Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

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BLOCCO ATRIO-VENTRICOLARE COMPLETO IN UN UOMO DI 52 ANNI ASSOCIATO A NEOPLASIA LINFATICA CON COINVOLGIMENTO CARDIACO

C. Massacesi, M. C. Di Saverio, B. Iadanza Lanzaro, M. Rolando, G. Befacchia, A. Core, M. Di Eusanio, G. Di Francesco, L. De Berardis, G. Gregori, C. Napoletano
UOC CARDIOLOGIA UTIC GIULIANOVA, UOC CARDIOLOGIA UTIC GIULIANOVA, UOC CARDIOLOGIA UTIC GIULIANOVA, UOC CARDIOLOGIA UTIC GIULIANOVA, UOC CARDIOLOGIA UTIC ED EMODINAMICA TERAMO, UOC CARDIOLOGIA UTIC GIULIANOVA, UOC CARDIOLOGIA UTIC GIULIANOVA, UOC CARDIOLOGIA UTIC GIULIANOVA, DIRETTORE UOC MEDICINA INTERNA GIULIANOVA, UOC CARDIOLOGIA UTIC GIULIANOVA, DIRETTORE DIPARTIMENTO CARDIO-TORACO-VASCOLARE ASL TERAMO

Un uomo di 52 anni giungeva presso il locale pronto soccorso per dispnea ingravescente e astenia, presenti da circa un mese, ma in netto peggioramento la notte dell’accesso. All’ECG (figura 1) si rilevava blocco atrio-ventricolare (BAV) completo con ritmo di scappamento giunzionale a QRS stretto, con una frequenza cardiaca di circa 30 battiti per minuto (BPM). I restanti parametri erano nei limiti e non si rilevavano anomalie all’esame obiettivo. E’ stata subito iniziata infusione di isoprenalina a medie dosi, con aumento della frequenza di scappamento giunzionale fino a 50 BPM. Il paziente è stato anche sottoposto a RX torace, che mostrava un ispessimento interstiziale in sede ilare, giudicato aspecifico. Gli ematochimici erano normali e l’ecocardiogramma (figura 2) non mostrava anomalie. Poiché non si rilevavano cause reversibili del BAV completo, all’indomani, si procedeva ad impianto di pacemaker bicamerale via vena cefalica sinistra. La procedura risultava priva  di complicanze e il paziente veniva dimesso a domicilio due giorni dopo, in buone condizioni generali. Dopo 8 giorni dalla dimissione veniva eseguito controllo ferita chirurgica e controllo pacemaker, con parametri rilevati completamente nella norma. Dopo circa 15 giorni il paziente accedeva nuovamente presso il pronto soccorso locale per dispnea e febbre. Veniva effettuata TC torace senza MdC, che rilevava la presenza di diffuse linfoadenopatie mediastiniche di carattere patologico. Pertanto si disponeva ricovero in ambiente internistico. Si eseguiva approfondimento diagnostico dapprima con Angio-TC toraco-addominale, successivamente con PET-TC (vedi figura 3), che rilevava la presenza di diffuse aree di fissazione del radio-farmaco (18F-FDG), a livello ilo-mediastinico, epatico, polmonare, retrocrurale, retrocavale, iliaco, sopra e sottoclaveare, e anche cardiaco (attivazione del grasso bruno interatriale e tra radice aortica e VCS). Il paziente è stato pertanto trasferito presso altro presidio ospedaliero per approfondimenti diagnostici e terapia del linfoma. Alla luce del quadro emerso, la problematica aritmologica è da riferirsi a coinvolgimento cardiaco della malattia oncologica; ad oggi risultano pochi casi simili descritti in letteratura.   Legenda figure: Figura 1: ECG all’ingresso Figura 2: Ecocardiogramma all’ingresso Figura 3: PET/TC con aree miocardiche di fissazione del 18F-FDG