Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

SCAD ricorrente in paziente con bicuspidia valvolare aortica e origine anomala della coronaria

Schettino Matteo Genova (Ge) – Università Di Genova | Rezzaghi Marco La Spezia (Sp) – Ospedale San’Andrea | Caretta Giorgio La Spezia (Sp) – Ospedale San’Andrea | Tonelli Giorgio La Spezia (Sp) – Ospedale Sant’Andrea | Arena Marco La Spezia (Sp) – Ospedale San’Andrea | Menozzi Alberto La Spezia (Sp) – Ospedale San’Andrea | Porto Italo Genova (Ge) – Ospedale Policlinico San Martino – Università Di Genova

La dissezione coronarica spontanea (SCAD) sta negli ultimi anni emergendo come una causa sempre più frequente di infarto miocardico e tra i principali fattori scatenanti troviamo l’ipertensione, la gravidanza, la displasia fibromuscolare e le malattie del connettivo (ad es. sindrome di Marfan). Studi recenti suggeriscono inoltre che anche la bicuspidia valvolare aortica possa essere una condizione predisponente per lo sviluppo di dissezione coronarica spontanea. Riportiamo il caso di un uomo di 45 anni di razza caucasica, senza fattori di rischio cardiovascolare e la cui storia clinica inizia ad agosto 2019, quando veniva ricoverato per sindrome coronarica acuta (NSTEMI). L’ecocardiogramma mostrava una conservata frazione di eiezione del ventricolo sinistro, una bicuspidia valvolare aortica (fusione delle cuspidi destra e sinistra) con rigurgito di grado lieve-moderato senza stenosi e una lieve dilatazione del bulbo aortico (38 mm). All’esame coronarografico non si evidenziavano stenosi significative e si riscontrava un’origine anomala della coronaria destra a partire dal tronco comune. Il paziente veniva dimesso due giorni dopo con diagnosi di MINOCA ed indicazione a eseguire una TC coronarica, che confermava l’origine anomala della coronaria destra con decorso retro-aortico, ed una RM cuore  che mostrava edema miocardico della parete infero-laterale a prevalente distribuzione sub-endocardica con LGE nelle stesse sedi, compatibile con danno ischemico. A settembre 2022 nuovo ricovero per STEMI infero-postero-laterale con riscontro coronarografico di lunga stenosi di un collaterale di un grosso ramo marginale con ripresa di calibro distale. Il quadro angiografico era compatibile con SCAD tipo II (non eseguito imaging intracoronarico per tortuosità vascolare e distalità della lesione). Un’analisi comparativa a posteriori dell’angiografia del 2019 permetteva di riscontrare un’occlusione distale del medesimo ramo, ora guarito, anch’essa compatibile con SCAD. Paziente dimesso in singola terapia antiaggregante dopo una settimana di DAPT con acido acetilsalicilico e clopidogrel e indicazione a eseguire un test genetico per malattie del connettivo. Il caso descritto suggerisce al cardiologo di sospettare una eziologia non comune (malattie del connettivo, bicuspidia valvolare aortica) in caso di riscontro di SCAD, soprattutto se associate a origine anomala delle coronarie.