Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

Un caso di aneurisma della coronaria destra complicato da trombosi endoluminale

Benedetti Giovanni Massa (Massa) – Ospedale Del Cuore “Gaetano Pasquinucci”, Massa, Italy | Colarusso Luigi Massa (Massa) – Ospedale Del Cuore “Gaetano Pasquinucci”, Massa, Italy | Marchi Federica Massa (Massa) – Ospedale Del Cuore “Gaetano Pasquinucci”, Massa, Italy | Pizzino Fausto Massa (Massa) – Ospedale Del Cuore “Gaetano Pasquinucci”, Massa, Italy | Chiappino Sara Massa (Massa) – Ospedale Del Cuore “Gaetano Pasquinucci”, Massa, Italy | Sorbo Simone Massa (Massa) – Ospedale Del Cuore “Gaetano Pasquinucci”, Massa, Italy | Al Jabri Anees Ali Ahmed Massa (Massa) – Ospedale Del Cuore “Gaetano Pasquinucci”, Massa, Italy | Ravani Marcello Massa (Massa) – Ospedale Del Cuore “Gaetano Pasquinucci”, Massa, Italy | Berti Sergio Massa (Massa) – Ospedale Del Cuore “Gaetano Pasquinucci”, Massa, Italy | Paradossi Umberto Massa (Massa) – Ospedale Del Cuore “Gaetano Pasquinucci”, Massa, Italy

Gli aneurismi coronarici sono rari con prevalenza nella popolazione maschile. Il vaso più colpito è la coronaria destra seguita dall’arteria discendente anteriore. Le eziologie più frequenti sono l’aterosclerosi coronarica e la malattia di Kawasaki. Nel caso di aneurismi coronarici con stenosi significative il trattamento spesso è chirurgico mentre per gli aneurismi sacculari può essere indicato l’impianto di stent ricoperti. Negli aneurismi coronarici senza stenosi significative la terapia medica e la scelta, spesso, più indicata.

Caso clinico

Il caso che vi presentiamo è quello di un paziente di 68 anni con storia di ipertensione arteriosa e dislipidemia, giunto alla nostra attenzione per STEMI inferiore. La coronarografia sinistra evidenziava una stenosi del 75% al tratto distale dell’arteria discendente anteriore ed una subocclusione del primo ramo marginale. La coronarografia destra rilevava un vaso gravemente ectasico (diametro 7-8 mm) con abbondante trombosi endoluminale e flusso marcatamente rallentato (TIMI 1). In considerazione della regressione dei sintomi e delle alterazioni ECG, veniva iniziata la terapia con Tirofiban mediante bolo i.c e infusione e.v per 24 ore in associazione a DAPT. Gli esami ematici non rilevavano delle alterazioni rilevanti del profilo coagulativo ma solo una mutazione in eterozigosi per MTHFR con valori di lievemente alterati di omocisteina. In sesta giornata il paziente veniva sottoposto a coronarografia di controllo che documentava la persistenza di un elevato carico trombotico della coronaria destra, che era trattata con tromboaspirazione reolitica e flusso finale TIMI 2. In considerazione dei reperti angiografici veniva deciso di non impiantare stent coronarici. Dopo discussione collegiale si decideva di associare DAPT una terapia anticoagulante orale (Warfarin 5 mg, sec INR 2-3)

Il paziente veniva pertanto dimesso con l’indicazione alla prosecuzione della triplice terapia antitrombotica per 6 mesi e quindi della duplice terapia antitrombotica con ASA e Warfarin.

Conclusioni

Gli aneurismi coronarici nel contesto di una SCA costituiscono una evenienza rara, spesso causata da una trombosi endoluminale. La terapia trombolitica, la tromboaspirazione reolitica e la terapia anticoagulante costituiscono dei validi strumenti per il trattamento efficace di tali casi.