Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P129

IMPATTO DEL “PABULUM ATEROSCLEROTICO” SULLA MORTALITÀ INTRAOSPEDALIERA PER L'INFEZIONE DA SARS-COV-2. IL CALCIUM SCORE È IN GRADO DI IDENTIFICARE I PAZIENTI A RISCHIO?

S. Continisio, V. Pergola, C. M. Dellino, C. Montonati, G. Cabrelle, M. Previtero, M. M. Perazzolo, S. Di Michele , G. De Conti, R. Motta, S. Iliceto, D. Mele
AOPD, AOPD, AOPD, AOPD, AOPD, AOPD, AOPD, OSPEDALE SAN FILIPPO NERI, AOPD, AOPD, AOPD, AOPD

Background: sebbene la causa primaria di morte nell'infezione da COVID-19 sia l'insufficienza respiratoria, è dimostrato che le manifestazioni cardiache possono contribuire alla mortalità complessiva e possono persino essere la causa primaria di morte. Ancora più importante, è riconosciuto che la malattia di COVID-19 è associata ad un'alta incidenza di complicazioni trombotiche. Scopo dello studio: valutare se il calcium score (CAC) è utile per prevedere la mortalità e le complicazioni intraospedaliere in questi pazienti. Metodi: 284 pazienti con infezione accertata da SARS-CoV2, sottoposti a una TC toracica senza contrasto analizzatati retrospettivamente. Sono stati raccolti dati clinici e radiologici. L'endpoint primario era la mortalità intraospedaliera. Gli endpoint secondari erano la necessità di ventilazione meccanica e il ricovero in terapia intensiva. Risultati: I pazienti con calcio coronarico avevano un burden infiammatorio più alto all'ammissione (D-dimero, CRP, procalcitonina) e una maggiore Troponina I ad alta sensibilità (HScTnI) all'ammissione e al picco. Non si osservava alcuna associazione tra il CAC e la presenza di consolidamenti polmonari e aree a vetro smerigliato. I pazienti con calcio coronarico avevano una maggiore incidenza di mortalità in ospedale alla sola analisi univariata, mentre alla multivariata tale significatività veniva perduta. Il CAC non correlva in maniera significativa con gli endpoints secondari. Il picco di HScTnI era associato a una maggiore mortalità, al ricovero in unità di terapia intensiva e alla ventilazione meccanica sia nell'analisi univariata che in quella multivariata. Il risultato principale della nostra ricerca è che il CAC da solo non identifica completamente tutta la popolazione a rischio di eventi nei pazienti con COVID 19. Conclusioni: insieme alla presenza di un maggiore carico di infiammazione il CAC può essere un marcatore utile, per identificare una parte di pazienti a rischio di complicanze cardiovascolari.

 Background: sebbene la causa primaria di morte nell'infezione da COVID-19 sia l'insufficienza respiratoria, è dimostrato che le manifestazioni cardiache possono contribuire alla mortalità complessiva e possono persino essere la causa primaria di morte. Ancora più importante, è riconosciuto che la malattia di COVID-19 è associata ad un'alta incidenza di complicazioni trombotiche. Scopo dello studio: valutare se il calcium score (CAC) è utile per prevedere la mortalità e le complicazioni intraospedaliere in questi pazienti. Metodi: 284 pazienti con infezione accertata da SARS-CoV2, sottoposti a una TC toracica senza contrasto analizzatati retrospettivamente. Sono stati raccolti dati clinici e radiologici. L'endpoint primario era la mortalità intraospedaliera. Gli endpoint secondari erano la necessità di ventilazione meccanica e il ricovero in terapia intensiva. Risultati: I pazienti con calcio coronarico avevano un burden infiammatorio più alto all'ammissione (D-dimero, CRP, procalcitonina) e una maggiore Troponina I ad alta sensibilità (HScTnI) all'ammissione e al picco. Non si osservava alcuna associazione tra il CAC e la presenza di consolidamenti polmonari e aree a vetro smerigliato. I pazienti con calcio coronarico avevano una maggiore incidenza di mortalità in ospedale alla sola analisi univariata, mentre alla multivariata tale significatività veniva perduta. Il CAC non correlva in maniera significativa con gli endpoints secondari. Il picco di HScTnI era associato a una maggiore mortalità, al ricovero in unità di terapia intensiva e alla ventilazione meccanica sia nell'analisi univariata che in quella multivariata. Il risultato principale della nostra ricerca è che il CAC da solo non identifica completamente tutta la popolazione a rischio di eventi nei pazienti con COVID 19. Conclusioni: insieme alla presenza di un maggiore carico di infiammazione il CAC può essere un marcatore utile, per identificare una parte di pazienti a rischio di complicanze cardiovascolari.

