Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

C10

GESTIONE ED ESITO INTRAOSPEDALIERO DELLA TEMPESTA ELETTRICA: STUDIO RETROSPETTIVO DI UN SINGOLO CENTRO

S. A. Di Fusco, C. Pignalberi, A. Spinelli, A. Matteucci, S. Aquilani, C. Pandozi, G. Imperoli, F. Colivicchi
P.O. SAN FILIPPO NERI, ASL ROMA 1, P.O. SAN FILIPPO NERI, ASL ROMA 1, P.O. SAN FILIPPO NERI, ASL ROMA 1, P.O. SAN FILIPPO NERI, ASL ROMA 1, P.O. SAN FILIPPO NERI, ASL ROMA 1, P.O. SAN FILIPPO NERI, ASL ROMA 1, P.O. SAN FILIPPO NERI, ASL ROMA 1, P.O. SAN FILIPPO NERI, ASL ROMA 1

La tempesta elettrica (TE) è una condizione caratterizzata dal ripetersi di aritmie ventricolari maligne ed è associata a significativa morbilità e mortalità. Lo scopo di questo studio è quello di riportare gli interventi farmacologici e non farmacologici utilizzati per trattare la TE durante il ricovero in un centro di riferimento per le aritmie.

Metodi: Abbiamo esaminato i dati relativi ai pazienti ricoverati per TE nell'unità di terapia intensiva cardiologica (UTIC) del nostro centro nell’arco di di 6 anni. Dalle cartelle cliniche sono stati raccolti retrospettivamente i dati sui test diagnostici e le terapie utilizzate per gestire tali pazienti durante il ricovero.

Risultati: Durante il periodo di riferimento del nostro studio, 85 pazienti (86% maschi, età media 74±10 anni) sono stati ricoverati per TE nell'UTIC del nostro centro. Le caratteristiche cliniche, elettrocardiografiche, ecocardiografiche, e di laboratorio dei pazienti all’ingresso sono riportate nella Tabella 1. Venticinque pazienti presentavano disturbi elettrolitici che sono stati trattati con l'infusione endovenosa di potassio e/o magnesio. La maggior parte dei pazienti (53%) è stata trattata con almeno un farmaco antiaritmico somministrato per via endovenosa (Tabella 2). Il farmaco antiaritmico più comunemente utilizzato è stato l'amiodarone (38%). Venti pazienti (24%) hanno richiesto più di un farmaco antiaritmico somministrato per via endovenosa. Ventiquattro pazienti (28%) sono stati sottoposti ad angiografia coronarica e sette pazienti (8%) ad un intervento coronarico percutaneo (PCI). Venti pazienti (24%) sono stati sottoposti ad ablazione transcatetere della tachicardia ventricolare durante il ricovero, nessuno di questi ha necessitato anche di PCI. Sei pazienti (7%) sono deceduti durante il ricovero dopo 9±10 giorni dall'esordio della TE. La frazione di eiezione media del ventricolo sinistro dei pazienti deceduti era del 28% e nessuno di questi è stato sottoposto ad ablazione o PCI durante il ricovero.

ConclusioniIin un centro di riferimento per le aritmie, i pazienti ricoverati per TE vengono gestiti con un approccio globale che include più interventi farmacologici e non farmacologici. Il nostro studio conferma la prognosi infausta della TE nei pazienti ospedalizzati.