Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

C78

PREVALENZA E MECCANISMI DI INSUFFICIENZA MITRALICA E TRICUSPIDALE SEVERE IN UNA POPOLAZIONE DI PAZIENTI AMBULATORIALI CON INSUFFICIENZA CARDIACA

F. Pugno Vanoni, M. Biroli, F. Cannata, B. R. Pagliaro, M. Pellegrino, A. Villaschi, G. Gasparini, L. Ardino, E. M. Vrinceanu, F. Loiacono, D. Pini
HUMANITAS RESEARCH HOSPITAL, HUMANITAS RESEARCH HOSPITAL, HUMANITAS RESEARCH HOSPITAL, HUMANITAS RESEARCH HOSPITAL, HUMANITAS RESEARCH HOSPITAL, HUMANITAS RESEARCH HOSPITAL, HUMANITAS RESEARCH HOSPITAL, HUMANITAS RESEARCH HOSPITAL, HUMANITAS RESEARCH HOSPITAL, HUMANITAS RESEARCH HOSPITAL, HUMANITAS RESEARCH HOSPITAL

Introduzione

L’insufficienza mitralica (IM) e tricuspidale (IT) sono causa di elevate morbidità e mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca (IC). L’ottimizzazione della terapia può non essere sufficiente per ridurre l’entità del vizio valvolare e migliorare la sintomatologia. Lo sviluppo delle terapie transcatetere ha aperto nuove opportunità, soprattutto quando la chirurgia ha rischio elevato. Una valutazione accurata dei meccanismi sottostanti è essenziale per comprendere l’opzione terapeutica più adeguata. Questo studio mira a valutare la prevalenza e i meccanismi di IM e IT almeno moderato-severe (≥3+/4+) in una coorte di pazienti ambulatoriali con IC.

 

Metodi

Sono state analizzate retrospettivamente le cartelle cliniche di 1260 pazienti con almeno un accesso ambulatoriale IC tra gennaio 2020 e giugno 2021. Sono stati inclusi nel registro i pazienti con evidenza di IM e/o IT  ≥3+/4 non ancora trattati. Il registro comprende una raccolta dei dati ecocardiografici, laboratoristici, clinici e terapeutici di ciascun paziente.

 

Risultati

Dei 1260 pazienti analizzati, sono stati inclusi 173 (13.7%) con IM e/o IT ≥3+/4+. La tabella1 mostra le principali caratteristiche cliniche ed ecocardiografiche dei pazienti: l’età media è 80±7 anni e la frazione di eiezione mediana è 45% (IQR=33-55). I pazienti considerati erano già in terapia medica ottimizzata e, quando indicato, trattati con rivascolarizzazione e resincronizzazione.

In 92 (7.3%) e 117 (9.3%) pazienti è stata documentata IM e IT ≥3+/4+, rispettivamente. La valvulopatia era isolata in 56 (4.4%) pazienti con IM ed 81 (6.4%) con IT significativa, mentre nei rimanenti 36(2.8%) è stata invece riscontrata la presenza sia di IM che di IT. Tra i pazienti con IM significativa, 50 presentavano un’eziologia funzionale (dettagli nella figura2): nella maggior parte (41, 82%) ad origine ventricolare (tethering asimmetrico in 18/41), mentre nei restanti 9 (18%) l’origine era atriale (tethering atriogenico in 3/9).

 

Conclusioni

Nella nostra popolazione di pazienti con IC e terapia ottimizzata, abbiamo riscontrato una prevalenza considerevolmente alta di difetti valvolari emodinamicamente significativi. Questa è la prima analisi che identifica i meccanismi di rigurgito in un’ampia coorte “real-life” di pazienti ambulatoriali con IC. Saranno necessari ulteriori studi al fine di identificare gli eventuali motivi di “under-treatment” e i pazienti che trarrebbero maggiore beneficio da un trattamento percutaneo.