Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P122

ADENOCARCINOMA POLMONARE ESTESO INFILTRANTE L'ATRIO SINISTRO

M. Dell'Uomo, N. Bier, D. Irene, L. NicolÌ , M. Sordi, M. Patella, M. De Paolis, M. Dominici
AOSP TERNI, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA, AOSP TERNI, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA, AOSP TERNI, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA, MULTIMEDICA, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA, AOSP TERNI, AOSP TERNI, AOSP TERNI, AOSP TERNI, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PERUGIA

I tumori cardiaci possono essere primari (benigni o maligni) o metastatici (maligni) e possono insorgere in ogni parte del tessuto cardiaco, potendo causare ostruzione al tratto di afflusso o di efflusso delle valvole, tromboembolie, aritmie e disturbi pericardici. La diagnosi viene posta mediante ecocardiografia e, di frequente, mediante RM cardiaca Il trattamento delle neoplasie maligne metastatiche dipende dal tipo e dall'origine del tumore; la prognosi è, tuttavia, generalmente infausta. Pz di 73 aa, giunge a controllo ecocardiografico dopo aver iniziato, 5 mesi prima, CT con schema carboplatino-paclitaxel settimanale per diagnosi di eteroplasia primitiva polmonare ilare sinistra. In anamnesi: IAS, anemia sideropenica e trombocitopenia in pz con storia di cirrosi epatica alcol-relata e varici esofagee. All’ecocardiogramma transtoracico (Figure 1 e 2): normali dimensioni e cinesi bi-ventricolari; lieve insufficienza aortica e mitralica. Presenza di massa ovalare isoecogena non mobile adesa all’atrio sinistro, delle dimensioni di 43 x 27 mm, in corrispondenza dello sbocco delle vene polmonari di sinistra, non determinante ostruzione all’afflusso ematico atrio-ventricolare.
  Alla TC del torace senza e con mdc (Figura 3) di controllo: lesione eteroplasica primitiva polmonare ilare sinistra che infiltra l’atrio sinistro e che ingloba, obliterandolo, il bronco principale sinistro prima della biforcazione ed il bronco per il lobo superiore sinistro; anche i vasi polmonari corrispondenti appaiono infiltrati. La diagnosi è stata quindi di tumore intracardiaco secondario a lesione primitiva polmonare. Le neoplasie cardiache secondarie sono circa 20 volte più frequenti di quelle primitive. La capacità del tumore di diffondere al cuore, dipende dal rapporto fra la potenzialità biologica specifica del tumore primitivo, la localizzazione di quest’ultimo e la forza contrattile e drenante del miocardio. Le metastasi cardiache possono coinvolgere, anche in combinazione, pericardio, epicardio, miocardio, endocardio, le camere cardiache o realizzare trombi neoplastici endocavitari.
I tumori diffondono al cuore attraverso quattro possibili vie: l’estensione diretta, la via ematica, la via linfatica, la diffusione intracavitaria dalla vena cava inferiore o dalle vene polmonari, come nel nostro caso. Le alterazioni emodinamiche che comportano dipendono essenzialmente dall'impegno dell'orificio atrioventricolare da parte della massa tumorale.I tumori cardiaci possono essere primari (benigni o maligni) o metastatici (maligni) e possono insorgere in ogni parte del tessuto cardiaco, potendo causare ostruzione al tratto di afflusso o di efflusso delle valvole, tromboembolie, aritmie e disturbi pericardici. La diagnosi viene posta mediante ecocardiografia e, di frequente, mediante RM cardiaca Il trattamento delle neoplasie maligne metastatiche dipende dal tipo e dall'origine del tumore; la prognosi è, tuttavia, generalmente infausta. Pz di 73 aa, giunge a controllo ecocardiografico dopo aver iniziato, 5 mesi prima, CT con schema carboplatino-paclitaxel settimanale per diagnosi di eteroplasia primitiva polmonare ilare sinistra. In anamnesi: IAS, anemia sideropenica e trombocitopenia in pz con storia di cirrosi epatica alcol-relata e varici esofagee. All’ecocardiogramma transtoracico (Figure 1 e 2): normali dimensioni e cinesi bi-ventricolari; lieve insufficienza aortica e mitralica. Presenza di massa ovalare isoecogena non mobile adesa all’atrio sinistro, delle dimensioni di 43 x 27 mm, in corrispondenza dello sbocco delle vene polmonari di sinistra, non determinante ostruzione all’afflusso ematico atrio-ventricolare.
