L’endocardite infettiva è una malattia relativamente rara con una incidenza media stimata di 3.6-7.0 casi per 100 000 soggetti/anno. La bicuspidia aortica, l’anomalia congenita più frequente, rientra fra i principali fattori di rischio. Tra le complicanze più temibili dell’endocardite si annoverano lo scompenso cardiaco, l’infezione non controllata (fistole, ascessi, emocolture persistentemente positive) e l’embolizzazione sistemica: questi casi costituiscono un’indicazione alla cardiochirurgia in emergenza/urgenza. Un esempio di chirurgia estremamente demolitiva è l’intervento di Commando o “UFO”, che consiste nella doppia sostituzione della valvola aortica e della valvola mitrale con ricostruzione della giunzione mitro-aortica.
Il caso clinico riguarda un uomo di 36 anni si recatosi in PS per febbre elevata con brivido. In seguito al riscontro di emocolture positive per MSSA e di vegetazione mitro aortica all’ecocardiogramma (su bicuspide nativa misonosciuta) veniva posta diagnosi di endocardite infettiva.
Durante il ricovero si sono verificati fenomeni cardioembolici multiorgano (splenici, cerebrali) con infarcimento emorragico: pertanto, in accordo con le attuali LG, si propendeva temporaneamente per un trattamento conservativo.
Tuttavia, nei giorni successivi il deterioramento del quadro clinico-emodinamico è tale da richiedere un intervento cardiochirugico in emergenza. Il paziente veniva così sottoposto ad intervento di Commando o UFO con ricostruzione della giunzione mitro aortica. Al controllo ecocardiografico post-operatorio, si evidenziava una severa disfunzione bi-ventricolare di nuovo riscontro, con necessità di supporto meccanico al circolo (ECMO AV, Impella). Il resto della degenza è stato caratterizzato da una progressiva ripresa della funzione ventricolare, (LVEF 16% à 44%) per cui il paziente veniva dimesso in discreto compenso emodinamico, nonostante le sequele multiorgano (epatiche, neurologiche, renali).