Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

Nuove strategie terapeutiche nella cardiopatia amiloide senile

Chiorazzo Laura L’Aquila (Aq) – Ospedale San Salvatore | Valerii Fabiana L’Aquila (Aq) – Ospedale San Salvatore | Bencivenga Sabrina L’Aquila (Aq) – Ospedale San Salvatore | Acitelli Angelo L’Aquila (Aq) – Ospedale San Salvatore | Antonini Luca L’Aquila (Aq) – Ospedale San Salvatore | Romano Silvio L’Aquila (Aq) – Università De L’Aquila | Sciarra Luigi L’Aquila (Aq) – Università De L’Aquila

Paziente di 75 aa, diabetico, dislipidemico, iperteso, pregressa cardiopatia ischemica, FA cronica, pregressi ricoveri per scompenso cardiaco, giungeva alla nostra osservazione per peggioramento della dispnea da sforzo (NYHA II-III) ed edemi declivi con BNP 900 pg/ml. Il pz presentava inoltre polineuropatia sensitivo-motoria diagnosticata con EMG ed ENG.

•Ecocardiogramma: severa ipertrofia concentrica del ventricolo sinistro (SIV 18 mm, PP 17 mm), con aspetto granulare e FE 50%, atrio sinistro ingrandito. IM lieve-moderata. IT moderata con PAPS 40-45 mmHg. Versamento pericardico circonferenziale (12 mm). Si notava inoltre un aspetto sparkling del miocardio con ridotta funzione contrattile longitudinale del ventricolo sn (TDI e', a’, e s’ <5 cm/s e absolute GLS < 15%), speckle-tracking 'cherry on the top' e pattern diastolico restrittivo.

•ECG: voltaggi del QRS ridotti.

•Esami ematici: immunofissazione sierica ed urinaria negative per componenti monoclonali.

•Scintigrafia ossea Total Body tecnezio (99 mTc) ossidronato: diffusa fissazione del radiofarmaco osteotropo a carico del miocardio.

•RM cardiaca: ipertrofia asimmetrica del ventricolo sinistro con disfunzione sistolica moderata biventricolare e più marcata ipo-acinesia settale medio-basale. Diffuso enhancement miocardico a sinistra e atriale, reperti in più verosimile rapporto a quadro di amiloidosi cardiaca.

•Analisi genetica: negativa per mutazioni dei sarcomeri/transtiretina.

Posta diagnosi di amiloidosi cardiaca senile da transtiretina wild-type il paziente veniva dimesso a domicilio con ottimizzazione della terapia medica per lo scompenso.

A 3 mesi dalla diagnosi veniva aggiunto alla terapia Tafamidis, come da raccomandazioni ESC classe IB2.

Lo studio ATTR-ACT1 pubblicato sul New England Journal of Medicine ha dimostrato che l’utilizzo del Tafamidis determina una riduzione del 30% del rischio di mortalità e del 32% del tasso di ospedalizzazioni per cause cardiovascolari. Gli endpoint secondari dello studio hanno mostrato che il farmaco riduce il declino nel test del cammino in 6 minuti (6MWT), misura della capacità funzionale, e riduce il declino in aspetti della qualità della vita, misurati dal punteggio del KCCQ, rispetto al placebo.

A 6 mesi dall'introduzione del Tafamidis il pz non ha avuto necessità di ulteriori ricoveri per scompenso cardiaco, mostra buona tolleranza al farmaco, con miglioramento soggettivo dei sintomi e netto miglioramento della qualità della vita.