Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

CATETERE VENOSO CENTRALE AD INSERZIONE PERIFERICA E VENA CAVA SUPERIORE SINISTRA PERSISTENTE: COSA DOVREMMO CONOSCERE?

Gatto Maria Chiara Roma (Rm) – Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” Irccs | Celli Eugenio Roma (Rm) – Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” Irccs | Ferrari Ilaria Roma (Rm) – Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” Irccs | Biava Gianluigi Roma (Rm) – Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” Irccs | Nicastri Emanuele Roma (Rm) – Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” Irccs | Antinori Andrea Roma (Rm) – Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” Irccs

Background

I cateteri centrali ad inserzione periferica (PICC) sono dispositivi medici ampiamente utilizzati per garantire cure e terapie infusionali di media-lunga durata. Il posizionamento del PICC è controindicato in caso di trombosi venosa profonda, malattia renale allo stadio terminale o in caso di compromissione degli accessi venosi profondi. Tra le possibili complicanze ne riconosciamo alcune correlate alla procedura interventistica (p.es puntura accidentale di un vaso arterioso, lesioni ai nervi periferici, mal-posizionamento, aritmie, ematoma) e altre riconducibili alla fase post-impianto (p.es trombosi, infezioni, emboli gassosi, flebiti). Una delle possibili complicanze intra-procedurali è il riscontro occasionale di vena cava superiore sinistra persistente (VCSSP). La VCSSP è  una variante anatomica presente in almeno 0,5% della popolazione generale e non è raro il suo riscontro durante procedure interventistiche che prevedono l’inserzione di cateteri venosi centrali o di elettrocateteri per la stimolazione cardiaca.

Descrizione del caso clinico

Una donna di 82 anni veniva ricoverata presso il nostro Istituto in seguito a diagnosi di encefalite erpetica (HSV1). In anamnesi ipotiroidismo in trattamento sostitutivo. In seguito al riscontro di scarso patrimonio venoso periferico e alla necessità di terapia infusionale con aciclovir, levetiracetam e ceftriaxone, veniva data indicazione all’impianto di PICC. Previa profilassi antibiotica e preparazione del campo sterile, la procedura veniva eseguita in maniera ecoguidata con tecnica di Seldinger tramite puntura della vena basilica sinistra. Una radiografia di controllo mostrava il PICC decorrere in modo inusuale parallelamente alla destra dello sterno (Fig.1). Veniva eseguita ecoscopia con bubble test e visualizzazione della soluzione salina agitata in atrio destro. In considerazione della sospetta anomalia venosa veniva rimosso il PICC e veniva posizionato un MiniMidline 4F monolume della lunghezza di 11 cm in vena basilica destra (4 mm). Una successiva TC torace, permetteva di visualizzare la VCSSP e il suo decorso intratoracico osservando anche la presenza della vena cava superiore destra (Fig.2).

La VCSSP è una variante anatomica riscontrata durante le procedure interventistiche che prevedono l’inserzione di cateteri venosi centrali ad inserzione periferica. E’ importante riconoscere questa variante per evitare possibili complicanze chirurgiche procedurali o post-procedurali ad essa correlate.