 Background: sebbene la causa primaria di morte nell'infezione da COVID-19 sia l'insufficienza respiratoria, è dimostrato che le manifestazioni cardiache possono contribuire alla mortalità complessiva e possono persino essere la causa primaria di morte. Ancora più importante, è riconosciuto che la malattia di COVID-19 è associata ad un'alta incidenza di complicazioni trombotiche. Scopo dello studio: valutare se il calcium score (CAC) è utile per prevedere la mortalità e le complicazioni intraospedaliere in questi pazienti. Metodi: 284 pazienti con infezione accertata da SARS-CoV2, sottoposti a una TC toracica senza contrasto analizzatati retrospettivamente. Sono stati raccolti dati clinici e radiologici. L'endpoint primario era la mortalità intraospedaliera. Gli endpoint secondari erano la necessità di ventilazione meccanica e il ricovero in terapia intensiva. Risultati: I pazienti con calcio coronarico avevano un burden infiammatorio più alto all'ammissione (D-dimero, CRP, procalcitonina) e una maggiore Troponina I ad alta sensibilità (HScTnI) all'ammissione e al picco. Non si osservava alcuna associazione tra il CAC e la presenza di consolidamenti polmonari e aree a vetro smerigliato. I pazienti con calcio coronarico avevano una maggiore incidenza di mortalità in ospedale alla sola analisi univariata, mentre alla multivariata tale significatività veniva perduta. Il CAC non correlva in maniera significativa con gli endpoints secondari. Il picco di HScTnI era associato a una maggiore mortalità, al ricovero in unità di terapia intensiva e alla ventilazione meccanica sia nell'analisi univariata che in quella multivariata. Il risultato principale della nostra ricerca è che il CAC da solo non identifica completamente tutta la popolazione a rischio di eventi nei pazienti con COVID 19. Conclusioni: insieme alla presenza di un maggiore carico di infiammazione il CAC può essere un marcatore utile, per identificare una parte di pazienti a rischio di complicanze cardiovascolari.

 Background: sebbene la causa primaria di morte nell'infezione da COVID-19 sia l'insufficienza respiratoria, è dimostrato che le manifestazioni cardiache possono contribuire alla mortalità complessiva e possono persino essere la causa primaria di morte. Ancora più importante, è riconosciuto che la malattia di COVID-19 è associata ad un'alta incidenza di complicazioni trombotiche. Scopo dello studio: valutare se il calcium score (CAC) è utile per prevedere la mortalità e le complicazioni intraospedaliere in questi pazienti. Metodi: 284 pazienti con infezione accertata da SARS-CoV2, sottoposti a una TC toracica senza contrasto analizzatati retrospettivamente. Sono stati raccolti dati clinici e radiologici. L'endpoint primario era la mortalità intraospedaliera. Gli endpoint secondari erano la necessità di ventilazione meccanica e il ricovero in terapia intensiva. Risultati: I pazienti con calcio coronarico avevano un burden infiammatorio più alto all'ammissione (D-dimero, CRP, procalcitonina) e una maggiore Troponina I ad alta sensibilità (HScTnI) all'ammissione e al picco. Non si osservava alcuna associazione tra il CAC e la presenza di consolidamenti polmonari e aree a vetro smerigliato. I pazienti con calcio coronarico avevano una maggiore incidenza di mortalità in ospedale alla sola analisi univariata, mentre alla multivariata tale significatività veniva perduta. Il CAC non correlva in maniera significativa con gli endpoints secondari. Il picco di HScTnI era associato a una maggiore mortalità, al ricovero in unità di terapia intensiva e alla ventilazione meccanica sia nell'analisi univariata che in quella multivariata. Il risultato principale della nostra ricerca è che il CAC da solo non identifica completamente tutta la popolazione a rischio di eventi nei pazienti con COVID 19. Conclusioni: insieme alla presenza di un maggiore carico di infiammazione il CAC può essere un marcatore utile, per identificare una parte di pazienti a rischio di complicanze cardiovascolari.

 Background: sebbene la causa primaria di morte nell'infezione da COVID-19 sia l'insufficienza respiratoria, è dimostrato che le manifestazioni cardiache possono contribuire alla mortalità complessiva e possono persino essere la causa primaria di morte. Ancora più importante, è riconosciuto che la malattia di COVID-19 è associata ad un'alta incidenza di complicazioni trombotiche. Scopo dello studio: valutare se il calcium score (CAC) è utile per prevedere la mortalità e le complicazioni intraospedaliere in questi pazienti. Metodi: 284 pazienti con infezione accertata da SARS-CoV2, sottoposti a una TC toracica senza contrasto analizzatati retrospettivamente. Sono stati raccolti dati clinici e radiologici. L'endpoint primario era la mortalità intraospedaliera. Gli endpoint secondari erano la necessità di ventilazione meccanica e il ricovero in terapia intensiva. Risultati: I pazienti con calcio coronarico avevano un burden infiammatorio più alto all'ammissione (D-dimero, CRP, procalcitonina) e una maggiore Troponina I ad alta sensibilità (HScTnI) all'ammissione e al picco. Non si osservava alcuna associazione tra il CAC e la presenza di consolidamenti polmonari e aree a vetro smerigliato. I pazienti con calcio coronarico avevano una maggiore incidenza di mortalità in ospedale alla sola analisi univariata, mentre alla multivariata tale significatività veniva perduta. Il CAC non correlva in maniera significativa con gli endpoints secondari. Il picco di HScTnI era associato a una maggiore mortalità, al ricovero in unità di terapia intensiva e alla ventilazione meccanica sia nell'analisi univariata che in quella multivariata. Il risultato principale della nostra ricerca è che il CAC da solo non identifica completamente tutta la popolazione a rischio di eventi nei pazienti con COVID 19. Conclusioni: insieme alla presenza di un maggiore carico di infiammazione il CAC può essere un marcatore utile, per identificare una parte di pazienti a rischio di complicanze cardiovascolari.

