Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

C85

IMPATTO DELLA QUARANTENA SUI FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARE.

L. Castello, S. A. Di Fusco , M. Leggio, A. Alonzo, A. Aiello, G. Imperoli, F. Colivicchi
P.O. SAN FILIPPO NERI, P.O. SAN FILIPPO NERI, P.O. SAN FILIPPO NERI, P.O. SAN FILIPPO NERI, P.O. SAN FILIPPO NERI, P.O. SAN FILIPPO NERI, P.O. SAN FILIPPO NERI

Background

La quarantena ha causato cambiamenti critici dello stile di vita con possibili conseguenze negative sulla salute. Abbiamo esaminato gli effetti del lockdown sui fattori di rischio cardiovascolare (CV) per definire strategie personalizzate mirate a ridurre l’impatto negativo sulla salute CV.

Metodi

È stato sottoposto un questionario, con domande sui cambiamenti dello stile vita durante la quarantena, a pazienti afferenti agli ambulatori cardiologici per un periodo di 10 giorni.

Risultati

Sono stati arruolati 150 pazienti consecutivi (62% maschi, età media 65 anni). La grande maggioranza (73%) non lavorava, il 14% lavorava in presenza e il 13% da casa. Il 50% era affetto da ipertensione e/o diabete e/o dislipidemia, il 33% da fibrillazione atriale, il 17% da coronaropatia, il 6% da scompenso cardiaco e il 4% aveva un pacemaker/ICD. L’attività fisica non si è modificata nel 44% dei casi, è aumentata nel 2%, diminuita nel 33% e si è interrotta nel 21%. La dieta è rimasta invariata nel 73% dei casi, nel 22% si è consumato più junk food e nel 5% più cibo salutare. Il peso corporeo non è stato monitorato nel 35%, è rimasto invariato nel 32%, aumentato nel 28%, diminuito nel 5%. Fra i fumatori (22%), l’86% ha dichiarato un maggior consumo di sigarette mentre il 14% un consumo uguale/minore. Disturbi del sonno si sono riscontrati nel 73% dei casi. Riguardo i bisogni di salute, il 16% ha dovuto riprogrammare controlli medici per scelte personali o per indisponibilità ospedaliera.

Conclusioni

La quarantena sembra avere differenti effetti sui fattori di rischio CV. Il lavoro in presenza è stato limitato e questo può in parte spiegare i cambiamenti dello stile di vita osservati. L’attività fisica si è ridotta/interrotta in oltre la metà dei soggetti mentre la dieta non è cambiata nella maggioranza dei casi e solo una minoranza ha dichiarato una dieta meno salutare. Il peso corporeo, benché poco monitorato, è aumentato solo in una minoranza di casi. Il consumo di sigarette è aumentato per la maggioranza dei fumatori e disturbi del sonno sono stati descritti nella maggioranza dei casi. Per concludere, in linea con l’attuale letteratura, tali dati relativi al mondo reale confermano che la quarantena sembra influire in maniera differente sulle abitudini comportamentali che hanno un impatto sul rischio CV. Un approccio individualizzato sul paziente è auspicabile per minimizzare i possibili effetti deleteri della quarantena sulla salute CV.Background

La quarantena ha causato cambiamenti critici dello stile di vita con possibili conseguenze negative sulla salute. Abbiamo esaminato gli effetti del lockdown sui fattori di rischio cardiovascolare (CV) per definire strategie personalizzate mirate a ridurre l’impatto negativo sulla salute CV.

Metodi

È stato sottoposto un questionario, con domande sui cambiamenti dello stile vita durante la quarantena, a pazienti afferenti agli ambulatori cardiologici per un periodo di 10 giorni.

Risultati

Sono stati arruolati 150 pazienti consecutivi (62% maschi, età media 65 anni). La grande maggioranza (73%) non lavorava, il 14% lavorava in presenza e il 13% da casa. Il 50% era affetto da ipertensione e/o diabete e/o dislipidemia, il 33% da fibrillazione atriale, il 17% da coronaropatia, il 6% da scompenso cardiaco e il 4% aveva un pacemaker/ICD. L’attività fisica non si è modificata nel 44% dei casi, è aumentata nel 2%, diminuita nel 33% e si è interrotta nel 21%. La dieta è rimasta invariata nel 73% dei casi, nel 22% si è consumato più junk food e nel 5% più cibo salutare. Il peso corporeo non è stato monitorato nel 35%, è rimasto invariato nel 32%, aumentato nel 28%, diminuito nel 5%. Fra i fumatori (22%), l’86% ha dichiarato un maggior consumo di sigarette mentre il 14% un consumo uguale/minore. Disturbi del sonno si sono riscontrati nel 73% dei casi. Riguardo i bisogni di salute, il 16% ha dovuto riprogrammare controlli medici per scelte personali o per indisponibilità ospedaliera.

Conclusioni

La quarantena sembra avere differenti effetti sui fattori di rischio CV. Il lavoro in presenza è stato limitato e questo può in parte spiegare i cambiamenti dello stile di vita osservati. L’attività fisica si è ridotta/interrotta in oltre la metà dei soggetti mentre la dieta non è cambiata nella maggioranza dei casi e solo una minoranza ha dichiarato una dieta meno salutare. Il peso corporeo, benché poco monitorato, è aumentato solo in una minoranza di casi. Il consumo di sigarette è aumentato per la maggioranza dei fumatori e disturbi del sonno sono stati descritti nella maggioranza dei casi. Per concludere, in linea con l’attuale letteratura, tali dati relativi al mondo reale confermano che la quarantena sembra influire in maniera differente sulle abitudini comportamentali che hanno un impatto sul rischio CV. Un approccio individualizzato sul paziente è auspicabile per minimizzare i possibili effetti deleteri della quarantena sulla salute CV.