Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

Nuova mutazione maligna nella cardiomiopatia ipertrofica

Moscardelli Silvia Milano (Milano) – Asst Santi Paolo Carlo | Santangelo Gloria Milano (Milano) – Asst Santi Paolo Carlo | Bursi Francesca Milano (Milano) – Asst Santi Paolo Carlo | Rusconi Daniela Milano (Milano) – Asst Santi Paolo Carlo | Guazzi Marco Milano (Milano) – Università Degli Studi Di Milano

Un uomo di 62 anni con diagnosi di cardiomiopatia ipertofica (CMPI) non ostruttiva, portatore di pace-maker (PM) bicamerale dall’età di 40 anni per un blocco atrioventricolare di terzo grado, episodi fibrillazione atriale (FA) e flutter ad elevata risposta ventricolare di cui un complicato da shock cardiogeno e insufficienza multiorgano. Per un progressivo peggioramento della funzione sistolica, e l’insorgenza di plurimi episodi di tachicardia ventricolare sostenuta, eseguito upgrade a defibrillatore, che, nei mesi successivi è intervenuto appropriatamente per recidive di fibrillazione ventricolare. Il paziente veniva ricoverato presso il nostro reparto per riacutizzazione di scompenso di circolo; all’ecocardiografia ipertrofia concentrica moderata con lieve dilatazione ventricolare e frazione di eiezione 33%, acinesia della parete inferiore ed inferosettale e dell’apice con apposizione trombotica. A causa di un deterioramento repentino delle condizioni cliniche il paziente è andato incontro ad exitus. Dopo consulenza genetica la famiglia del paziente ha acconsentito al test genetico nel probando. Da questo è emersa la presenza di una mutazione missenso caratterizzata dalla sostituzione del residuo di cisteina con una serina nel codone 905 del gene MYH7. La mutazione è probabilmente patogenetica per la struttura e/o funzione della proteina in quanto cade nella regione in cui maggior parte delle varianti missenso sono raggruppate e statisticamente associate al fenotipo HCM. Solo in un altro caso di CMPI è stata riscontata una mutazione dello stesso codone, Cys905Phe. Diversi studi hanno riportato che la FA tende ad essere più prevalente nei pazienti portatori della mutazione MYH7 ed è associata a un rischio sostanziale di mortalità correlata all'insufficienza cardiaca, ictus e grave disabilità funzionale. La conoscenza dell’intero spettro delle mutazioni MYH7, soprattutto quelle correlate ad un elevato burden aritmico o morte cardiaca improvvisa, combinata con un'accurata caratterizzazione clinica e molecolare del paziente, può migliorare la correlazione genotipo e fenotipo chiarendo meglio il meccanismo dell'HCM e consentendo un miglior processo decisionale clinico e terapeutico dei pazienti.