  Alla TC del torace senza e con mdc (Figura 3) di controllo: lesione eteroplasica primitiva polmonare ilare sinistra che infiltra l’atrio sinistro e che ingloba, obliterandolo, il bronco principale sinistro prima della biforcazione ed il bronco per il lobo superiore sinistro; anche i vasi polmonari corrispondenti appaiono infiltrati. La diagnosi è stata quindi di tumore intracardiaco secondario a lesione primitiva polmonare. Le neoplasie cardiache secondarie sono circa 20 volte più frequenti di quelle primitive. La capacità del tumore di diffondere al cuore, dipende dal rapporto fra la potenzialità biologica specifica del tumore primitivo, la localizzazione di quest’ultimo e la forza contrattile e drenante del miocardio. Le metastasi cardiache possono coinvolgere, anche in combinazione, pericardio, epicardio, miocardio, endocardio, le camere cardiache o realizzare trombi neoplastici endocavitari.
I tumori diffondono al cuore attraverso quattro possibili vie: l’estensione diretta, la via ematica, la via linfatica, la diffusione intracavitaria dalla vena cava inferiore o dalle vene polmonari, come nel nostro caso. Le alterazioni emodinamiche che comportano dipendono essenzialmente dall'impegno dell'orificio atrioventricolare da parte della massa tumorale.I tumori cardiaci possono essere primari (benigni o maligni) o metastatici (maligni) e possono insorgere in ogni parte del tessuto cardiaco, potendo causare ostruzione al tratto di afflusso o di efflusso delle valvole, tromboembolie, aritmie e disturbi pericardici. La diagnosi viene posta mediante ecocardiografia e, di frequente, mediante RM cardiaca Il trattamento delle neoplasie maligne metastatiche dipende dal tipo e dall'origine del tumore; la prognosi è, tuttavia, generalmente infausta. Pz di 73 aa, giunge a controllo ecocardiografico dopo aver iniziato, 5 mesi prima, CT con schema carboplatino-paclitaxel settimanale per diagnosi di eteroplasia primitiva polmonare ilare sinistra. In anamnesi: IAS, anemia sideropenica e trombocitopenia in pz con storia di cirrosi epatica alcol-relata e varici esofagee. All’ecocardiogramma transtoracico (Figure 1 e 2): normali dimensioni e cinesi bi-ventricolari; lieve insufficienza aortica e mitralica. Presenza di massa ovalare isoecogena non mobile adesa all’atrio sinistro, delle dimensioni di 43 x 27 mm, in corrispondenza dello sbocco delle vene polmonari di sinistra, non determinante ostruzione all’afflusso ematico atrio-ventricolare.
  Alla TC del torace senza e con mdc (Figura 3) di controllo: lesione eteroplasica primitiva polmonare ilare sinistra che infiltra l’atrio sinistro e che ingloba, obliterandolo, il bronco principale sinistro prima della biforcazione ed il bronco per il lobo superiore sinistro; anche i vasi polmonari corrispondenti appaiono infiltrati. La diagnosi è stata quindi di tumore intracardiaco secondario a lesione primitiva polmonare. Le neoplasie cardiache secondarie sono circa 20 volte più frequenti di quelle primitive. La capacità del tumore di diffondere al cuore, dipende dal rapporto fra la potenzialità biologica specifica del tumore primitivo, la localizzazione di quest’ultimo e la forza contrattile e drenante del miocardio. Le metastasi cardiache possono coinvolgere, anche in combinazione, pericardio, epicardio, miocardio, endocardio, le camere cardiache o realizzare trombi neoplastici endocavitari.
