Secondo le LLGG e gli statements delle società di settore la determinazione dell’intensità di esercizio all’inizio di un programma di riabilitazione cardiologica (RC) deve prevedere come optimal standard un test cardiopolmonare e come minimal standard un test ergometrico incrementale “symptom-limited” (TE). Tuttavia la valutazione ergometrica preliminare spesso non viene fatta, per difficoltà del paziente (pz) a sostenere un TE, per temporanee controindicazioni al TE o per difficoltà organizzative. Ci siamo posti la domanda se, utilizzando un test sottomassimale come il 6-MWT sia possibile impostare un’intensità di lavoro efficace e sicura per ciascun pz. Metodi: sono stati arruolati 30 pz (20 M e 10 F; età media 61 ± 10,1 aa) avviati consecutivamente a RC ambulatoriale dopo cardiochirurgia (15 pz) o sindrome coronarica acuta (15 pz). I pz idonei dopo valutazione dell’equilibrio e dell’andatura con la scala di Tinetti (punteggio ≥ 19), hanno effettuato sia un 6MWT, che un TE al cicloergometro entro una settimana dall’arruolamento. I watt al picco del TE (W peak) sono stati confrontati, mediante test t per dati appaiati, con i W peak calcolati con le due formule di Hill e quella di Luxton che utilizzano dati antropometrici e il risultato del 6-MWT (Holland AE et al. Estimating peak work rate during incremental cycle ergometry from the 6-minute walk distance: differences between reference equations. Respiration 2011;81:124–128). Inoltre abbiamo verificato se la frequenza cardiaca massima (FC max) raggiunta al 6-MWT ricade all’interno della frequenza allenante calcolata con la formula di Karvonen (THR). Risultati: esiste una differenza statisticamente significativa fra W peak del TE e W peak calcolato con le due formule di Hill (p< 0,0001). La differenza non è invece significativa applicando la formula di Luxton (p = 0,7). I valori di FC max raggiunti al 6-MWT ricadono nella THR nel 63% dei casi (intervalli di confidenza 0,46-0,80). Conclusioni: non disponiamo al momento di formule affidabili per il calcolo del carico di lavoro a partire da un test submassimale nella popolazione dei pz cardiopatici. La formula di Luxton meriterebbe una valutazione su un campione numericamente più consistente. Infine la FC max al 6-MWT risulta un buon parametro, sufficientemente sicuro, per la programmazione iniziale dell’esercizio terapeutico in quanto rientra nella maggior parte dei casi all’interno della THR e anche quando ciò non si verifica lo scarto è di pochi battiti.