 Background: sebbene la causa primaria di morte nell'infezione da COVID-19 sia l'insufficienza respiratoria, è dimostrato che le manifestazioni cardiache possono contribuire alla mortalità complessiva e possono persino essere la causa primaria di morte. Ancora più importante, è riconosciuto che la malattia di COVID-19 è associata ad un'alta incidenza di complicazioni trombotiche. Scopo dello studio: valutare se il calcium score (CAC) è utile per prevedere la mortalità e le complicazioni intraospedaliere in questi pazienti. Metodi: 284 pazienti con infezione accertata da SARS-CoV2, sottoposti a una TC toracica senza contrasto analizzatati retrospettivamente. Sono stati raccolti dati clinici e radiologici. L'endpoint primario era la mortalità intraospedaliera. Gli endpoint secondari erano la necessità di ventilazione meccanica e il ricovero in terapia intensiva. Risultati: I pazienti con calcio coronarico avevano un burden infiammatorio più alto all'ammissione (D-dimero, CRP, procalcitonina) e una maggiore Troponina I ad alta sensibilità (HScTnI) all'ammissione e al picco. Non si osservava alcuna associazione tra il CAC e la presenza di consolidamenti polmonari e aree a vetro smerigliato. I pazienti con calcio coronarico avevano una maggiore incidenza di mortalità in ospedale alla sola analisi univariata, mentre alla multivariata tale significatività veniva perduta. Il CAC non correlva in maniera significativa con gli endpoints secondari. Il picco di HScTnI era associato a una maggiore mortalità, al ricovero in unità di terapia intensiva e alla ventilazione meccanica sia nell'analisi univariata che in quella multivariata. Il risultato principale della nostra ricerca è che il CAC da solo non identifica completamente tutta la popolazione a rischio di eventi nei pazienti con COVID 19. Conclusioni: insieme alla presenza di un maggiore carico di infiammazione il CAC può essere un marcatore utile, per identificare una parte di pazienti a rischio di complicanze cardiovascolari.

 Background: sebbene la causa primaria di morte nell'infezione da COVID-19 sia l'insufficienza respiratoria, è dimostrato che le manifestazioni cardiache possono contribuire alla mortalità complessiva e possono persino essere la causa primaria di morte. Ancora più importante, è riconosciuto che la malattia di COVID-19 è associata ad un'alta incidenza di complicazioni trombotiche. Scopo dello studio: valutare se il calcium score (CAC) è utile per prevedere la mortalità e le complicazioni intraospedaliere in questi pazienti. Metodi: 284 pazienti con infezione accertata da SARS-CoV2, sottoposti a una TC toracica senza contrasto analizzatati retrospettivamente. Sono stati raccolti dati clinici e radiologici. L'endpoint primario era la mortalità intraospedaliera. Gli endpoint secondari erano la necessità di ventilazione meccanica e il ricovero in terapia intensiva. Risultati: I pazienti con calcio coronarico avevano un burden infiammatorio più alto all'ammissione (D-dimero, CRP, procalcitonina) e una maggiore Troponina I ad alta sensibilità (HScTnI) all'ammissione e al picco. Non si osservava alcuna associazione tra il CAC e la presenza di consolidamenti polmonari e aree a vetro smerigliato. I pazienti con calcio coronarico avevano una maggiore incidenza di mortalità in ospedale alla sola analisi univariata, mentre alla multivariata tale significatività veniva perduta. Il CAC non correlva in maniera significativa con gli endpoints secondari. Il picco di HScTnI era associato a una maggiore mortalità, al ricovero in unità di terapia intensiva e alla ventilazione meccanica sia nell'analisi univariata che in quella multivariata. Il risultato principale della nostra ricerca è che il CAC da solo non identifica completamente tutta la popolazione a rischio di eventi nei pazienti con COVID 19. Conclusioni: insieme alla presenza di un maggiore carico di infiammazione il CAC può essere un marcatore utile, per identificare una parte di pazienti a rischio di complicanze cardiovascolari.