze acute e croniche e  valutare il ruolo svolto dal dispositivo come ponte al trapianto cardiaco.

METODI Lo studio retrospettivo comprende pazienti di età inferiore ai 18 anni sottoposti ad impianto di ICD, secondo le linee guida /raccomandazioni in vigore al momento dell’impianto, nel periodo di tempo compreso tra Marzo 2000 e Luglio 2020 presso il centro di Aritmologia pediatrica dell’Azienda Ospedale-Università di Padova. Ogni dispositivo è stato programmato in maniera personalizzata in base all'età ed alla patologia cardiaca. Tutti i pazienti sono stati successivamente seguiti valutando la presenza di shock appropriati, complicanze acute e croniche, in particolare gli shock inappropriati.

RISULTATI Il gruppo di studio comprende 55 soggetti (41 maschi e 12 femmine) di età media di 14±4 anni (range 2-18) con un tempo medio di follow-up di 6,2 anni. Trenta soggetti avevano cardiomiopatia (CM), 15 malattie elettriche primitive e 10 cardiopatie congenite (CHD). Abbiamo utilizzato tre diverse tecniche di impianto (endocavitaria, sottocutanea ed ibrida) a seconda delle dimensioni ed anatomia cardiaca del paziente. CHD e CM sono stati prevalentemente impiantati in prevenzione primaria. Il tasso di shock appropriati in prevenzione secondaria è stato superiore a quello in prevenzione primaria indipendentemente dalla malattia (67% vs 33%). Il 38% dei pazienti ha ricevuto uno shock appropriato, di cui il 66,7% erano pazienti impiantati con ICD in attesa di trapianto cardiaco. Due pazienti (3,6%) hanno presentato shock inappropriato su tachicardia sopraventricolare. Non ci sono state complicanze acute post-impianto nè  disfunzioni o rotture dell’elettrocatetere o episodi di oversensing dell'onda T.

CONCLUSIONI Lo studio ha confermato il ruolo protettivo del dispositivo, in termini di prevenzione della MCI, e la rilevanza come ponte per il trapianto cardiaco in età pediatrica. Una tecnica d’impianto adeguata alle dimensioni, età e cardiopatia associata ad una personalizzata programmazione del dispositivo ha ridotto significativamente il tasso di shock inappropriati nei nostri pazienti.