I tumori diffondono al cuore attraverso quattro possibili vie: l’estensione diretta, la via ematica, la via linfatica, la diffusione intracavitaria dalla vena cava inferiore o dalle vene polmonari, come nel nostro caso. Le alterazioni emodinamiche che comportano dipendono essenzialmente dall'impegno dell'orificio atrioventricolare da parte della massa tumorale.I tumori cardiaci possono essere primari (benigni o maligni) o metastatici (maligni) e possono insorgere in ogni parte del tessuto cardiaco, potendo causare ostruzione al tratto di afflusso o di efflusso delle valvole, tromboembolie, aritmie e disturbi pericardici. La diagnosi viene posta mediante ecocardiografia e, di frequente, mediante RM cardiaca Il trattamento delle neoplasie maligne metastatiche dipende dal tipo e dall'origine del tumore; la prognosi è, tuttavia, generalmente infausta. Pz di 73 aa, giunge a controllo ecocardiografico dopo aver iniziato, 5 mesi prima, CT con schema carboplatino-paclitaxel settimanale per diagnosi di eteroplasia primitiva polmonare ilare sinistra. In anamnesi: IAS, anemia sideropenica e trombocitopenia in pz con storia di cirrosi epatica alcol-relata e varici esofagee. All’ecocardiogramma transtoracico (Figure 1 e 2): normali dimensioni e cinesi bi-ventricolari; lieve insufficienza aortica e mitralica. Presenza di massa ovalare isoecogena non mobile adesa all’atrio sinistro, delle dimensioni di 43 x 27 mm, in corrispondenza dello sbocco delle vene polmonari di sinistra, non determinante ostruzione all’afflusso ematico atrio-ventricolare.
  Alla TC del torace senza e con mdc (Figura 3) di controllo: lesione eteroplasica primitiva polmonare ilare sinistra che infiltra l’atrio sinistro e che ingloba, obliterandolo, il bronco principale sinistro prima della biforcazione ed il bronco per il lobo superiore sinistro; anche i vasi polmonari corrispondenti appaiono infiltrati. La diagnosi è stata quindi di tumore intracardiaco secondario a lesione primitiva polmonare. Le neoplasie cardiache secondarie sono circa 20 volte più frequenti di quelle primitive. La capacità del tumore di diffondere al cuore, dipende dal rapporto fra la potenzialità biologica specifica del tumore primitivo, la localizzazione di quest’ultimo e la forza contrattile e drenante del miocardio. Le metastasi cardiache possono coinvolgere, anche in combinazione, pericardio, epicardio, miocardio, endocardio, le camere cardiache o realizzare trombi neoplastici endocavitari.
I tumori diffondono al cuore attraverso quattro possibili vie: l’estensione diretta, la via ematica, la via linfatica, la diffusione intracavitaria dalla vena cava inferiore o dalle vene polmonari, come nel nostro caso. Le alterazioni emodinamiche che comportano dipendono essenzialmente dall'impegno dell'orificio atrioventricolare da parte della massa tumorale.I tumori cardiaci possono essere primari (benigni o maligni) o metastatici (maligni) e possono insorgere in ogni parte del tessuto cardiaco, potendo causare ostruzione al tratto di afflusso o di efflusso delle valvole, tromboembolie, aritmie e disturbi pericardici. La diagnosi viene posta mediante ecocardiografia e, di frequente, mediante RM cardiaca Il trattamento delle neoplasie maligne metastatiche dipende dal tipo e dall'origine del tumore; la prognosi è, tuttavia, generalmente infausta. Pz di 73 aa, giunge a controllo ecocardiografico dopo aver iniziato, 5 mesi prima, CT con schema carboplatino-paclitaxel settimanale per diagnosi di eteroplasia primitiva polmonare ilare sinistra. In anamnesi: IAS, anemia sideropenica e trombocitopenia in pz con storia di cirrosi epatica alcol-relata e varici esofagee. All’ecocardiogramma transtoracico (Figure 1 e 2): normali dimensioni e cinesi bi-ventricolari; lieve insufficienza aortica e mitralica. Presenza di massa ovalare isoecogena non mobile adesa all’atrio sinistro, delle dimensioni di 43 x 27 mm, in corrispondenza dello sbocco delle vene polmonari di sinistra, non determinante ostruzione all’afflusso ematico atrio-ventricolare.
  Alla TC del torace senza e con mdc (Figura 3) di controllo: lesione eteroplasica primitiva polmonare ilare sinistra che infiltra l’atrio sinistro e che ingloba, obliterandolo, il bronco principale sinistro prima della biforcazione ed il bronco per il lobo superiore sinistro; anche i vasi polmonari corrispondenti appaiono infiltrati. La diagnosi è stata quindi di tumore intracardiaco secondario a lesione primitiva polmonare. Le neoplasie cardiache secondarie sono circa 20 volte più frequenti di quelle primitive. La capacità del tumore di diffondere al cuore, dipende dal rapporto fra la potenzialità biologica specifica del tumore primitivo, la localizzazione di quest’ultimo e la forza contrattile e drenante del miocardio. Le metastasi cardiache possono coinvolgere, anche in combinazione, pericardio, epicardio, miocardio, endocardio, le camere cardiache o realizzare trombi neoplastici endocavitari.
