Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

C29

GUARDARE OLTRE LE APPARENZE: IMPORTANZA DELL' IMAGING INTRACORONARICO NELLE DISSEZIONI CORONARICHE SPONTANEE (SCAD).

P. Desario, D. Rutigliano, P. Basso, V. Palumbo, G. Ricci, L. Sublimi Saponetti, N. Locuratolo, P. Caldarola
OSPEDALE SAN PAOLO, OSPEDALE SAN PAOLO, OSPEDALE SAN PAOLO, OSPEDALE SAN PAOLO, OSPEDALE SAN PAOLO, OSPEDALE SAN PAOLO, OSPEDALE SAN PAOLO, OSPEDALE SAN PAOLO

Negli ultimi anni le SCAD si sono rivelate causa sempre più frequente di sindrome coronarica acuta (ACS), di pari passo con la diffusione su più ampia scala delle metodiche di imaging intracoronarico (IIT). Una diagnosi precoce è fondamentale per evitare complicanze potenzialmente letali; tuttavia, ad oggi permangono considerevoli incertezze riguardo il corretto approccio terapeutico. La strategia attualmente condivisa si basa su un approccio iniziale conservativo, relegando procedure chirurgiche o interventistiche ai soli casi di anatomia coronarica ad alto rischio o instabilità emodinamica. Riportiamo la nostra esperienza presentando il caso di una donna di 36 anni, recatasi presso il nostro pronto soccorso per episodi di dolore precordiale insorti da circa 24 ore e riferendo un singolo episodio sincopale avvenuto 4 giorni prima in concomitanza di un evento luttuoso. Anamnesi cardiologica muta, obiettività clinica e cinetica ventricolare nella norma, per riscontro di valori elevati di troponina (3649.5 ng/ml, v.n. < 11), è stata posta diagnosi di NSTEMI. Lo studio angiografico ha mostrato alterazioni simil-aterosclerotiche limitate alla sola coronaria destra (RCA), con stenosi focale subcritica al tratto prossimale (Fig 1). Nel sospetto di SCAD, sono state eseguite corse IVUS e OCT con evidenza di dissezione ed ematoma intramurale (Fig. 2) comprimenti il vero lume, estesi lungo l’intero corpo del vaso. In assenza di criteri di alto rischio sia anatomici (ostio coronarico risparmiato), che clinici (paziente asintomatica e stabile emodinamicamente), è stato perseguito un approccio conservativo con aspirina e betabloccante. In terza giornata si è verificato un episodio di dolore toracico, associato a sopraslivellamento del tratto ST in sede inferiore, risolto con l’assunzione di nitrati in pochi minuti; la coro-TC eseguita il giorno successivo ha escluso progressione di malattia (Fig. 2). In 23esima giornata lo studio angiografico ha mostrato parziale risoluzione della SCAD, pertanto la paziente è stata dimessa. Questo caso pone risalto sull’importanza di tenere in mente la possibilità di SCAD, specialmente nei casi di ACS in giovani donne con triggers emotivi. Le IIT, inoltre, permettono di far luce sul vero meccanismo delle ACS in assenza angiografica di malattia coronarica critica. Infine, in caso di approccio conservativo, il monitoraggio intra-ospedaliero è mandatorio, dato il più alto tasso di complicanze nei primi giorni seguenti l’esordio clinico
Negli ultimi anni le SCAD si sono rivelate causa sempre più frequente di sindrome coronarica acuta (ACS), di pari passo con la diffusione su più ampia scala delle metodiche di imaging intracoronarico (IIT). Una diagnosi precoce è fondamentale per evitare complicanze potenzialmente letali; tuttavia, ad oggi permangono considerevoli incertezze riguardo il corretto approccio terapeutico. La strategia attualmente condivisa si basa su un approccio iniziale conservativo, relegando procedure chirurgiche o interventistiche ai soli casi di anatomia coronarica ad alto rischio o instabilità emodinamica. Riportiamo la nostra esperienza presentando il caso di una donna di 36 anni, recatasi presso il nostro pronto soccorso per episodi di dolore precordiale insorti da circa 24 ore e riferendo un singolo episodio sincopale avvenuto 4 giorni prima in concomitanza di un evento luttuoso. Anamnesi cardiologica muta, obiettività clinica e cinetica ventricolare nella norma, per riscontro di valori elevati di troponina (3649.5 ng/ml, v.n. < 11), è stata posta diagnosi di NSTEMI. Lo studio angiografico ha mostrato alterazioni simil-aterosclerotiche limitate alla sola coronaria destra (RCA), con stenosi focale subcritica al tratto prossimale (Fig 1). Nel sospetto di SCAD, sono state eseguite corse IVUS e OCT con evidenza di dissezione ed ematoma intramurale (Fig. 2) comprimenti il vero lume, estesi lungo l’intero corpo del vaso. In assenza di criteri di alto rischio sia anatomici (ostio coronarico risparmiato), che clinici (paziente asintomatica e stabile emodinamicamente), è stato perseguito un approccio conservativo con aspirina e betabloccante. In terza giornata si è verificato un episodio di dolore toracico, associato a sopraslivellamento del tratto ST in sede inferiore, risolto con l’assunzione di nitrati in pochi minuti; la coro-TC eseguita il giorno successivo ha escluso progressione di malattia (Fig. 2). In 23esima giornata lo studio angiografico ha mostrato parziale risoluzione della SCAD, pertanto la paziente è stata dimessa. Questo caso pone risalto sull’importanza di tenere in mente la possibilità di SCAD, specialmente nei casi di ACS in giovani donne con triggers emotivi. Le IIT, inoltre, permettono di far luce sul vero meccanismo delle ACS in assenza angiografica di malattia coronarica critica. Infine, in caso di approccio conservativo, il monitoraggio intra-ospedaliero è mandatorio, dato il più alto tasso di complicanze nei primi giorni seguenti l’esordio clinico