Introduzione
L’insufficienza mitralica (IM) e tricuspidale (IT) sono causa di elevate morbidità e mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca (IC). L’ottimizzazione della terapia può non essere sufficiente per ridurre l’entità del vizio valvolare e migliorare la sintomatologia. Lo sviluppo delle terapie transcatetere ha aperto nuove opportunità, soprattutto quando la chirurgia ha rischio elevato. Una valutazione accurata dei meccanismi sottostanti è essenziale per comprendere l’opzione terapeutica più adeguata. Questo studio mira a valutare la prevalenza e i meccanismi di IM e IT almeno moderato-severe (≥3+/4+) in una coorte di pazienti ambulatoriali con IC.
Metodi
Sono state analizzate retrospettivamente le cartelle cliniche di 1260 pazienti con almeno un accesso ambulatoriale IC tra gennaio 2020 e giugno 2021. Sono stati inclusi nel registro i pazienti con evidenza di IM e/o IT ≥3+/4 non ancora trattati. Il registro comprende una raccolta dei dati ecocardiografici, laboratoristici, clinici e terapeutici di ciascun paziente.
Risultati
Dei 1260 pazienti analizzati, sono stati inclusi 173 (13.7%) con IM e/o IT ≥3+/4+. La tabella1 mostra le principali caratteristiche cliniche ed ecocardiografiche dei pazienti: l’età media è 80±7 anni e la frazione di eiezione mediana è 45% (IQR=33-55). I pazienti considerati erano già in terapia medica ottimizzata e, quando indicato, trattati con rivascolarizzazione e resincronizzazione.
In 92 (7.3%) e 117 (9.3%) pazienti è stata documentata IM e IT ≥3+/4+, rispettivamente. La valvulopatia era isolata in 56 (4.4%) pazienti con IM ed 81 (6.4%) con IT significativa, mentre nei rimanenti 36(2.8%) è stata invece riscontrata la presenza sia di IM che di IT. Tra i pazienti con IM significativa, 50 presentavano un’eziologia funzionale (dettagli nella figura2): nella maggior parte (41, 82%) ad origine ventricolare (tethering asimmetrico in 18/41), mentre nei restanti 9 (18%) l’origine era atriale (tethering atriogenico in 3/9).
Conclusioni
Nella nostra popolazione di pazienti con IC e terapia ottimizzata, abbiamo riscontrato una prevalenza considerevolmente alta di difetti valvolari emodinamicamente significativi. Questa è la prima analisi che identifica i meccanismi di rigurgito in un’ampia coorte “real-life” di pazienti ambulatoriali con IC. Saranno necessari ulteriori studi al fine di identificare gli eventuali motivi di “under-treatment” e i pazienti che trarrebbero maggiore beneficio da un trattamento percutaneo.