Background. La somministrazione di statine in pazienti dimessi dopo sindrome coronarica acuta (SCA) è fondamentale al fine di evitare recidive di eventi cardiovascolari avversi. L'aderenza e la persistenza alla terapia con statine sono ardue. Lo scopo dello studio era di valutare l'impatto prognostico di un dedicato programma di follow-up ambulatoriale di pazienti dimessi dopo SCA sull'aderenza e persistenza alla terapia con statine.
Metodi. Si tratta di una sottoanalisi dello studio PONTE SCA. Lo studio PONTE SCA è uno studio prospettico, longitudinale, di coorte che ha arruolato pazienti dimessi da centri HUB della ASL BARI dopo rivascolarizzazione coronarica e/o SCA. I pazienti sono stati sottoposti a valutazione clinica a 30 gg, 3-, 6- e 12 mesi. I dati sono stati raccolti dopo l'inserimento in cartella clinica elettronica propria dello studio. I parametri antropometrici, clinici e farmacologici, strumentali e laboratoristci sono stati inclusi. I seguenti endpoint sono stati considerati: morte da tutte le cause, recidiva di SCA/ischemia cardiaca/angina, restenosi/trombosi intrastent, stroke/attacco ischemico transitorio cerebrale (TIA), scompenso cardiaco, sanguinamenti da tutte le cause.
Risultati. Abbiamo arruolato 2476 pazienti (età media: 67.2±12.0 anni). Ad 1 anno di follow-up è stata raggiunta una terapia ottimale nella maggior parte dei pazienti: 84.1% era con beta-bloccanti; 63.1% era con ACEi/sartani, 92.1% era in duplice terapia antiaggregante; 99.5% in statine, 16.1% in ezetimibe e 9.9% in terapia con inibitori PCSK9. All'analisi multivariata, la frequenza cardiaca, i valori basali di creatinina e la terapia statinica erano predittori indipendenti dell'endpoint composito morte da tutte le cause, recidiva di SCA/ischemia cardiaca/angina, restenosi/trombosi intrastent, mentre la frequenza cardiaca e la terapia con statine rimanevano predittori dell'endpoint composito di morte da tutte le cause, recidiva di SCA/ischemia cardiaca/angina, restenosi/trombosi intrastent, stroke/TIA, scompenso cardiaco (figura 1).
Conclusioni. La terapia con statine ha confermato il suo ruolo terapeutico nei protocolli di prevenzione secondaria cardiovascolare. La necessità di continuare la terapia con statine a lungo termine dopo una SCA è fondamentale al fine di migliorare la prognosi dei pazienti.