Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

L’accesso radiale per il trattamento percutaneo delle occlusioni coronariche croniche: esperienza di un singolo Centro

Salvi Nicolò Roma (Roma) – Ospedale Sandro Pertini | Fedele Silvio Roma (Roma) – Ospedale Sandro Pertini | Di Russo Cristian Roma (Roma) – Ospedale Sandro Pertini | Sciahbasi Alessandro Roma (Roma) – Ospedale Sandro Pertini | Patrizi Roberto Roma (Roma) – Ospedale Sandro Pertini | Cera Maria Roma (Roma ) – Ospedale Sandro Pertini | Boncompagni Duino Roma (Roma) – Ospedale Sandro Pertini | Renda Martina Roma (Roma) – Ospedale Sandro Pertini | Minardi Simona L’Aquila (L’Aquila) – Università Dell’Aquila | Granatelli Antonino Roma (Roma) – Ospedale Sandro Pertini

Introduzione: Il miglioramento dei dispositivi e delle tecniche interventistiche per il trattamento percutaneo delle occlusioni coronariche totali (CTO-PCI) ha permesso negli ultimi anni un progressivo aumento del numero delle procedure e un incremento del tasso di successo procedurale. Allo stesso tempo, l'accesso transradiale è stato sempre più utilizzato nelle CTO-PCI anche se, in questo contesto, è dibattuto il suo impatto sulla efficacia clinica a causa della maggiore complessità procedurale. Scopo del nostro studio è stato quello di valutare il successo procedurale delle CTO-PCI eseguite presso il nostro Centro in funzione dell'accesso vascolare utilizzato.

Metodi: Abbiamo valutato retrospettivamente le CTO-PCI eseguite nel nostro Centro da gennaio 2018 a dicembre 2019. Tali procedure sono state suddivise in due gruppi a seconda dell'accesso utilizzato: le procedure eseguite utilizzando solo accesso femorale singolo o doppio (Gruppo 1) e le procedure eseguite utilizzando almeno un accesso radiale (Gruppo 2). L'end-point primario dello studio è stato il successo procedurale. Sono state inoltre valutate anche le principali complicanze, la durata della procedura e il volume di mezzo di contrasto utilizzato. 

Risultati: Abbiamo effettuato 66 procedure di CTO-PCI: 15 procedure nel Gruppo 1 (età media 66 ± 14 anni, 80% maschi) e 51 nel Gruppo 2 (età media 66 ± 9 anni, 84% maschi, P= NS). Nel Gruppo 2, 14 procedure sono state eseguite utilizzando esclusivamente l'accesso radiale mentre in 38 procedure è stato utilizzato un accesso combinato radiale-femorale. Non vi erano differenze significative nei principali fattori di rischio cardiovascolare. Nel Gruppo 2, in 5 casi la procedura è stata effettuata per via retrograda mentre nel Gruppo 1 tutte le procedure sono state eseguite per via anterograda. Non vi sono state differenze significative fra il Gruppo 1 ed il Gruppo 2 in termini di contrasto utilizzato (376 ± 137 ml e 345 ± 101 ml rispettivamente, P= 0,40) né in termini di durata della procedura (132 ± 49 min e 149 ± 71 min rispettivamente, p= 0,13). Il successo procedurale è stato simile nei due gruppi (86% nel Gruppo 1 e 80% nel Gruppo 2, p= 0.86). Si è avuta una sola complicanza maggiore nel Gruppo1 (un caso di ictus) e nessuna nel Gruppo 2. 

Conclusioni. Nella nostra esperienza, l’uso dell’accesso radiale (da solo o in combinazione con un accesso femorale) si è dimostrato sicuro ed efficace per il trattamento delle CTO-PCI.