Introduzione Le linee guida della Società Europea di Cardiologia raccomandano in classe I l'impianto di defibrillatore (ICD) in prevenzione secondaria solo per i pazienti con una sopravvivenza stimata maggiore di un anno e con un buono stato funzionale, ma non specificano come valutarlo. Nei sopravvissuti ad arresto cardiaco extra-ospedaliero (OHCA) con esiti neurologici importanti è difficile prevedere lo stato funzionale ad un anno e i cardiologi hanno pochi elementi su cui basarsi per decidere se impiantare un ICD in questi pazienti. La Cerebral Performance Category (CPC) è la scala più diffusa per definire l’outcome neurologico e funzionale dei pazienti sopravvissuti ad OHCA, ma non è noto se possa essere usata per guidare l'impianto di ICD. Obiettivo Valutare se un outcome neurologico sfavorevole (CPC>2) alla dimissione possa essere usato come indice prognostico per guidare l'impianto di ICD nei sopravvissuti ad OHCA. Materiali e Metodi Sono state considerate tutte le vittime di arresto cardiaco dal 01/10/2014 al 30/09/2019 con un CPC>2 alla dimissione. Il territorio incluso è stato quello della Provincia di Pavia (550000 abitanti) dal 2014 al 2018 e delle Province di Pavia, Lodi, Cremona e Mantova (1550000 abitanti) dal 2019. Sono state valutate la sopravvivenza e la variazione dello stato neurologico ad un anno. Risultati Nel periodo in analisi si sono verificati 2998 OHCAs in cui è stata tentata una rianimazione da parte dei soccorsi. 227 pazienti (7,6%) sono stati dimessi vivi e in 218 il dato di CPC era disponibile. 51 (23,4%) mostravano alla dimissione un valore di CPC>2 (22 CPC=3, 24 CPC=4 e 5 CPC=A). Ad un anno, in 200 pazienti era disponibile un follow-up: tra i 158 vivi, 12 (7,6%) avevano CPC>2 (7 CPC=3 e 5 CPC=4). La sopravvivenza ad un anno dei pazienti con CPC>2 alla dimissione è stata significativamente minore rispetto ai pazienti dimessi con CPC 1 o 2 (39,6% vs 91,6%, p<0,001). Tra i 19 pazienti dimessi con CPC>2 e sopravvissuti ad 1 anno, una buona funzione cerebrale è stata recuperata in 6 pazienti (31,6%), mentre in 11 (58%) persisteva CPC>2 e il dato era sconosciuto in 2. Conclusioni I risultati evidenziano come la sopravvivenza ad un anno sia piuttosto bassa nei pazienti con CPC>2 alla dimissione e che solo in una minoranza si verifica un miglioramento della performance cerebrale. Ciò suggerisce la necessità di una rivalutazione clinica a distanza dall'evento per decidere se impiantare un ICD in questi pazienti.