Durante la prima e la seconda ondata di COVID-19 il numero totale dei ricoveri ospedalieri è diminuito con un conseguente aumento del rischio di diagnosi e cure mancate o ritardate, soprattutto per pazienti cardiologici. Dalla somministrazione del vaccino alla popolazione nel gennaio 2021 si è osservato un graduale un graduale ritorno al normale accesso al pronto soccorso. L’ AORN "A. Cardarelli" di Napoli è stato identificato dalle Autorità sanitarie della Regione Campania come HUB per STEMI/COVID-19 + per l'area metropolitana di Napoli (circa 4 milioni di abitanti): per tale motivo è stata allestita all’interno del padiglione COVID una sala con angiografo polivalente, dedicata alle urgenze per la cardiologia interventistica e radiologia vascolare, con turni specifici e personale dedicato. Il database (02.21-02.22) è stato indagato per studiare l'impatto della pandemia COVID-19 sull'incidenza, sui tassi e sui risultati della PTCA nel setting dello STEMI prima (pre-vax) e dopo (post-vax) la disponibilità del vaccino. Sono stati analizzati 47 soggetti con STEMI dal 01.02.20 al 31.05.22, considerando fase post-vax quella dal 01.03.21 al 31.05.22. Una riduzione significativa della mortalità è stata osservata dal 05.2021 al 05.2022, così come anche un aumento del ritardo della presentazione dello STEMI (inizio dei sintomi-primo contatto medico) maggiormente durante la prima ondata, verosimilmente a causa della paura delle persone di contrarre il COVID negli ospedali. La vaccinazione della popolazione ha ridotto la gravità della presentazione clinica, con un minore coinvolgimento polmonare come indicato dal TC score; la grave compromissione dell’apparato respiratorio. Il numero di failure delle PCI primarie nettamente superiore alla media potrebbe essere correlato ai gravissimi quadri clinici osservati, ma anche alla presentazione tardiva di diverse ore ed, in alcuni casi, putroppo anche di giorni. L’impatto del COVID sulla gestione dello STEMI e sui risultati della PCI nello STEMI è stato nettamente correlato alla presentazione tardiva ed alla presenza di quadri clinici nettamente peggiori nella prima e nella seconda ondata della pandemia. La creazione di un HUB COVID ha permesso di mettere a punto protocolli di trattamento e di sviluppare un expertise notevole dell’equipe medico-infermieristica dedicata, oltre che la creazione di un percorso dedicato e alla riduzione, da un certo momento in poi, del ritardo evitabile nel trattamento dello STEMI.