I tumori diffondono al cuore attraverso quattro possibili vie: l’estensione diretta, la via ematica, la via linfatica, la diffusione intracavitaria dalla vena cava inferiore o dalle vene polmonari, come nel nostro caso. Le alterazioni emodinamiche che comportano dipendono essenzialmente dall'impegno dell'orificio atrioventricolare da parte della massa tumorale.I tumori cardiaci possono essere primari (benigni o maligni) o metastatici (maligni) e possono insorgere in ogni parte del tessuto cardiaco, potendo causare ostruzione al tratto di afflusso o di efflusso delle valvole, tromboembolie, aritmie e disturbi pericardici. La diagnosi viene posta mediante ecocardiografia e, di frequente, mediante RM cardiaca Il trattamento delle neoplasie maligne metastatiche dipende dal tipo e dall'origine del tumore; la prognosi è, tuttavia, generalmente infausta. Pz di 73 aa, giunge a controllo ecocardiografico dopo aver iniziato, 5 mesi prima, CT con schema carboplatino-paclitaxel settimanale per diagnosi di eteroplasia primitiva polmonare ilare sinistra. In anamnesi: IAS, anemia sideropenica e trombocitopenia in pz con storia di cirrosi epatica alcol-relata e varici esofagee. All’ecocardiogramma transtoracico (Figure 1 e 2): normali dimensioni e cinesi bi-ventricolari; lieve insufficienza aortica e mitralica. Presenza di massa ovalare isoecogena non mobile adesa all’atrio sinistro, delle dimensioni di 43 x 27 mm, in corrispondenza dello sbocco delle vene polmonari di sinistra, non determinante ostruzione all’afflusso ematico atrio-ventricolare.
  Alla TC del torace senza e con mdc (Figura 3) di controllo: lesione eteroplasica primitiva polmonare ilare sinistra che infiltra l’atrio sinistro e che ingloba, obliterandolo, il bronco principale sinistro prima della biforcazione ed il bronco per il lobo superiore sinistro; anche i vasi polmonari corrispondenti appaiono infiltrati. La diagnosi è stata quindi di tumore intracardiaco secondario a lesione primitiva polmonare. Le neoplasie cardiache secondarie sono circa 20 volte più frequenti di quelle primitive. La capacità del tumore di diffondere al cuore, dipende dal rapporto fra la potenzialità biologica specifica del tumore primitivo, la localizzazione di quest’ultimo e la forza contrattile e drenante del miocardio. Le metastasi cardiache possono coinvolgere, anche in combinazione, pericardio, epicardio, miocardio, endocardio, le camere cardiache o realizzare trombi neoplastici endocavitari.
I tumori diffondono al cuore attraverso quattro possibili vie: l’estensione diretta, la via ematica, la via linfatica, la diffusione intracavitaria dalla vena cava inferiore o dalle vene polmonari, come nel nostro caso. Le alterazioni emodinamiche che comportano dipendono essenzialmente dall'impegno dell'orificio atrioventricolare da parte della massa tumorale.I tumori cardiaci possono essere primari (benigni o maligni) o metastatici (maligni) e possono insorgere in ogni parte del tessuto cardiaco, potendo causare ostruzione al tratto di afflusso o di efflusso delle valvole, tromboembolie, aritmie e disturbi pericardici. La diagnosi viene posta mediante ecocardiografia e, di frequente, mediante RM cardiaca Il trattamento delle neoplasie maligne metastatiche dipende dal tipo e dall'origine del tumore; la prognosi è, tuttavia, generalmente infausta. Pz di 73 aa, giunge a controllo ecocardiografico dopo aver iniziato, 5 mesi prima, CT con schema carboplatino-paclitaxel settimanale per diagnosi di eteroplasia primitiva polmonare ilare sinistra. In anamnesi: IAS, anemia sideropenica e trombocitopenia in pz con storia di cirrosi epatica alcol-relata e varici esofagee. All’ecocardiogramma transtoracico (Figure 1 e 2): normali dimensioni e cinesi bi-ventricolari; lieve insufficienza aortica e mitralica. Presenza di massa ovalare isoecogena non mobile adesa all’atrio sinistro, delle dimensioni di 43 x 27 mm, in corrispondenza dello sbocco delle vene polmonari di sinistra, non determinante ostruzione all’afflusso ematico atrio-ventricolare.
