Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

P11

RAPIDA PREVENZIONE DELLE POTENZIALI GRAVI CONSEGUENZE DI INTERFERENZA ELETTROMAGNETICA SU UNA PAZIENTE PORTATRICE DI ICD GRAZIE AL SISTEMA DI MONITORAGGIO REMOTO DEL DISPOSITIVO

L. M. Fais, R. Floris , A. Angei , F. Farris, B. Frau , G. Giau, M. C. Racis, G. Delogu
OSPEDALE NOSTRA SIGNORA DI BONARIA, OSPEDALE NOSTRA SIGNORA DI BONARIA, OSPEDALE NOSTRA SIGNORA DI BONARIA, OSPEDALE NOSTRA SIGNORA DI BONARIA, OSPEDALE NOSTRA SIGNORA DI BONARIA, OSPEDALE NOSTRA SIGNORA DI BONARIA, OSPEDALE NOSTRA SIGNORA DI BONARIA, OSPEDALE NOSTRA SIGNORA DI BONARIA

Caso Clinico. Paziente di 84 anni affetta da cardiopatia post-infartuale con severa disfunzione sistolica, portatrice di defibrillatore bicamerale in prevenzione secondaria poiché aveva presentato in passato episodio di tachicardia ventricolare monomorfa. Dopo l’impianto la paziente è stata arruolata al servizio di monitoraggio remoto dello stesso e costantemente seguita dalla nostra equipe. Dopo alcuni mesi, al controllo remoto, si sono evidenziati ripetuti episodi di brevissima durata di un allarme riconosciuto dal dispositivo come aritmia ventricolare in finestra FV. Contrariamente all’interpretazione aritmica del dispositivo, l’analisi dell’EGM da parte del personale medico e infermieristico ha evidenziato un’interferenza elettromagnetica alla base dell’allarme definito dalla tipologia del segnale, dalla presenza dello stesso in tutti i canali e dalla mancanza di correlazione con il sottostante ritmo cardiaco. Il sensing dell’elettrocatetere ventricolare si attestava su valori di 5-6 mV, ai limiti inferiori ma stabile nel tempo, gli altri parametri sono risultati ottimali. La paziente è stata prontamente contattata e interrogata sulle circostanze e sulla sintomatologia: si è potuto evidenziare la totale mancanza di sintomatologia e soprattutto che le interferenze insorgevano in concomitanza con l’utilizzo di un telefono cordless. L’allarme è stato perciò messo in correlazione al campo elettromagnetico generato dal telefono, pertanto la donna è stata invitata a non utilizzare più l’apparecchio con successiva assenza di allarmi del dispositivo. Le interferenze elettromagnetiche nei defibrillatori possono essere una causa di terapie inappropriate (ATP, pacing e shock) potenzialmente gravi, l’analisi e corretta interpretazione dell’EGM da parte del clinico è fondamentale per la prevenzione delle stesse. Grazie all’efficienza del servizio di monitoraggio remoto si è scongiurato il rischio di gravi conseguenze per la nostra paziente. Successivamente per un peggioramento del sensing si è proceduto a riposizionamento dell’elettrocatetere, ma già prima del re-intervento non si è più presentato alcun falso allarme grazie all’allontanamento dalla fonte ambientale di interferenza. Il servizio di monitoraggio remoto applicato ai sistemi di defibrillazione impiantabili è uno strumento prezioso per individuare problemi degli elettrocateteri o come in questo caso ambientali, e prevenire, grazie al rapido intervento, ulteriori complicanze potenzialmente gravi