Una donna di 63 anni, affetta da diabete, ipertensione arteriosa, dislipidemia e nefropatia cronica, alcune settimane dopo la sostituzione valvolare mitralica per insufficienza valvolare, venne ricoverata per sonnolenza, gonfiore addominale e febbre. Gli esami di laboratorio rivelarono emoculture positive per Staphylococcus aureus ed elevati indici di infiammazione ed una tomografia computerizzata(TC) cerebrale embolie multiple . L’ecocardiografia transtoracica(ETT) permise di diagnosticare : -lembi della bioprotesi (BP) rivestiti da una massa determinante un’ostruzione di grado severo (gradienti massimo/medio=17/8 mmHg) ed una insufficienza (I) lieve; – lieve ispessimento delle cuspidi aortiche con I lieve; insufficienza tricuspidale moderata; – normali dimensioni e funzione biventricolare. L’ecocardiografia transesofagea (TEE) (figure 1) mostro’: lembi della BP rivestiti da una massa ed una vegetazione adesa alla superficie atriale (10×9 mm) determinante un’ostruzione di grado severo; – ascesso periaortico localizzato attorno le cuspidi sinistra e non coronarica che si estendeva alla fibrosa mitroaortica; – una fistola tra la radice aortica e l’atrio sinistro (shunt sistodiastolico ad alta velocita al doppler color e continuo (figura 1). Il contemporaneo utilizzo dell’ecocardiografia tridimensionale (3D) permise una dettagliata visualizzazione anatomica della fistula : -ingresso posizionato adiacente all’ostio della coronaria sinistra; – tratto fistoloso attraverso la fibrosa mitroaortica; – uscita sulla parete anteriore atriale al margine della BP (figure 2). TC cardiaca anche se indicata non venne effettuata per evitare complicanze renali. L’Heart Team decise per intervento chirugico in cui venne effettuata rimozione dell’area ascessuale e ricostruzione dell’anulus aortico con sostituzione valvolare associata a bypass aortocoronarico resosi necessario per il restringimento dell’ostio coronarico a seguito della procedura . La diagnostica per immagini venne confermata all’intervento. L’ E 3D permise di delineare l’anatomia fornendo dettagli cruciali alla pianificazione chirugica particolarmente utili in quanto non era stato possibile effettuare una CT cardiaca . Nell’arena dell’imaging la visualizzazione anatomica dell’E 3D risulta importante in quanto permette di differenziare il jet dell’ I mitralica da quello della fistola .