  Alla TC del torace senza e con mdc (Figura 3) di controllo: lesione eteroplasica primitiva polmonare ilare sinistra che infiltra l’atrio sinistro e che ingloba, obliterandolo, il bronco principale sinistro prima della biforcazione ed il bronco per il lobo superiore sinistro; anche i vasi polmonari corrispondenti appaiono infiltrati. La diagnosi è stata quindi di tumore intracardiaco secondario a lesione primitiva polmonare. Le neoplasie cardiache secondarie sono circa 20 volte più frequenti di quelle primitive. La capacità del tumore di diffondere al cuore, dipende dal rapporto fra la potenzialità biologica specifica del tumore primitivo, la localizzazione di quest’ultimo e la forza contrattile e drenante del miocardio. Le metastasi cardiache possono coinvolgere, anche in combinazione, pericardio, epicardio, miocardio, endocardio, le camere cardiache o realizzare trombi neoplastici endocavitari.
I tumori diffondono al cuore attraverso quattro possibili vie: l’estensione diretta, la via ematica, la via linfatica, la diffusione intracavitaria dalla vena cava inferiore o dalle vene polmonari, come nel nostro caso. Le alterazioni emodinamiche che comportano dipendono essenzialmente dall'impegno dell'orificio atrioventricolare da parte della massa tumorale.I tumori cardiaci possono essere primari (benigni o maligni) o metastatici (maligni) e possono insorgere in ogni parte del tessuto cardiaco, potendo causare ostruzione al tratto di afflusso o di efflusso delle valvole, tromboembolie, aritmie e disturbi pericardici. La diagnosi viene posta mediante ecocardiografia e, di frequente, mediante RM cardiaca Il trattamento delle neoplasie maligne metastatiche dipende dal tipo e dall'origine del tumore; la prognosi è, tuttavia, generalmente infausta. Pz di 73 aa, giunge a controllo ecocardiografico dopo aver iniziato, 5 mesi prima, CT con schema carboplatino-paclitaxel settimanale per diagnosi di eteroplasia primitiva polmonare ilare sinistra. In anamnesi: IAS, anemia sideropenica e trombocitopenia in pz con storia di cirrosi epatica alcol-relata e varici esofagee. All’ecocardiogramma transtoracico (Figure 1 e 2): normali dimensioni e cinesi bi-ventricolari; lieve insufficienza aortica e mitralica. Presenza di massa ovalare isoecogena non mobile adesa all’atrio sinistro, delle dimensioni di 43 x 27 mm, in corrispondenza dello sbocco delle vene polmonari di sinistra, non determinante ostruzione all’afflusso ematico atrio-ventricolare.
  Alla TC del torace senza e con mdc (Figura 3) di controllo: lesione eteroplasica primitiva polmonare ilare sinistra che infiltra l’atrio sinistro e che ingloba, obliterandolo, il bronco principale sinistro prima della biforcazione ed il bronco per il lobo superiore sinistro; anche i vasi polmonari corrispondenti appaiono infiltrati. La diagnosi è stata quindi di tumore intracardiaco secondario a lesione primitiva polmonare. Le neoplasie cardiache secondarie sono circa 20 volte più frequenti di quelle primitive. La capacità del tumore di diffondere al cuore, dipende dal rapporto fra la potenzialità biologica specifica del tumore primitivo, la localizzazione di quest’ultimo e la forza contrattile e drenante del miocardio. Le metastasi cardiache possono coinvolgere, anche in combinazione, pericardio, epicardio, miocardio, endocardio, le camere cardiache o realizzare trombi neoplastici endocavitari.
I tumori diffondono al cuore attraverso quattro possibili vie: l’estensione diretta, la via ematica, la via linfatica, la diffusione intracavitaria dalla vena cava inferiore o dalle vene polmonari, come nel nostro caso. Le alterazioni emodinamiche che comportano dipendono essenzialmente dall'impegno dell'orificio atrioventricolare da parte della massa tumorale.