Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

VALUTAZIONE DEL RISCHIO ARITMICO NELLO SPORTIVO: UN ATLETA MASTER “IRRIDUCIBILE”

Pescatore Valentina Noale (Venezia) – Uos Cardiologia Riabilitativa, Uoc Medicina Dello Sport E Dell’Esercizio Fisico, Ulss3 Serenissima | Brugin Erica Noale (Venezia) – Uos Cardiologia Riabilitativa, Uoc Medicina Dello Sport E Dell’Esercizio Fisico, Ulss3 Serenissima | Compagno Silvia Noale (Venezia) – Uos Cardiologia Riabilitativa, Uoc Medicina Dello Sport E Dell’Esercizio Fisico, Ulss3 Serenissima | Zanella Carlo Noale (Venezia) – Uos Cardiologia Riabilitativa, Uoc Medicina Dello Sport E Dell’Esercizio Fisico, Ulss3 Serenissima | Giada Franco Noale (Venezia) – Uos Cardiologia Riabilitativa, Uoc Medicina Dello Sport E Dell’Esercizio Fisico, Ulss3 Serenissima

Si descrive il caso clinico di un atleta master di 48 anni, podista (maratoneta), sempre asintomatico a riposo e durante sforzo, con familiarità per cardiopatia ischemica e nessun altro fattore di rischio cardiovascolare noto. 

In occasione della visita di screening preagonistico presenta un elettrocardiogramma di base alterato con bassi voltaggi periferici ed onda T negativa V1-V5 e a sede inferiore (evolutività delle alterazioni ECG negli anni che non era stata opportunamente valorizzata). L'ecocardiogramma documenta alterazioni morfofunzionali  a carico del ventricolo destro e pone il sospetto di cardiomiopatia aritmogena poi confermata dalla risonanza magnetica nucleare cardiaca con Gadolinio. Durante sforzo compaiono extrasistoli ventricolari a morfologia BBSX-asse superiore anche ripetitivi. Inoltre episodio di torsione di punta con sensazione presincopale. Se ne predispone quindi il ricovero con diagnosi di aritmie minacciose in cardiopatia aritmogena del ventricolo destro. La Coronarografia risulta negativa. Si consiglia terapia betabloccante, analisi genetica, screening dei familiari. Si posiziona defibrillatore sottoutaneo. Il paziente, contro il parere dei Curanti, continua ad allenarsi anche ad elevata itensità fino a che non presenta un episodio sincopale con corretto intervento del device su fibrillazione ventricolare. Richiedendo delle indicazioni specifiche per proseguire allenamento in autonomia, viene ripetuto un test da sforzo in terapia betabloccante e vengono calcolate le soglie di allenamento. Il caso di questo atleta master consente di approfondire la tematica della difficoltà dello screening dell' atleta master con frequente omissione dei sintomi (il paziente presentava già episodi a domicilio sincopali/presincopali che aveva omesso), scarsa aderenza alle indicazioni terapeutiche, possibili effetti negativi del training fisico ad elevata intensità sull'evoluzione della cardiomiopatia di base