Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P144

MIOCARDITE DA PEMBROLIZUMAB (ANTI-PD1)

P. Roberta, U. Isola, M. F. Marchetti, M. Giusti, F. Manca, R. Montisci
AOU CAGLIARI, AOU CAGLIARI, AOU CAGLIARI, AOU CAGLIARI, AOU CAGLIARI, AOU CAGLIARI

Introduzione: I pazienti trattati con Immunocheckpoint Inibitori (ICI) possono sviluppare eventi avversi cardiovascolari, più frequentemente miocardite, ma anche aritmie, anomalie di conduzione, pericardite, sindrome Takotsubo, SCA, scompenso cardiaco, arresto cardiaco. La miocardite si manifesta precocemente, entro le prime 3-4 somministrazioni di terapia, ed è gravata da un alto tasso di mortalità. Presentazione del caso: Paziente di 80 anni affetta da Carcinoma della pelvi renale sottoposto a nefroureterectomia e successiva surrenectomia. Venti giorni dopo il I ciclo di Pembrolizumab, la paziente si ricovera in cardiologia per sincope e riscontro all’ECG di emiblocco posteriore sinistro (EPS) e blocco di branca destro (BBDx) con aumento significativo della troponina in assenza di alterazioni della cinetica regionale e normale funzione ventricolare (EF). La paziente lamenta inoltre algie muscolari diffuse e agli esami ematochimici grave iposodiemia. Al monitoraggio ECG alternanza di BBdx con associato EPS ed emiblocco anteriore sinistro, blocco di branca sinistro, Blocco atrio-ventricolare (BAV) di primo e secondo grado e in II giornata comparsa di BAV completo parossistico controllato con impianto di pacemaker provvisorio. In IV giornata, comparsa di alterazioni della cinesi segmentaria del ventricolo sinistro (VS) e progressivo graduale peggioramento della EF. Durante la degenza episodi di malessere generale con profusa sudorazione e marcata ipotensione con quadro da possibile SIADH. Nel sospetto di miocardite acuta, miosite periferica e possibile SIADH da Pembrolizumab la paziente è stata trattata con Metilprednisolone ad alte dosi (1000 mg/die) con scarso beneficio. In VI giornata condizioni della paziente critiche, fortemente sofferente, ipotesa e oligurica, si autodimette. Conclusioni: Il nostro caso evidenzia come anche un'unica dose di Pembrolizumab può innescare un quadro infiammatorio acuto a carico del miocardio con prevalente interessamento del tessuto di conduzione ancora prima della comparsa di alterazioni della cinetica e disfunzione ventricolare. Durante i cicli di terapia con ICI è importante quindi monitorare l’ECG e i livelli di troponina per poter diagnosticare precocemente l’interessamento miocardico. Infatti, sebbene tale complicanza sia rara, è gravata da un alto tasso di mortalità. L’unico trattamento attualmente disponibile prevede la sospensione dell’immunoterapia e la somministrazione di Metilprednisolone ad alte dosi.