Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri

CONGRESS ABSTRACT

CONGRESS ABSTRACT

Onde T negative all’ECG: non solo cardiomiopatia ipertrofica

Micillo Marco Ferrara (Ferrara) – Arcispedale Sant’Anna | Assabbi Paolo Ferrara (Ferrara) – Arcispedale Sant’Anna | Cossu Alberto Ferrara (Ferrara) – Arcispedale Sant’Anna | Lapolla Davide Ferrara (Ferrara) – Arcispedale Sant’Anna | Boccadoro Alberto Ferrara (Ferrara) – Arcispedale Sant’Anna | Amantea Veronica Ferrara (Ferrara) – Arcispedale Sant’Anna | Guardigli Gabriele Ferrara (Ferrara) – Arcispedale Sant’Anna | Tonet Elisabetta Ferrara (Ferrara) – Arcispedale Sant’Anna

BACKGROUND

La cardiomiopatia aritmogena è ancora considerata, al giorno d’oggi, una patologia rara e di difficile diagnosi, però un fondato sospetto clinico-strumentale ed un corretto iter diagnostico possono svelare precocemente questa patologia pur partendo da comuni reperti strumentali.

CASO CLINICO

In Settembre si presentava presso la nostra struttura un uomo di 34 anni per la presenza all’ECG di alterazioni della ripolarizzazione ventricolare (onde T negative in D1, in sede inferiore ed in tutte le derivazioni precordiali con lieve sopraslivellamento del tratto ST in V1- V2). In anamnesi negava familiarità per eventi cardiologici e riferiva nel 2018 l’esecuzione di un ecocardiogramma e di una risonanza magnetica cardiaca (cardio-RM), sulla base di un ECG preoperatorio sospetto; questi esami mostravano una lieve ipertrofia ventricolare sinistra con una conservata funzione sistolica. Clinicamente il paziente riferiva rari episodi di cardiopalmo presentava all’ECG ambulatoriale le medesime alterazioni della ripolarizzazione sopracitate.

Alla luce del quadro clinico-strumentale, veniva intrapreso un iter diagnostico con ecocardiogramma e cardio-RM nel sospetto di cardiomiopatia ipertrofica in prima ipotesi. All’ ecocardiogramma si riscontrava un ventricolo sinistro non dilatato con frazione d’eiezione ventricolare sinistra, spessori parietali e cinetica segmentaria nei limiti di norma, in assenza di valvulopatie di rilievo; si segnalavano tuttavia frequenti extrasistoli ventricolari durante l’esame.

Date le alterazioni ECG-grafiche, pur in assenza di alterazioni ecocardiografche, si eseguiva cardio-RM che mostrava un’ estesa irregolarità del profilo epicardico della parete laterale ed infero-laterale medio-apicale, sede di infiltrazione adiposa, dove si evidenziava anche la presenza di late gadolinium enhancement (LGE) intramiocardico; il ventricolo destro mostrava estesi microbulging della parete libera a livello medio-basale in assenza di sostituzione adiposa o LGE.

Alla luce del quadro clinico-strumentale, si poneva diagnosi di cardiomiopatia aritmogena “left dominant” con iniziale interessamento ventricolare destro.

CONCLUSIONI

L’interpretazione ECG-grafica può essere in alcuni casi l’unico reperto strumentale alla base del sospetto clinico della cardiomiopatia aritmogena, permettendo la precoce diagnosi di una patologia con un elevato rischio di morte cardiaca improvvisa.