Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

LE EMERGENZE IPERTENSIVE: I DATI DELLA PRATICA CLINICA A CONFRONTO CON LE INDICAZIONI DELLE LINEE GUIDA

Maloberti Alessandro Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca; Cardiologia Iv, Asst Gom Niguarda | Andrian Elisa Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca | Leidi Filippo Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca | Massimiliano Monticelli Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca | Galasso Michele Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca | Colombo Valentina Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca | Prof. Giannattasio Cristina Milano (Milano) – Università Di Medicina E Chirurgia, Milano-Bicocca; Cardiologia Iv, Asst Gom Niguarda

BACKGROUND: Le linee guida ESH 2018 hanno rimodulato i target terapeutici nelle Emergenze Ipertensive (EI) verso riduzioni più intense (<140/90 mmHg) e più rapide. Il danno d'organo cardiologico durante EI è rappresentato dall'infarto miocardico, dall'angina instabile, dall'edema polmonare e dalla dissezione aortica. Ad oggi è ancora poco chiaro quanto le indicazioni delle linee guida siano applicate nella pratica clinica.

OBIETTIVI: obiettivo principale è di analizzare la prevalenza e le caratteristiche cliniche dei pazienti che si sono presentati in pronto soccorso con una EI. Obiettivo secondario è di comparare gli anni 2017 e 2019, rispettivamente prima e dopo la pubblicazione delle linee guida, per verificare l'effettiva aderenza alle stesse nella pratica clinica.

METODI: studio retrospettivo di singolo centro (ospedale Niguarda, Milano). Tutti i pazienti arruolati hanno una età >18 anni con una pressione arteriosa sistolica >180 mmHg e/o  diastolica > 120 mmHg. I dati sono stati raccolti durante l'accesso in pronto soccorso (anamnesi, pressione arteriosa, sintomi), e per ognuno dei pazienti è stata registrata la terapia farmacologica somministrata ed il target raggiunto.

RISULTATI: I pazienti con PA >180/120 mmHg sono stati 706 su 73795 accessi in pronto soccorso (0.96%) nel 2017 e 601 su 67273 (0,89%) nel 2019.Nel 2017, 246 pazienti (34,84%) erano EI, 44 (58,53%) dei quali cardiologici: 1 dissezione aortica (0,69%), 52 (36,11%) sindromi coronariche acute, 35 edemi polmonari (24,30%) e 91 (63,19%) scompensi cardiaci.
Nel 2019, i dati sono stati pressoché sovrapponibili con 286 EI (47,58%), delle quali 2 dissezione aortiche (1,43%); 43 (30,93%) sindrome coronariche acute, 20 edemi polmonari (14,39%) e 76 scompensi cardiaci (54,68%).
La riduzione della pressione arteriosa ottenuta durante il trattamento in pronto soccorso è stata maggiore nel 2017 (44.7±31.4 vs 35.4±24.5 mmHg, p = 0.011), con un minor raggiungimento del target pressorio nel 2019 (28.9 vs 51.4%, p<0.001). Lo scenario clinico in cui si è ottenuta la maggior diminuzione della pressione arteriosa e si è raggiunto più spesso il target richiesto è stato l'edema polmonare

CONCLUSIONI: l'attuale raccomandazione di raggiungere un target pressorio più basso e nel minor tempo possibile non sembra essere seguita dai medici in pronto soccorso, che sembrano far riferimento ai target e alle modalità di trattamento presenti nelle linee guida precedenti.