Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

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C50

CARDIO-ONCO-EMATOLOGIA NELLA PRATICA CLINICA. UN CASO “INTRIGANTE”: PIÙ CHE BOLLE PARADOSSE

I. Bisceglia, R. Mistrulli, D. Cartoni, V. Buffa, R. Battistini, A. Proia, L. Rigacci, S. Petrolati
OSPEDALE SAN CAMILLO, OSPEDALE SANT’ANDREA DI ROMA, OSPEDALE SAN CAMILLO, OSPEDALE SAN CAMILLO, HEMATOLOGY, AZIENDA OSPEDALIERA SAN CAMILLO-FORLANINI, ROME, ITALY, HEMATOLOGY, AZIENDA OSPEDALIERA SAN CAMILLO-FORLANINI, ROME, ITALY, HEMATOLOGY, AZIENDA OSPEDALIERA SAN CAMILLO-FORLANINI, ROME, ITALY, OSPEDALE SAN CAMILLO

Donna, 39 anni, nessun fattore di rischio cardiovascolare. Dopo il parto, episodio di dispnea ingravescente per cui eseguiva accesso in pronto soccorso. Agli esami ematochimici D-dimero e LDH elevati. Veniva eseguita TC torace con riscontro di massa mediastinica di 15 cm ingloblante l’aorta ascendente, l’emergenza dei tronchi sovra-aortici, il tronco brachiocefalico sinistro e la v. cava superiore, entrambi trombizzati. Veniva subito iniziata terapia con eparina a basso peso molecolare. Veniva eseguita biopsia mediastinica risultata positiva per la presenza di linfoma non Hodgkin primitivo del mediastino. Alla valutazione cardiologica basale, l’ecocardiogramma documentava una frazione d’eiezione preservata (FE 60%). Si iniziava il 1° ciclo chemioterapico (CHT) con R-CHOP14 (rituximab, ciclofosfamide, adriblastina, vincristina). Dopo un episodio di ipoestesia dell’arto superiore sinistro, regredito spontaneamente nell’arco di qualche ora, eseguiva RMN encefalo con riscontro di multiple areole compatibili con lesioni ischemiche. A seguito di ciò, veniva sottoposta ad ecocardiogramma con mdc salino iniettato in v. brachiale destra con evidenza di una precoce opacizzazione dell’atrio sinistro e successiva opacizzazione delle sezioni destre (dopo 3 cicli cardiaci). Tale quadro deponeva per uno shunt destro-sinistro tra le v.bronchiali e l’atrio sinistro (tramite le v. polmonari). L’Angio TC confermava tale sospetto, infatti oltre la trombosi della v. cava vi era un rapido passaggio del mdc dall’azygos al circolo peribronchiale venoso. Per escludere definitivamente l’assenza di PFO veniva eseguito ecocardiogramma con mdc salino iniettato nella v. femorale, risultato negativo. Dopo il 2° ciclo di CHT, l’ecocardiogramma mostrava diffusa ipocinesia e una riduzione della FE al 50%. Di conseguenza, si procedeva con il 3° ciclo di CHT secondo lo schema R-DAEPOCH, ad eccezione della doxorubicina, per la cardiotossicità sviluppata dalla paziente. È stata iniziata terapia cardioprotettiva con bisoprololo e ramipril. Ai successivi controlli radiologici si riscontrava una progressiva riduzione della massa mediastinica e dopo appena un mese l'ecocardiogramma ha mostrato un recupero completo della FE. All'iniezione di contrasto persisteva lo shunt veno-venoso.

La cardio-oncologia è una disciplina intrigante e complessa che richiede lo sviluppo di team multidisciplinari locali per situazioni impegnative che i pazienti con cancro possono chiederci di affrontare.